Endless Corridor è il nuovo singolo di TheVerso: il video

Musica

Endless Corridor è il nuovo singolo di TheVerso: l'artista ci racconta la storia del brano e anche un po' della sua storia in questo articolo scritto per la sezione musica di SkyTg24

Perché scrivo? È una domanda a cui è difficile dare una risposta. Io credo che scrivere canzoni sia un po’ un gioco, come risolvere dei rebus: le parti di una brano infatti emergono poco a poco come degli indizi e la sfida è nel cercare di unire tutti i pezzi buoni a disposizione in maniera convincente. Quando i tasselli si incastrano tra loro, ciò che nasce però è vivo e crearlo è un vero piacere. Forse per questo lo faccio, per il piacere che mi dà scrivere un testo, per cercare di dare la mia soluzione ad un mistero. Così a volte mi siedo e vado a caccia di canzoni, con la mia chitarra in braccio come fosse un fucile. Altre volte invece sono loro che vengono a cercarmi da sole. Sto facendo altro, cose semplici, come una doccia o una passeggiata e mi arrivano in testa delle melodie.

Il ritornello di Endless Corridor è nato così, mentre facevo altro, anche se non ricordo bene cosa. So però di avere registrato sul mio telefono una melodia che canticchiavo e di averla sviluppata aggiungendo in un secondo momento gli accordi e le altre parti. Ho da subito pensato che il brano si prestasse a delle contaminazioni elettroniche e devo dire che Valerio Fisik, l’arrangiatore con cui collaboro, è riuscito a capire perfettamente quello che avevo in mente. In precedenza non mi ero addentrato molto in certe sonorità e mi piace pensare che queste nuove contaminazioni siano riuscite ad arricchire una matrice pop-rock più chitarristica tipica degli altri brani del mio ultimo disco “Imperfect Symmetries”. L’endless corridor, essendo letteralmente un corridoio senza fine, rappresenta per me l’immagine di una situazione apparentemente senza vie d’uscita, in cui ci si sente persi. Il testo parla di questo, di un’ossessione e credo che l’idea principale su cui il brano è costruito sia per questo quella del loop, rappresentato dal punto di vista musicale attraverso un giro di pochi accordi su cui si sviluppa un ritornello che vuole entrare in testa al primo ascolto. Il concetto di loop viene ripreso anche dalla mia scelta di avere nel videoclip del brano una struttura circolare, in cui l’inizio e la fine coincidono. Un’altra mia decisione è stata quella di incentrare il video, diretto da Vincenzo Mario Cristi, su di una ragazza che balla e l'ho fatto per due motivi: se da una parte la ballerina Giulia Cicchinelli, che compare dal nulla, è un po’ il materializzarsi dell’ossessione di cui parla il testo, dall’ altra credo che mostrare una persona ballare possa trasmettere un senso di positività. Questo perché secondo me in Endless Corridor esiste la volontà di arrivare a un lieto fine, esiste in qualche maniera la consapevolezza di trovare una via d’uscita dal proprio corridoio infinito, di potere tornare a sentirsi liberi. Allora forse è proprio attraverso la danza, attraverso qualcosa che ama, che la ballerina può andare alla ricerca della propria libertà… un po’ come io inseguo la mia quando provo a scrivere una bella canzone.

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