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David Bowie, 50 anni dopo arriva Space Oddity x Unlock The Moon Experience

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David Bowie

Cinquanta anni fa, nel 1969, David Bowie inventò Space Oddity e l'uomo mise piede sulla luna. Per celebrare questi eventi Parlophone oggi lancia il nuovo Space Oddity x Unlock The Moon Experience del Duca Bianco

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(@BassoFabrizio)

Ogni giorno c'è una ricorrenza. E quella ricorrenza è sempre più speciale per qualcuno. Ma ci sono appuntamenti con la storia che hanno una valenza mondiale perché quello che è accaduto in un determinato periodo ha cambiato, e radicalmente, il corso dell'umanità e del pianeta. Questo mese di luglio ci porta ad accendere cinquanta candeline su due eventi irripetibili: l'epico Space Oddity di David Bowie, originariamente pubblicato esattamente 50 anni fa l’11 luglio 1969, e lo sbarco sulla Luna il giorno 20.

Per celebrare questi eventi Parlophone oggi lancia il nuovo Space Oddity x Unlock The Moon Experience di David Bowie. Il sito web (www.spaceoddity50.com) permette a tutti gli utenti di puntare la fotocamera del cellulare alla Luna e, una volta perfettamente allineata, sbloccare il nuovo mix 2019 di Space Oddity di Tony Visconti, un giorno prima che la traccia sia pubblicata come singolo in streaming e in download digitale. Il nuovo video di Space Oddity verrà proiettato in anteprima il 20 luglio in occasione dell'evento Apollo 11: A 50th Anniversary Celebration—One Small Step, One Giant Leap, un tributo di una sola notte all’allunaggio del 1969 da parte della National Symphony Orchestra (NSO), in collaborazione con la NASA al Kennedy Center Concert Hall.

Ma non finisce qui la fase di avvicinamento a queste due ricorrenze: Parlophone pubblicherà un doppio singolo 7” di Space Oddity venerdì 12 luglio. Si tratta di una versione mono originale di Space Oddity, il lato B originale Wild Eyed Boy From Freecloud, e di un nuovo mix del 2019. Sempre opera di Tony Visconti. Il singolo in versione edit di Space Oddity (2019) sarà disponibile per lo streaming e download digitale da domani.

Fiumi di inchiostro sono scivolati su Space Oddity. E, diciamolo, David Bowie, non ha mai fatto nulla per spolverare il mistero che lo avvolge: una volta ha accennato che il tema era l'alienazione, un'altra la solitudine, concetti che hanno molti punti di confine comune ma che se affrontati in profondità presentano numerosi crepacci a dividerli. Poiché Bowie stava attraversano una stagione discograficamente non eccelsa e conoscendo la sua caparbietà e il suo carattere c'è chi ci ha letto il desiderio di vagare comunque negli spazi interstellari piuttosto che rientrare in una orbita terrestre più controllata. Di certo fonte di ispirazione per Space Oddity fu il regista Stanley Kubrick, anche lui dotato di una inventiva fuori dal comune. Potremmo aprire un ventaglio infinito di interpretazioni e tutte potrebbero apparire realistiche. Ma qui c'è una sola certezza: come la luna resta tutt'oggi un mistero lo è anche Space Oddity. Era dunque nel destino che nascessero lo stesso mese dello stesso anno e insieme volassero per sempre dove nessun telescopio può arrivare, oltre gli spazi infiniti e i buchi neri. nel per sempre.