Giovanni Truppi il cant(aut)ore di Poesia e Civiltà

Musica

Fabrizio Basso

Giovanni Truppi (foto di Antonio Agostinelli)
giovanni_truppi

Identità, vita adulta e bellezza: su questi tre cardini il cantautore napoletano Giovanni Truppi (premiato al MEI come miglior artista indipendente dell'anno) costruisce il suo album Poesia e Civiltà. L'INTERVISTA

(@BassoFabrizio)

Provate a scalare una montagna e da lì guardare il mondo. Sentitevi per una volta Gulliver e siate consci che da lassù il panorama è da privilegiati. Metteteci che si respira aria di civiltà e che la poesia è compagna fedele delle vostre giornate. Se riuscite a entrare in questa dinamica potrete comprendere appieno la profondità di Giovanni Truppi, napoletano, che col suo album Poesia e Civiltà si allontana da una scrittura spigolosa per entrare in una armonia più classica. Lo ho intervistato.

La tua attività artistica è come la società: in ridefinizione.
Guardo questa epoca da un  punto di vista privilegiato perché faccio per mestiere quello che mi piace. Ho assisto alla centrificazione di Roma est, io abito a Centocelle e ammetto che ho dei vantaggi.
Tipo?
Ci sono bar, ristoranti, negozi, la metropolitana. Vivo la periferia da turista.
Un quartiere di Roma è al centro de La Scuola cattolica di Edoardo Albinati, che ispira una tua canzone, Borghesia.
E' un libro che mi ha segnato. Si respira la vita di quartiere come si intendeva una volta. Il mio è il racconto del giovane uomo borghese.
Conoscersi in una Situazione di Difficoltà è un titolo che vale un romanzo.
Si cerca fino all'ultimo istante di scansare quel momento poi arriva il rintocco che non ti concede più di tempo e se fino a quel momento ti sei scansato volontariamente non puoi più farlo. Prima di fuggire devi affrontare la situazione.
E' una bellissima canzone d'amore.
Narra il momento in cui due persone si innamorano: sono in bilico su uno strettissimo precipizio a porgersi le proprie solitudini cercando un passo per due in uno spazio che erano abituati a percorrere da soli.
Forse è per questi complessi equilibri che i social diventano asetticamente salvifici.
Io preferisco guardare negli occhi una persona che mandare una fotografia dei miei occhi. Ma non giudico chi sceglie la fotografia alla realtà.
Due segreti e la voglia di andare fino in fondo: ne hai 200 stesure.
Avevo in testa la storia e volevo descriverla con il giusto impeto. Ogni volta che credevo di esserci riuscito qualcosa mi mancava. Ora forse ci siamo. Ma il tema è sottile, provo a enunciare le possibilità che due persone hanno di incontrarsi fino in fondo.
Le Elezioni Politiche del 2018 sono distopiche, tra Brexit e Trump.
Andare fino in fondo dipende da noi stessi. Stiamo vivendo una realtà che va oltre la fantascienza.
Altruista e egoista?
Nella mia vita privata un po' di sano egoismo c'è sempre stato.
Chiudiamo con Ragazzi che affronta l'eterno dilemma se diventare adulti o restare eterni Peter Pan.
Il tema sul quale dobbiamo soffermarci è la realtà che va molto veloce e spesso coincide con fantasie che precedono lo sviluppo dell'arco temporale. E' difficile smettere di essere ragazzi e io volevo raccontare quel momento senza nostalgia ma con tanta tenerezza.


 

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