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Jack Savoretti, è Singing To Strangers il nuovo album: un inno al romanticismo

Musica

Fabrizio Basso

Jack Savoretti

Jack Savoretti ha presentato il suo nuovo album Singing to Strangers a Milano. Ad aprile tornerà in Italia per tre date (il 16 a Padova, il 17 a Milano, il 18 a Roma). Lo abbiamo incontrato e intervistato

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(@BassoFabrizio)

Ora sì che abbiamo la certezza che alle soglie del 2020 si possa ancora essere romantici. Si possano esorcizzare le paure con la musica. Si possa essere nel cuore della vita in una casa della campagna londinese. Jack Savoretti ha presentato il suo nuovo album Singing to Strangers a Milano, in quella meraviglia per gli occhi che è la Terrazza Martini in una giornata in cui il sereno porta la vista fino alle alpi. A fare bene alle orecchie ci hanno pensato jack e i suoi ragazzi con tre brani in acustico. Ha proprio ragione l'artista...è un disco in inglese ma come fosse in italiano.

Come nasce il progetto?
Quando gli amici di mia figlia le chiedono che lavoro faccio, lei dice che io vado in giro per il mondo a cantare agli sconosciuti. E' questa è l’idea di partenza dell’album.
Poi come si sviluppa?
E' la colonna sonora di un film che non esiste. E' la storia di chi gira il mondo e poi torna a casa deve gestire l’amore per la famiglia, i figli, l'amore per la quotidianità. Senza dimenticare la valigia e la chitarra. Mancava un brano ed è nato Singing to Stangers.
Siamo abbastanza lontani, anche musicalmente, dai suoi ultimi lavori.
E’ un disco diverso, i precedenti erano parte di un periodo della mia vita ben preciso, dentro c’era anche la frustrazione dell’epoca. Questo album nasce mentre finivo il tour e costruivo casa.
Un trasloco come motore di cambiamento?
Sono andato via da Londra e mi sono sistemato in campagna con mia moglie, due figli e tre cani. In questo luogo ho trovato la libertà, per assurdo la ho trovata da fermo io che sono sempre in giro.
Con un concetto come spieghi la tua sensazione?
Volevo un album che celebrasse questa sensazione di romanticismo. Ci sono ancora dei fantasmi in me ma ci vivo bene.
Come va con la Brexit?
Non sono d’accordo, sono europeo. Io ho sempre stimato persone che non hanno parlato di muri, divisioni, separazioni, sono sempre stato affascinato da chi unisce. Capisco però la frustrazione che si ha riguardo il sistema europeo in generale. Bisogna incentivare a cambiare le cose.
Tre date in Italia ad aprile: il 16 a Padova, il 17 a Milano, il 18 a Roma: che concerto vedremo?
Tutte le canzoni devono essere identitarie. Ho insistito per avere con me la mia band da strada, quelli che girano con me da anni.
Il testo di Touchy Situation è stato scritto da Bob Dylan.
Ho due manager americani storici, la prima cosa che mi hanno regalato è stato lavorare con Steve Earle. Poi si è parlato di Bob Dylan e un giorno mi è arrivata una mail da Bob Dylan con due sue poesie.
Emozionato?
Una cortissima e non mi ha colpito molto ma neanche ne ho capito il significato, la seconda era lo specchio di quello che stavo vivendo, la ho capita (ride, ndr).
Come ci ha lavorato?
A lavorare a un testo di Dylan ti viene da cantarlo come lui, lui è più poeta che songwriter. Ho provato a cantarla e mia moglie era basita: mi ha detto di provarla al piano e lasciare perdere la chitarra e la ho sentita mia.
Influenze nel disco?
Tante italiane poi molto di Serge Gainsbourg e di Ennio Morricone. Negli anni Cinquanta e Sessanta il soul segnava l'America e in Europa c'era il cantautorato. Se ascolti i primi Mina e Battisti c’è questa fusion, poi arriva Gainsbourg che ci mette anche il jazz. C'è Marvin Gaye. Non sono per un genere, mi piace la contaminazione.
Il video di What more I cand do?
Girato al Music Forum Village di Roma. Protagonista è Alessandra Mastronardi che rappresenta l’eleganza romantica e genuina che è la colonna portante del disco.
Torniamo al tour.
Sono un po’ nervoso, da anni siamo in tour. L’anno scorso ho fatto un tour nei Teatri dell’Opera ed ero un pesce fuor d’acqua. Ricordo a Cremona che sentivo il suono delle scarpe: una ansia pazzesca. Ora sento un terrore che mi piace e ogni sera voglio dividere l’eccitazione con il pubblico. In Italia c’è un entusiasmo speciale per l’accoglienza.
Prevede qualche omaggio all'Italia?
La canzone che più amo e che mi ha accompagnato in tanti momenti della mia vita è lontano lontano di Luigi Tenco.
Si sente fortunato?
La mia fortuna è che quello che mi eccita se lo faccio bene mi fa guadagnare.