E' stato presentato il triennio artistico 2018-2020 della Fondazione Nazionale della Danza. Sotto la guida di Gigi Cristoforetti, direttore dal settembre 2018, la Fondazione Nazionale della Danza proseguirà nel 2019 il percorso, avviato nel 2018, di ridefinizione della propria identità e del proprio ambito operativo, sia a livello locale sia nazionale che internazionale
È stato presentato il triennio artistico 2018-2020 della Fondazione Nazionale della Danza, alla presenza dei rappresentanti della Regione Emilia Romagna (Gianni Cottafavi, responsabile del servizio cultura e giovani in rappresentanza anche dell’Assessore alla cultura Massimo Mezzetti) e del Comune (Luca Vecchi Sindaco di Reggio Emilia), del presidente della Fondazione Azio Sezzi e del direttore Gigi Cristoforetti.
Sotto la guida di Gigi Cristoforetti, direttore dal settembre 2018, la Fondazione Nazionale della Danza proseguirà nel 2019 il percorso, avviato nel 2018, di ridefinizione della propria identità e del proprio ambito operativo, sia a livello locale sia nazionale ed internazionale, sviluppando una molteplicità di nuove dimensioni progettuali e orientando le scelte per facilitare un dialogo con altre componenti del sistema dello spettacolo e della cultura. E procedendo nella crescita artistica di una compagnia, guidata dalla coordinatrice artistica Sveva Berti, che è sempre più in evidenza sulla scena europea.
L’insolita presentazione simultanea dell’intero triennio è volta a sottolineare proprio l’architettura complessiva del progetto, che comprende sia la valorizzazione della compagnia stabile, sia l’apertura di nuove dimensioni creative per spettacoli di formato diverso e con altri interpreti, sia l’attenzione per settori specifici, quali l’infanzia e la fragilità. Con particolare impegno ci si rivolge anche all’ambito territoriale, non solo aprendo la Fonderia a iniziative come la “Festa della Danza”, o invadendo con una mostra urbana Reggio Emilia “città della danza”, ma anche contribuendo alla programmazione di altri teatri regionali.
L’obiettivo è fare della Fondazione Nazionale della Danza il punto di riferimento della danza italiana, non solo perché ad essa è legata la più importante compagnia, ma anche perché ci si propone di offrire un contributo alla diffusione questo linguaggio e alla promozione della coreografia italiana. Un obiettivo coerente non solo con la natura completamente pubblica della Fondazione, ma anche con l’importante e sostegno che a tutti i livelli il Ministero Beni e Attività Culturali offre, in una fase di trasformazione del sistema normativo. Emblematica, in questo senso, la programmazione della Nid Platform, la piattaforma Nazionale della Danza, proprio a Reggio dal 10 al 13 ottobre 2019.
La Fondazione della danza è la dimostrazione che l’incontro di un convinto appoggio delle istituzioni con la volontà di innovare i modelli e con il desiderio di sviluppare fino in fondo un potenziale artistico straordinario permette ad una realtà italiana di porsi obiettivi nuovi e importanti su un piano internazionale. Senza smarrire un radicamento che stiamo cercando e costruendo anche a Reggio Emilia. (Gigi Cristoforetti).
Risultati artistici del 2018
Il 2018 è stato dedicato alla diversificazione del repertorio. Tempesta di Giuseppe Spota ha aperto la strada ad una diffusione più capillare della danza anche rivolgendosi a nuovi spettatori, grazie alla coproduzione del Teatro Stabile del Veneto e del Centro Teatrale Bresciano. Il progetto site specific In/Finito, nato in collaborazione con la Fondazione Palazzo Magnani | Fotografia Europea, cerca una relazione profonda tra danza e fotografia in spazi urbani, naturali o storici. Verso il mondo della musica, invece, è orientato Bach Project, che parte dal grande compositore rivisitato sotto l’occhio coreografico di Jiří Kylián e Diego Tortelli, con l’esecuzione musicale dal vivo. E vede ad accompagnare questo percorso, tra gli altri, Torinodanza festival, MiTo SettembreMusica e Les Halles de Schaerbeek | Bruxelles. Tango Glaciale reloaded (1982>2018) di Mario Martone, oltre a essere la prima creazione della Fondazione Nazionale della Danza con un cast costruito per l’occasione, è nel panorama nazionale la prima coproduzione tra un Centro di produzione teatrale (Teatro Bellini di Napoli) e uno di danza. Infine, ci sono i lavori coreografici di Diego Tortelli (Lorca sono tutti e Pasiphae), di Valerio Longo (Nine Bells) e di Saul Daniele Ardillo (MAPS 1:610) concepiti in dimensioni più intime sempre con un occhio al dialogo tra discipline e all’integrazione dei pubblici.
