Discoteche chiuse e festival fermi, i dj fanno ballare in streaming

Musica

Una situazione mai vissuta prima, per la quale molti dj e locali si stanno attrezzando con le dirette streaming. Chi da casa, chi dal balcone, chi dal proprio studio discografico. Ecco cosa succede raccontando da Daniele Spadaro, uno dei massimi conoscitori di quei mondi

Discoteche chiuse e festival cancellati o nella migliore delle ipotesi rinviati. La quarantena per il Coronavirus ormai coinvolge tutto il mondo, e a farne le spese sono anche discoteche, concerti e appunto festival. Per questi ultimi ogni giorno arriva la notizia di un rinvio o di un annullamento: è fresca la notizia della cancellazione di Glastonbury, che quest’anno avrebbe festeggiato la sua 50esima edizione; nei giorni scorsi analoga sorte era toccata a Coachella, Ultra Music Festival e Tomorrowland Winter. Il messaggio che tutti condividono è uno soltanto: #savethesummer. Una situazione mai vissuta prima, per la quale molti dj e locali si stanno attrezzando con le dirette streaming. Chi da casa, chi dal balcone, chi dal proprio studio discografico; un modo come un altro per offrire un servizio in attesa che questa emergenza termini e si torni alla normalità, ovvero poter andare a ballare con gli amici e con la musica del proprio dj preferito.

In Italia Joe T Vannelli è in diretta tutti i giovedì (dalle 18) con il suo radio-show Slave To The Rhythm e la sua proverbiale House music; un programma in onda in tutto il mondo che si avvia al traguardo delle 750 puntate. Sabato scorso Luca Agnelli è andato on line con il suo set, con il coinvolgimento di una serie di locali italiani quali Matis di Bologna, Peter Pan di Riccione, Tinì di Cecina e Guendalina di Lecce, che nella circostanza hanno agito da veri e propri pierre virtuali. A Milano a fine febbraio i club hanno fatto network con la diretta chiamata “Milano Suona Ancora”; sempre a Milano da venerdì 20 marzo a venerdì 3 aprile Il Tempio Del Futuro Perduto lancia la maratona “Musica In Quarantena”, per battere il record mondiale del dj set più lungo del mondo. Nelle stesse dirette Instagram di Jovanotti non sono mancati i dj, gran parte dei quali hanno partecipato al suo tour estivo, Benny Benassi su tutti.

All’estero stanno scendendo in campo i pesi massimi, brand di festival ed etichette discografiche mondiali, con iniziative giocoforza più strutturate rispetto a quelle nostrane: da venerdì 20 a domenica 22 marzo l’Ultra di Miami diventa Virtual Audio Festival, con set esclusivi di chi avrebbe dovuto suonare in Florida questo fine settimana, ovvero Armin van Buuren, Major Lazer e Martin Garrix; venerdì 20 – da mezzogiorno a mezzanotte – il Ministry of Sound di Londra ospita Defected Virtual Festival, grazie alla casa discografica inglese Defected che presenta Simon Dunmore, Monki e Sam Divine. A Berlino è partita con una diretta dall’epico club Watergate l’iniziativa United We Stream, piattaforma on line promossa dalla Club Commission cittadina, e che propone non soltanto live set, ma anche dibattiti, film e soprattutto una raccolta fondi che poi sarà suddivisa tra i locali che fanno parte della Commission. Tomorrowland, infine, è on air 24 ore su 24 con la sua One World Radio, che alterna radio show e mixati tra gli altri di NERVO, Solardo, Claptone e Martin Garrix. Di sicuro queste sono soltanto le prime di una serie di iniziative che faranno compagnia agli amanti della musica elettronica sino a quando l’emergenza Coronavirus sarà diventata soltanto un orribile ricordo.

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