Claudio Ferrante di Artist First: Chi salverà la musica?

Musica
Claudio Ferrante

La domanda è molto semplice: chi salverà la musica? Si parla tanto di cinema e poco dei tour annullati. Musica è sinonimo di freelance: chi protegge? E le piccole etichette indipendenti chi le aiuta? Servono misure e stanziamenti ad hoc: ne parlo con Claudio Ferrante di Artist First

(@BassoFabrizio)

I balconi si popolano di gente che canta, i live corrono sui social, la musica è umana e terapeutica. Ma dietro le note, la gioia e i sorrisi c'è un mondo in affanno, un mondo che la politica raramente tiene in giusta considerazione. La musica è, per antonomasia, il territorio dei free lance: chi li aiuta? Chi aiuta le piccole etichette indipendenti ad affrontare questa emergenza? Si parla tantissimo dei cinema chiusi molto poco dei concerti e dei tour annullati. Ne ho parlato con Claudio Ferrante che con la sua Artist First muove tanta musica. Da imprenditore privato e quindi a suo rischio. L'INTERVISTA

Claudio siamo in un periodo difficile ma fa riscoprire l’umanità.
A lungo siamo stati calati in una realtà che va troppo veloce ora ricevo messaggi da persone che non sentivo da anni per sapere come sto. Sono belle sorprese.
Meno bene sta il mondo della musica.
La discografia e tutto il mondo che le ruota intorno è in sofferenza.
Però la musica si sta dimostrando una medicina speciale.
Lo streaming vola, c’è voglia di soffermarsi su Spotify che registra però un boom di utenti free. La musica sta accompagnando questo momento in un modo importate.
Poi c’è l’altro lato della medaglia.
Sì, dall’altra parte troviamo negozi chiusi, instore fermi, tour spostati e questo è un danno importante per il settore.
C’è un sostegno ufficiale?
Si parla solo del cinema che è cultura, eppure entrambi, cinema e musica, sono intrattenimento e sono fratelli. Interventi per lo spettacolo ce ne sono ma non si parla di live, produttori, etichette indipendenti.
Che intendi?
Sei portato a pensare che la musica stia bene e intanto a Roma si proiettano i film sui palazzi. Ma un film senza musica non ha valore emotivo. Non vogliamo categorizzare in elementi di serie a e b…musica, cinema e teatro sono imprescindibili per la cultura, ma iniziative vere non sono state fatte.
Hai una soluzione?
Dovrebbe esserci una azione combinata tra Fisco e Governo. Serve una iniezione di liquidità con provvedimenti specifici. Non basta dire per una parte di ciò che investirai per un videoclip non pagherai tasse. In questo settore siamo ben lontani dall’arrivarci alle tasse. Ci sono più di 500 microimprese che non riescono a sopravvivere.
Mi fai un esempio?

I free lance rappresentano il grosso del forza lavoro della musica: non hai lavorato per un periodo di tempo e dunque avresti diritto ad un indennizzo. Ripeto: quello della musica è il settore dei free lance. Nessuna forma di indennizzo particolare è prevista per chi lavora nello spettacolo, non ci sono aiuti per chi produce cultura e va tutelato in una forma importante.
Incontri ufficiali ne sono stati fatti?
Per quanto si incontrino i politici questa cosa non passa da anni. I politici si ricordano della musica solo in campagna elettorale. Chiedo rispetto per gli imprenditori come me che vivono del proprio. Cominciamo a contare quanti concerti sono stati annullati e facciamo qualcosa per questo settore.
Quando usciremo da questa situazione per altro si ripartirà gradualmente.
Appunto. Facciamo qualcosa perché quando tutto sarà finito la macchina riparta e si possa superare anche il blocco psicologico. Non è che vinta questa sfida tutti riescono a ripartire immediatamente. Io stimo circa 200 milioni di danni.
Sarà una marea che piano piano deve rialzarsi.
E’ così. Oggi già avrebbero dovuto essere pronti i cartelloni dei festival estivi, in passato a marzo iniziavano a partire e ora è tutto fermo perché non sanno se ci saranno. Che ne sarà dell’Eurofestival e del concerto del Primo maggio?
Non saprei ma sono a forte rischio.
Non bastano più le riunioni al ministero per sapere quando questa cosa finirà. Oggi il sistema bancario centrale aiuta le banche dei paesi in crisi per dare fiato all’economia: cosa c’è per chi lavora senza merito creditizio? Cosa c’è per lui che produce cultura in quel momento ed è nella filiera dell’industria culturale?
Con che musica cerchi il tuo relax?
Sono un amante della musica per piano solo, sto riascoltando tutto Dardust ed è un viaggio meraviglioso.
Stiamo scoprendo il lato umano dei social.
L’isolamento forzato è bello sui social, hai ragione si scoprono più umani. Ci aggiungo che per vedere parenti e amici abbiamo riscoperto Skype che ha quasi vent’anni. E’ tornato nelle nostre case come un vecchio amico.

 

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