Coez debutta all'Arena di Verona ed E' sempre bello

Musica

Fabrizio Basso

Coez entra all'Arena dalla parte del pubblico (credit Elena Di Vincenzo)

Sceglie la cosa più difficile ma anche più entusiasmante Coez per il debutto del suo E' sempre bello tour 2019, sceglie l'Arena di Verona. Il racconto della serata

(@BassoFabrizio)

E' sempre bello salire sul palco dell'Arena di Verona e lo è ancora di più se è la prima volta e corrisponde con la prima data di un tour che si preannuncia, viste le prevendite, atteso ed entusiasmante. Infatti il debutto scaligero di Coez segna l'inizio del suo E’ sempre bello Tour 2019. E, cosa ancora più magica, avviene in una serata dalla temperatura mite e in una Arena è piena. Sono da un pochino scivolate via le ore 21 quando le tende dorate che nascondono il palco scivolano via è mostrano la band storica dell'artista, composta da Daniele Orange Dezi, Giuseppe Banana Di Nola, Giuseppe Passerotto D'Ortona, Alessandro Gaspare Lorenzoni e dalla new entry Valerio Smordoni, ancora senza nickname.

Coez inizia a cantare alle spalle del pubblico e avanza in mezzo a un pubblico che è già tutto in piedi. Attraversa l'anfiteatro e raggiunge la band. Sul piano rialzato dominano il dj, le tastiere e la batteria mentre in basso ci sono chitarra, basso e ovviamente lui in tenuta denim jeans e occhiali da sole a specchio. Sullo sfondo vengono proiettate sequenze di giostre per bambini e la canzone è Gratis cui segue, sostenuta da cori imponenti, Faccio un casino, accompagnata da onde che si infrangono su una spiaggia sabbiosa. L’artista prosegue con Catene, Vai con Dio e Forever Alone poi guardo lo spettacolo che ha di fronte e dice: "Questa sera si scrive un pezzo di storia, o almeno della mia storia". Si torna indietro di qualche anno con Siamo morti insieme, abbinata a effetti psichedelici sugli schermi, per poi passare a Domenica, cantata da tutti grazie al testo comparso sugli schermi a mo’ di istruzioni per l’utilizzo di una slot machine. Con Niente che non va sullo schermo c'è un timer, come se il pezzo fosse ripreso live da una grande videocamera. Poi l’atmosfera si addolcisce con un brano che è dedicato a tutte le mamme: E yo Mamma.

Dopo Ninna Nanna, Silvano Albanese (questo è il suo vero nome) torna a parlare al suo pubblico annunciando il brano che è in assoluto il suo preferito, scritto anni fa ma con una strofa che faceva fatica ad uscire: si tratta di Fuori di me. Per l’occasione si leva pure gli occhiali. Ciao, La tua canzone, Lontano da me, Jet... scorre con un bel ritmo, si respira la voglia di musica, di stare insieme, di ricordare i tempi passati senza smarrire il senso della contemporaneità. Il cantautore si rivolge ancora al pubblico, soprattutto a chi lo ha scoperto in tempi recenti, per spiegare il brano in arrivo, ovvero Ali sporche, poiché per lui rappresenta un passaggio, un’apertura dal rap che aveva sempre fatto alla canzone pop, quindi la sua necessità di rivolgersi a un numero più vasto di persone.

E’ giunta l’ora del cambio d’abito e il vuoto del palcoscenico viene colmato con un video riguardante l’importante lavoro di Open Arms, l’organizzazione non governativa che si impegna a condurre operazioni di ricerca e soccorso in mare. E' un messaggio di supporto a chi nel suo piccolo vuole fare qualcosa di grande e che quindi non lascia che le cose scivolino nell'indifferenza. E' una serata di festa e Coez è bravissimo a trovare il modo e il momento di dedicare qualche parola a ciò che accade ogni giorno nei nostri mari, ricordandoci quanto possiamo fare per aiutare altri esseri umani. Si torna a cantare con Vorrei portarti via, Le parole più grandi e Le luci della città e proprio con su queste note dietro la band appare una città illuminata di notte, punteggiata da mille fuochi d’artificio. Un po’ come l’Arena punteggiata da tutte le lucine dei telefoni che ci porta in una dimensione irreale, bella. Il momento romantico è terminato, sul viso di Coez riappaiono gli occhiali, stavolta scuri, e l’anfiteatro diventa una discoteca a cielo aperto con E invece no che, che è il pezzo più vecchio presente in scaletta (ma solo anagraficamente perché ha una energia freschissima).

Ci avviciniamo alla fine. Coez ora presenta la sua band: Gaspare, con il quale ha arrangiato l’album “From the Rooftop” nel suo studio casalingo; Valerio, new entry della band; Banana, il dj storico; Passerotto alla batteria e Orange, il vero capo di tutta la band che vigila anche durante le prove. Parte la carrellata finale di brani: Aeroplani, La musica non c’è cantata a tutto volume dall’arena intera e forse anche da Verona intera, E’ sempre bello ed infine il pezzo con cui chiude ogni suo concerto, La strada è mia. Non c'è che dire, con...è sempre bello.

 

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