Prima volta all’Ariston per l’ex Litfiba, che porta sul palco “Gigante”
Una carta d’identità che dice 58 anni il 10 febbraio, una carriera che va per i 40 anni. Eppure per Piero Pelù sarà la prima volta al Festival di Sanremo, cui partecipa con la canzone “Gigante”, scritta con Luca Chiaravalli. «Parla di nascite e rinascite dal punto di vista di un nonno e di un fratello maggiore ed è ispirata dai ragazzi del carcere di Nisida, a Napoli, con cui ho fatto un bel progetto musicale – ha spiegato Pelù in una intervista – l’ho dedicata a mio nipote Rocco, nato da mia figlia Greta, che compie 3 anni a marzo. Con Rocco sono un nonno rock and roll, giocherellone. Lui è molto portato per il disegno, quando torno mi farò fare un ritratto. Adesso però devo concentrarmi sulle prove e sarò molto impegnato». Già perché nei giorni del festival (il 5 febbraio, per la precisione) Pelù sarà sulla spiaggia di Bussana per una tappa del “Clean Beach Tour”. «Abbiamo già raccolto sette tonnellate di rifiuti con Legambiente e Wwf», svela il rocker fiorentino. Pelù sarà tra i protagonisti della kermesse musicale e nella serata dei duetti si esibirà in “Cuore Matto”, brano presentato al Festival di Sanremo 1967 da Little Tony e Mario Zelinotti.
“Pugili fragili”, il nuovo album per i 40 anni di carriera
“Gigante” sarà compresa nel nuovo disco di Pelù, “Pugili fragili”, in uscita il prossimo 21 febbraio e che segna i 40 anni di carriera dell’artista toscano. «Tanti ne sono passati da quell’8 marzo del 1980, quando ho costruito da solo il primo palco con i tavoli della tombola di un circolo Arci a Firenze e cantavo nella band del liceo, i Mugnions» spiega Pelù. Con questo album, che conterrà dieci tracce, il rocker festeggia così 40 anni di carriera presentandosi in una veste davvero inedita. In tutto sono venti i dischi tra carriera solista e l’esperienza con i Litfiba, una lunga attività discografica che ha permesso a Piero Pelù di distaccarsi dagli inizi da rocker puro per abbracciare anche sonorità pop.
Dai Litfiba alla carriera solista
Sempre nel 1980, però, iniziava anche l’epopea di una delle più grandi rock band italiane di tutti i tempi: i Litfiba, con alla voce proprio Piero Pelù. Il disco d’esordio “Desaparecido” del 1985 li impone subito al pubblico come una novità piacevole nel panorama rock, capace di coniugare la new wave britannica con i ritmi latini. “Desaparecido”, con i successivi “17 re” (ritenuto dalla critica il loro miglior album) e “Litfiba 3” forma la “Trilogia del potere” un ideale concept ispirato dal rifiuto di ogni forma di totalitarismo che raggiunge popolarità tale da portarli a sbarcare a un’etichetta major, la CGD sussidiaria della Warner. Sono però gli anni Novanta quelli che portano il gruppo al grande pubblico. “El Diablo” del 1990, con la sua title track, diventa rapidamente un inno, ma il successo li travolge per davvero nel 1997 con l’uscita di “Mondi sommersi”. Di lì a poco, però, i Litfiba vanno in frantumi: nel 1999 esce “Infinito”, loro ultimo disco, poi il gruppo si scioglie. Tornerà insieme nel 2010 ma in mezzo Piero Pelù lancia la sua carriera da solista, che comunque gli riserva ampi successi.