È l’ottavo disco della band di Cincinnati che si conferma una tra le più interessanti del panorama indie
I National rilasciano un nuovo album, l’ottavo della loro carriera, e ancora una volta fanno centro, sfornando un disco tecnicamente ineccepibile e con una ricerca artistica nuova e particolarmente raffinata. “I Am Easy To Find”, questo il nome del disco, era stato preceduto dall’uscita dei singoli “You Had Your Soul With You”, “Light Years”, “Hairpin Turns” e “Rylan”, e dall’omonimo cortometraggio di Mike Mills.
Progetti musicali e visivi che si intrecciano e si influenzano
Proprio a Mills si deve questo progetto perché, se il cortometraggio non è un video del disco e il disco non è la sua colonna sonora, segue l’ispirazione della musica, che è stata concepita come se fosse un film. Il video mostra infatti l’intera vita di una donna, dalla nascita alla morte, nei suoi momenti più significativi, ed è commentato proprio dalle musiche dei National, finendo per influenzarle. Come? La scelta della protagonista femminile, Alicia Vikander, ha infatti obbligato Matt Berninger e soci ad affidare molte parti vocali a voci femminili, ossia a Gail Ann Dorsey, storica collaboratrice di Bowie, Lisa Hannigan, Sharon Van Etten, Mina Tindle e Kate Stables, che con la loro presenza hanno inciso sulle scelte stilistiche del gruppo, che si è dovuto adattare con arrangiamenti inediti. Ne viene fuori un disco molto più delicato, quasi intimo e introspettivo, nel quale le 16 canzoni occupano 68 minuti, andando ben oltre la durata dei loro album. La collaborazione fondamentale col regista ha portato i National a inserire il nome di Mills nei creditis come co-produttore. Un disco sicuramente non facile, poco rock ma caratterizzato da un’elegante inquietudine e tenuto in piedi da sottili equilibri sonori.
Un disco pervaso da una raffinata inquietudine
Un disco che vale la pena di comprare e ascoltare perché i National non deludono neanche stavolta. Scegliere tra i primi lavori di Alligator e Boxer si riduce soltanto a una questione di gusti, perché la qualità in tutti i casi resta elevata e la band di Cincinnati si conferma tra le più interessanti in assoluto del panorama indie. In questo caso con un lavoro innovativo per il loro percorso artistico in cui il canto baritonale di Berninger, che sia affiancato da Kate Stables (aka This is The Kit) nella title track “I am easy to find” o impegnato in un soliloquio sovrapposto con Eve Owen in “Where is her head”, si sposa benissimo con le sonorità femminili dando vita a un’opera nuova, più complessa e raffinata.
La tracklist di “I Am Easy To Find”
- You Had Your Soul With You - (03:26)
- Quiet Light - (04:15)
- Roman Holiday - (03:34)
- Oblivions - (04:13)
- The Pull Of You - (03:58)
- Hey Rosey - (04:14)
- I Am Easy To Find - (04:30)
- Her Father In The Pool - (01:02)
- Where Is Her Head - (04:41)
- Not In Kansas - (06:44)
- So Far So Fast - (06:36)
- Dust Swirls In Strange Light - (03:18)
- Hairpin Turns - (04:27)
- Rylan - (03:43)
- Underwater - (01:21)
- Light Years - (03:33)