Marco Mengoni, tre date dell'Atlantico Tour all'Arena di Verona: il racconto
MusicaTre date all'Arena di Verona per l'Atlantico Tour di Marco Mengoni. Tre sold out ma soprattutto tre notti magiche, un viaggio emozionante in dieci anni di storia che evidenziano una crescita non solo artistoca ma umana. Il racconto
(@BassoFabrizio
inviato a verona)
Tris all’Arena di Verona per Marco Mengoni. Un weekend con l'Atlantico Tour. Esplosivo, adrenalinico, dirompente, Mengoni seduce Verona con due ore di musica che fanno ballare come le onde dell'Atlantico (per altro l'album uscito il 30 novembre 2018 è stato certificato doppio disco di platino). Si apre con Muhammed Alì. Il palco è mascherato da un telo bianco che cela tutta la coreografia, le luci si spengono, si notano in dissolevenza solo le figure dei tre coristi e le loro danze tribali. L'Arena è abbracciata dalla frase I’m gonna show you how great I am che prelude l'apparizione di Marco che appare sul palco improvvisamente, vestito di bianco, e fa partire il viaggio. Le coreografie in costante mutamento creato un mutevole, incessante caleidoscopio di colori e figure. Le immagini, le narrazioni e le coreografie del pubblico animano lo spettacolo per tutta la sua durata dando una sfumatura emotiva particolare a ogni momento. Marco ci accompagna sempre "dove si vola".
Dopo Muhammad Alì ecco Voglio, Ti ho voluto bene veramente, In un giorno qualunque, Dove si vola, Sai che, Atlantico e Pronto correre chiudono il primo atto della serata. Le luci si spengono, il palco è oscurato e sembra avvolto dalle tenebre. Sul led appare un monologo, un cartone animato, che racconta cosa è, secondo marco, l'essere umano: "Sei l’insieme delle esperienze che fai, del male che affronti, del tempo perso e di tutte, ma proprio tutte, le lacrime versate. Sei le sorprese mai riuscite e le promesse mai mantenute. Sei tutto quello che hai visto e quello che hai dimenticato. Siamo fatti del 60% di acqua, 20% di persone e 10% di quello che ci manca”, perché noi, insieme a tutti i nostri perché, siamo la ragione del mondo". Ed è il momento del mantra buona vita, due parole che lo svegliano una notte, e allora decide che è il momento di svegliare l’Arena e Verona.
Frida Kahlo appare sullo schermo, circondata da una illuminazione al neon. L’Arena si accende di luci e fogli a forma di cuore. Poi appaiono case popolari portoghesi che accompagnano i ritmi tribali di Atlantico. Lo scenario cambia in continuazione, ogni brano racconta una storia, quadri contrapposti in luoghi diversi. E' un po' il viaggio fisico e spirituale che Mengoni hya fatto in questi anni che scorre come un film. Il pubblico interagisce sempre ma in alcuni momenti di più e soprattutto c’è un brano che fa sussultare i cuori dalle prime note: L’essenziale. É il pubblico il protagonista e lo fa all’unisono.
Arriva il secondo video, un collage di titoli della stampa internazionale perché "la mente è come un paracadute, funziona solo se si apre". É un video di denuncia contro chi considera la Terra un "supermercato sempre aperto" e contro chi sa fare male senza rispettare il prossimo. Si conclude con la frase "Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia personale di cui non sai niente, sii gentile". E a dare forza arriva Guerriero. L’Arena è in piedi e applaude. Marco è emozionato: o non se lo aspettava oppure è proprio che non ti abitui mai alla gratitudine di un pubblico che ti ama. Atlantico Tour è uno spettacolo elegante ma estremamente energico, sentimentale ma di denuncia, per ricordarci che siamo prima di tutto umani, tutti quanti. Il concerto si conclude con L’essenziale accompagnata dai fogli del fan club con la scritta "sei il mio essenziale" e Hola, suonata al pianoforte dall’artista. Marco Mengoni ringrazia per questi dieci anni di successi, crescita artistica e personale e, commosso, lascia il palco salutando il pubblico con un veneto "vero ciò". Dal 6 Novembre partirà il tour autunnale nei palazzetti delle principali città italiane, per poi approdare su una selezione di capitali europee.