Stragà, Guardare Fuori è il nuovo singolo: il video

Musica

Guardare Fuori è il nuovo singolo di Stragà. Il brano è la title track del disco, questo perché fa sia da collante che da contraltare alle altre tracce dell’album. La canzone parte da una riflessione autobiografica per arrivare a toccare la vita nel suo complesso, un percorso seguito e sostenuto da un arrangiamento che si sviluppa in un crescendo di sonorità attuali e sapori prettamente rock. Ce ne parla l'autore, guarda il video

di Stragà

Guardare fuori è il brano che dà il titolo all'album. Le prime parole di questa canzone sono nate ripensando a Padre Mario, il frate che mi insegnava catechismo. Ci diceva spesso: “Fermatevi e guardatevi dentro…”. Al tempo, forse, non capivo bene cosa intendesse e non davo molto peso alle sue parole. Poi andando avanti la tendenza a guardarmi dentro è nata spontaneamente, fino ad arrivare a concentrarmi un po’ troppo su me stesso. Soffermandomi a esaminare i miei stati d’animo, ho sentito di isolarmi e ho scoperto di stare meglio quando guardavo ciò che accadeva intorno a me e mi interessavo con un certo entusiasmo alle vicende dei miei amici e alle loro storie. Non so bene basandomi su quali parametri di confronto, ma ricordo che ciò mi faceva sentire un bambino fortunato. Per certi aspetti, invidio la tendenza naturale di alcune persone a osservare gli altri e a interessarsi veramente a come sono e a cosa fanno. Mi vengono in mente, per esempio, alcuni giornalisti, che sembrano appassionarsi alle vite altrui, apparentemente dimenticandosi per un po’ della propria.


Penso che solamente “guardando fuori” si possa scoprire se stessi e ritrovare quel senso di appartenenza nella consapevolezza di essere parte di un tutto. Nella scrittura di questo brano, sono partito da un immaginario dialogo con il frate e mi sono lasciato poi trasportare da un giro di accordi che, credo, mi abbia agevolato nel fare uscire le parole in modo naturale senza filtrarle con la razionalità. È una canzone che parte da una riflessione autobiografica per arrivare a toccare la vita nel suo complesso. Questo percorso è seguito e sostenuto da un arrangiamento che si sviluppa in un crescendo che mescola sonorità attuali a sapori prettamente rock. Per realizzare il video, ho discusso a lungo con il regista Davide Spina di ciò che aveva ispirato la canzone. La sua proposta di sottolinearne il senso, mettendo a confronto la notte (guardarsi dentro) ed il giorno (guardare fuori), girando in piano sequenza, mi è piaciuta subito. Le riprese sono state fatte in un parco della periferia bolognese e ci sono voluti dei sopralluoghi per capire quali fossero i momenti della giornata più adatti allo scopo. Al primo tentativo, durante il giorno, abbiamo dovuto rinunciare per via della troppa luce e per farci perdonare dagli amici convocati come comparse, abbiamo improvvisato una sorta di picnic. Il fatto di girare le stesse scene, fare gli stessi movimenti nel medesimo luogo in due momenti diversi, è stata per me un’esperienza inedita. Anche il mio look doveva ovviamente essere sempre lo stesso e, vista la grande escursione termica di questo periodo, durante le riprese notturne mi sono quasi congelato mentre, nelle diurne, mi dovevano tamponare in continuazione il viso per il sudore. In realtà non avevo la minima idea di come sarebbe stato montato il tutto e ho atteso il risultato finale con grande curiosità.

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