Andrea Bocelli, l’intervista: a Pasqua il concerto in streaming dal Duomo di Milano

Musica

Fabrizio Basso

Andrea Bocelli fotografato da Mark Seliger

Andrea Bocelli sarà protagonista di un concerto nel Duomo di Milano il giorno di Pasqua alle ore 19. Non ci sarà pubblico. L'evento sarà trasmesso in esclusiva in diretta streaming mondiale sul canale YouTube del tenore dalle ore 19. Nell'attesa, l'INTERVISTA ad Andrea Bocelli

Andrea Bocelli, la scaletta del concerto di Pasqua nel Duomo di Milano

 

(@BassoFabrizio)

E' un messaggio di speranza per l’Italia e il mondo il concerto che Andrea Bocelli terrà nel Duomo di Milano il giorno di Pasqua alle ore 19 e che sarà trasmesso in esclusiva in diretta streaming mondiale sul youtube del tenoreAndrea Bocelli sarà accompagnato da Emanuele Vianelli, organista titolare della Cattedrale, che ospita il più grande organo d’Italia e tra i più grandi strumenti a canne del mondo. L’evento è promosso e reso possibile dal Comune di Milano e dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, è prodotto da Sugar Music e Universal Music Group grazie al generoso contributo di YouTube. Andrea Bocelli partecipa in forma totalmente gratuita (con la collaborazione di Almud e Maverick Management).

