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Vattene Amore, 30 anni fa il duetto di Minghi e Mietta

Musica

Camilla Sernagiotto

La celebre canzone Vattene amore, di cui ancora più famoso è il ritornello “trottolino amoroso, dudù dadadà”, compie trent’anni. Ecco la storia del brano amoroso italiano più cantato, amato, ascoltato e conosciuto sia in patria sia all’estero

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La canzone d’amore italiana dal ritornello più famoso e canticchiato che esista, Vattene amore con il suo “trottolino amoroso, dudù dadadà”, compie trent’anni.
Portati benissimo dato che il pezzo scritto da Amedeo Minghi e da Pasquale Panella, presentato al Festival di Sanremo 1990 (classificandosi al terzo posto) è intramontabile.

Al Festival della Canzone Italiana Minghi si è esibito in duetto assieme a Mietta anche se in origine la canzone era stata pensata per Mina e Ornella Vanoni.
Dopo un provino a Mietta, però, l'autore ha deciso di affidare a lei il pezzo. Un altro cambio programma inaspettato è stato poi quello per cui, all’ultimo momento, al Festival di Sanremo del ’90 si è deciso di sostituire il pezzo cantato dalla sola Mietta con una nuova versione in duetto proprio con Amedeo Minghi.

Vattene amore fa parte di quel filone di canzoni di cui il ritornello è nettamente più conosciuto rispetto a titolo e incipit. “Trottolino amoroso, dudù dadadà”, infatti, è la frase che più viene citata, cantata e ricordata, un apparente non-sense che in realtà si rifà al tipico linguaggio sdolcinato degli innamorati. È diventato così famoso da entrare nello slang parlato e nel linguaggio mediatico, utilizzato come emblema delle effusioni amorose tra amanti.

Sempre durante la kermesse sanremese, Vattene amore è stata incisa e cantata dal vivo pure da Nikka Costa in inglese con il titolo All for the Love.

La versione originale in italiano è salita sul podio di Sanremo, posizionandosi al terzo posto. Nella primavera del 1990 è poi entrata nella top 20 dei singoli più venduti, arrivando a toccare perfino la prima posizione dopo avere battuto la canzone vincitrice del Festival, ossia Uomini soli dei Pooh.

Il singolo è stato il secondo più venduto in Italia del 1990 ed è da allora un vero tormentone sia in patria sia all’estero. Gode di un enorme successo in particolare in Francia, Benelux, Argentina e Thailandia nonostante non ci sia mai stata una vera e propria promozione al di fuori dell'Italia.  

Anche il videoclip di Vattene amore è entrato a pieno titolo nell’immaginario musicale italiano. Diretto da Francesco Abbondati con la fotografia di Davide Mancori, ha come protagonisti Amedeo Minghi e Mietta nei panni dei due innamorati di cui parla il brano. I cantanti sono ripresi in una villa nobiliare molto lussuosa (si tratta del Castello di Sammezzano, in provincia di Firenze).

Ai momenti di vita quotidiana e di intimità domestica si alternano quelli in studio, durante l’esecuzione e la registrazione del pezzo. Anche l’alternanza di sequenze a colori e scene in bianco e nero movimenta il video, restituendo un piccolo gioiellino del genere.

Il celeberrimo “trottolino amoroso” del ritornello è frutto di una perifrasi con l’altrettanto famoso “farfallone amoroso” di Mozart. Invece il “gattino annaffiato” si riferisce a quello bagnato dalla pioggia dello spot di Barilla con la bambina che indossa l’impermeabile giallo, entrato anch’esso nell’immaginario comune.

I due cantanti, Minghi e Mietta, da allora non hanno più collaborato per unire ugole e interpretazioni in nuove canzoni. L’ultima volta in cui Amedeo Minghi ha cantato in pubblico Vattene Amore è stata quando, nel 2019, si è esibito in Senato. La sua performance è diventata subito virale sul web.

Tanti auguri quindi a Vattene amore, a cui auguriamo altri 30 anni e oltre di successo!