In vista del ritorno in Italia, le otto canzoni più famose di Eric Clapton: da “Sunshine of your love” a “Cocaine”
«Quante volte avrò detto addio alle scene? La prima, se ricordo bene, a 17 anni». Con queste parole Eric Clapton aveva annunciato l’ennesimo ritiro dalle scene. Era il 2017 e il grande chitarrista e cantautore aveva colto l’occasione per dire basta alla musica durante la presentazione di “Life in 12 Bars”, documentario incentrato sulla sua carriera. «Andare in tour è diventato insopportabile. Forse non sono io, è la chitarra ad aver dato tutto. Fine dell’epoca a sei corde», parole chiare che però sono state sconfessate per l’ennesima volta, per la gioia dei fan. Eric Clapton torna in tour in Europa nel 2020 e sarà in Italia a Bologna e Milano. Il 6 giugno 2020 si esibirà al Mediolanum Forum di Assago e l'8 giugno 2020 all’Unipol Arena. Ad accompagnare Clapton sul palco ci saranno Nathan East al basso, Paul Carrack e Chris Stainton alle tastiere, Doyle Bramhall II alla chitarra, Sharon White e Katie Kissoon ai cori. I biglietti saranno in vendita dal 7 ottobre. In occasione del ritorno di Eric Clapton in Italia, ecco le otto canzoni più famose della sua carriera.
- Sunshine of your love
- I shot the Sheriff
- Layla
- Change the World
- Wonderful Tonight
- Tears in Heaven
- My Father’s Eyes
- Cocaine
Sunshine of your love
Nella formazione dei Cream, Eric Clapton è protagonista assoluto in “Sunshine of your love” dove è presente uno dei riff di chitarra più famosi del rock. La canzone è un singolo estratto dall’album “Disraeli gears” e nasce dalla partecipazione di Jack Bruce ed Eric Clapton al concerto di Jimi Hendrix al Teatro Saville di Londra. Esperti e critici hanno individuato questa canzone come passaggio di Eric Clapton da “guitar hero” a dio indiscusso della chitarra.
I Shot the Sheriff
La versione originale di "I Shot the Sheriff" di Bob Marley era uscita da solo un anno quando Clapton registrò una cover per il suo secondo album da solista nel 1974. Un funk più rilassato del reggae, ma si adatta al groove, cavalcando un'onda vocale informale che a volte fa eco al lignaggio inclinato di Marley. Con questo brano Eric Clapton dimostra di essere non solo uno dei chitarristi più importanti nella storia ma anche un eccelso artista a tutto tondo. “I Shot the Sheriff” fa parte dell’album “461 Ocean Boulevard”.
Layla
Con il gruppo “Derek & The Dominoes”, Eric Clapton entra nuovamente nella storia grazie al riff del brano “Layla”. Il brano è dedicato all’amore del chitarrista per Pattie Boyde, moglie dell’amico George Harrison ed è ispirata alla storia del poeta orientale Nezami. Si narra che una principessa sia stata costretta a sposare un uomo che non ama, mentre colui che era innamorato diventa pazzo per la gelosia. Un classico assoluto del rock, fulcro dell'album. Un'epica canzone d'amore che culmina in uno dei brani strumentali più belli mai registrati.
Change the World
"Change the World" è una canzone scritta da Tommy Sims , Gordon Kennedy e Wayne Kirkpatrick la cui versione più nota è stata registrata da Eric Clapton per la colonna sonora del film “Phenomenon”. È uno dei più grandi successi commerciali dell’artista e ha conquistato la Top 40 in venti paesi. “Change the World” ha vinto otto premi, inclusi tre Grammy Awards.
Wonderful Tonight
Scritta in circa dieci minuti, “Wonderful Tonight” è uno dei brani più importanti della discografia di Eric Clapton. Inserita nell’album “Slowhand”, è nata per caso la sera del 7 settembre 1976. Eric Clapton doveva partecipare alla festa in onore di Buddy Holly in compagnia di Pattie Boyd. Quest’ultima impiegava troppo tempo a prepararsi e così Clapton le disse «Sei meravigliosa ma dobbiamo andare o faremo tardi!». Da lì nacque la scintilla, scese in salotto e iniziò a comporre il brano.
Tears in Heaven
Scritta e pubblicata nel 1992, “Tears in Heaven” è dedicata al figlio Conor, morto a soli 4 anni. La canzone ha conquistato tre Grammy Awards nel 1993: canzone dell’anno, registrazione dell’anno e miglior interpretazione vocale maschile.
My Father’s Eyes
Pubblicato nel 1998, “My Father’s Eyes” ha permesso ad Eric Clapton di conquistare un altro Grammy Awards come miglior interpretazione vocale maschile. Il brano fa parte dell’album “Pilgrim” ed è stato ispirato dal fatto che Clapton non ha mai incontrato suo padre, Edward Fryer, morto nel 1985. Descrivendo come vorrebbe conoscere suo padre, la canzone si riferisce anche al figlio di Clapton: «Ho cercato di descrivere il parallelo tra lo sguardo negli occhi di mio figlio e gli occhi del padre che non ho mai incontrato».
Cocaine
Nell’album “Slowhand” è presente anche "Cocaine", cover di una canzone scritta dal bluesman contemporaneo JJ Cale. La versione di Eric Clapton è quella più famosa e dal vivo ha aggiunto “that dirty cocaine” (“quella sporca cocaina”) per evidenziare il messaggio anti-droga trasmesso dal testo.