Una Pasqua particolare questa, come la vivete tu e la tua famiglia? E come spieghi ai tuoi figli quello che sta succedendo?
Virginia, classe 2012, sa che l’emergenza finirà presto ma che, per il bene di tutti, impone al momento una serie di regole da rispettare. Naturalmente ha già gli strumenti per comprendere buona parte di quanto sta accadendo. Le mancano però le sue amiche e quella prossimità fisica che alla sua età è un’urgenza ancora più spontanea, più esuberante. Resta tutto sommato serena e, come sempre, è al centro delle attenzioni di tutta la nostra grande famiglia. Prosegue la scuola, seppure in un’aula virtuale, così come sempre online la sua maestra di pianoforte continua a farle lezione.
Invece Amos e Matteo?
I due “grandi” sono adulti e non hanno bisogno di spiegazioni. Semmai di un confronto, di un dialogo. E questo grazie a Dio non manca mai e in questo periodo ancora di più. Con loro ragiono sul fatto che, attraverso questo virus, il mondo ci abbia dato un avvertimento. Spero che sapremo imparare la lezione, facendone tesoro, ripartendo con un diverso rispetto per il prossimo e per la natura.
Come è nato il progetto del concerto nel Duomo di Milano, come hai lavorato alla scelta del repertorio e qual è l'importanza della musica sacra nel tuo percorso artistico?
Per Milano da sempre nutro un affetto speciale, puntualmente ricambiato dal pubblico. Penso ad esempio al concerto in piazza Duomo nel 2008 davanti a ottantamila persone oppure a quello che nel 2015 ha inaugurato l’Expo, insieme all’orchestra e al coro della Scala. In quell’occasione ho conosciuto di persona Giuseppe Sala, col quale siamo poi rimasti in ottimi rapporti. Quando di recente mi ha chiamato al telefono, in veste di sindaco, al suo invito formulato anche per conto dell’Arcidiocesi di Milano ho subito risposto Sì.
Sarà un momento di grande potenza emotiva e spirituale.
Come Sant’Agostino ci ricorda, il canto può moltiplicare la preghiera. Da credente e cattolico praticante, sono felice di poter offrire la mia voce a chi vorrà pregare insieme, ancor più nella ricorrenza che esprime di per sé la vita che vince e la potenza rigenerante del messaggio cristiano.
Che ruolo ha il repertorio sacro nel tuo percorso artistico?
Lo frequento fin dall’infanzia. Ho inciso e cantato nei teatri ma anche nelle funzioni liturgiche. Supportato dall’organista Emanuele Vianelli proporrò alcune pagine conosciute e amate nel mondo: l’Ave Maria” di Bach/Gounod e il “Santa Maria” di Mascagni, ma anche l’inno eucaristico “Panis Angelicus” concepito da San Tommaso d’Aquino e musicato da César Franck, il “Domine Deus” di Rossini, e infine Amazing Grace.
La speranza cristiana: cosa rappresenta oggi per l’umanità?
Nei suoi precetti, nei valori che possiamo attingere dai Vangeli, credo ci sia la chiave per quella rivoluzione interiore che urge intraprendere, ripartendo con una nuova consapevolezza, pervenendo a un nuovo concetto di cura del prossimo e del pianeta. Come più volte ho sostenuto, io per primo scalpito, a contatto con la sofferenza, ancor più quando coinvolge i più deboli. Ma da uomo di fede penso anche che la mente dell’uomo sia troppo piccola per capire la logica di Dio. E a quella mi affido, fiducioso, come tra le braccia di un genitore amorevole. La Pasqua cristiana, col suo messaggio d’amore e di redenzione, mi sembra un momento perfetto per fermarsi e riflettere, su ciò che stiamo vivendo e sull’occasione che abbiamo, per ricominciare con una rinnovata gerarchia di valori, ripartendo con coraggio, con fiducia, con responsabilità, forti della nostra ritrovata fragilità, reimparando ad ascoltare la nostra coscienza e soprattutto il cielo.
Che emozioni ti hanno dato le immagini del Papa a passeggio nella Roma deserta e a vederlo pregare da solo in Piazza San Pietro.
Un’immensa emozione e, ancora una volta, la certezza che questo Papa Francesco sia una benedizione per tutti noi. Il suo gesto, la sua presenza in piazza San Pietro, ha scritto una pagina di storia. Ho avvertito la potenza e la grandezza di quest’uomo del bene, la sua forza dirompente nel riassumere, nei suoi passi solitari, duemila anni di cammino e il peso di un’umanità dolente che, conscia della sua vanità e dei suoi limiti, congiunge le mani e prega il Padre celeste.
So che la Andrea Bocelli Foundation è in prima linea in questa battaglia: come si sviluppa il vostro impegno?
La fondazione che porta il mio nome è stata fin da subito in prima linea. Abbiamo realizzato una campagna, ABF – Con te per l’Emergenza Covid-19, che grazie a quanto raccolto attraverso la piattaforma Gofundme ci ha già permesso di donare 30 letti per il nuovo reparto covid-19 a Macerata, che ha aperto giovedì in tempi record, e alcuni ventilatori polmonari per il Covid Hospital di Camerino. Ventilatori che naturalmente saranno preziosi anche quando l’emergenza sarà terminata, perché purtroppo combattere le patologie polmonari sarà comunque una priorità, anche quando il virus sarà debellato. La campagna prosegue, sulla medesima piattaforma, confidando nella generosità di tutti, per acquistare nuove, urgenti attrezzature mediche e di protezione individuale per ulteriori strutture ospedaliere e reparti dedicati alla cura del Covid-19.
Faremo tesoro di questa esperienza? Ci cambierà?
Me lo auguro di cuore. Sono ottimista, fiducioso nel fatto che sia possibile, se non già in atto, quel Rinascimento che spinga a cercare la bellezza, che è sempre connaturata alla bontà, che possa portare a prendere sempre più le distanze da quel sentimento, nemico della ragione quanto della fede, che i greci antichi chiamavano Hýbris. E cioè l’orgoglio, la tracotanza, la superbia. Il virus ci ha ricordato che si attinge tutti alla vita come a un grande banchetto e nella vita al pari di un banchetto, si sta bene se si sta bene tutti, se c’è il minimo indispensabile per tutti. E tutti possiamo fare qualcosa, ciascuno secondo le proprie possibilità, perché ciò accada. In altro caso, la festa è destinata a fallire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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