Impostazione produttiva del 2019
Il 2019 parte dagli obiettivi raggiunti e consolida in primo luogo le relazioni produttive nazionali e internazionali, mentre prosegue l’attenzione artistica parallela verso maestri (Ohad Naharin) e giovani (Philippe Kratz), aggiungendo al repertorio l’attesissimo debutto nella coreografia di Rihoko Sato, musa di Saburo Teshigawara. Il 7 settembre al Festival Oriente Occidente di Rovereto sarà presentato in prima assoluta il trittico Naharin/Sato/Kratz. Questo percorso sarà accompagnato da Oriente Occidente Festival, Les Halles de Schaerbeek, Bayer Cultural Engagement - Leverkusen, Espace Malraux - Chambéry e altri partner. Accanto a questo, ecco nascere un importante progetto produttivo rivolto a bambini e ragazzi.
Infanzia e fragilità
La Fondazione Nazionale della Danza affronta infatti due nuovi filoni di ricerca, legati a infanzia e a disabilità. Per quanto riguarda il tema dell’infanzia, oltre a presentare in Fonderia spettacoli rivolti ai bambini, come è accaduto nel 2018, una importante novità del 2019 è che si darà il via ad un ambito produttivo specificatamente rivolto all’infanzia. Al termine di un processo di ricerca di diciotto mesi condiviso con Reggio Children – riferimento educativo a livello internazionale - oltre che con Accademia Perduta | Romagna Teatri, si produrrà uno spettacolo per l’infanzia che debutterà nel tardo autunno 2019. La Fondazione Nazionale della Danza afferma poi il suo interesse anche verso le categorie “fragili”, alla ricerca di una gamma di virtuosismi e di sfumature artistiche sempre rigorose ma meno codificate. Si tratta di un vero e proprio percorso che attraverserà l’intero triennio e sia sul piano della programmazione che su quello progettuale e produttivo. Proseguirà infatti la collaborazione con Palazzo Magnani per Fotografia Europea inaugurando processi di ricerca produttiva per interpreti abili e disabili. Si tratterà ancora di un incontro tra fotografia e danza, supportato, oltre che da Palazzo Magnani, da La Polveriera e da Reggio Emilia Città senza barriere, che porterà ad un’esposizione e a una piccola performance con un interprete disabile protagonista, durante Fotografia Europea 2019
Altre attività identitarie.
A cavallo tra 2018 e 2019 giunge a piena maturazione l’importante collaborazione tra Fondazione Nazionale della Danza e Accademia Perduta | Romagna Teatri, che per noi ha un particolare significato a diversi livelli. Artistico, perché ci offre un partner specializzato nella creazione per bambini e ragazzi. Territoriale, perché rappresenta una piena e complessa intesa tra due realtà della stessa Regione, distanti geograficamente e come ambito di attività. E funzionale, perché in questo caso, oltre a collaborare per la produzione di uno spettacolo, la Fondazione Nazionale della Danza offre la propria consulenza, e un investimento anche economico, per programmare i teatri di Faenza e Forlì. Ancora sul piano degli investimenti sulla diffusione della danza in generale si segnala l’apertura di due nuovi filoni, che crediamo originali e proficui. L’11 novembre è organizzata la prima Festa della Danza: una giornata intera in Fonderia con workshop, cortometraggi di danza in collaborazione con il Reggio Film Festival, iniziative per bambini, performance di compagnie amiche oltre che di Aterballetto (la cui nuova squadra artistica, partendo dai danzatori, sarà presentata al pubblico). E ristorazione sul luogo. Un’occasione per tutti, veramente tutti, per avvicinarsi alla danza. Parallelamente nel 2019 si svolgerà in primavera la prima edizione del Défilé della danza, una parata urbana coreografata, interpretata da allievi di scuole di danza, del Liceo Coreutico Matilde di Canossa e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri. Che si svolgerà sia in occasione del weekend di apertura di Fotografia Europea, sia per Reggionarra. Due sforzi importanti per connettere pubblici diversi, amatori o semplici cittadini, con l’attività della Fondazione Nazionale della Danza, una delle principali istituzioni culturali cittadine. Con la Fondazione I Teatri e l’Istituto Superiore di Studi Musicali Achille Peri, su impulso dell’Assessorato all’Educazione e alla Conoscenza, si consolida la collaborazione istituzionale attraverso l’ideazione di eventi per la città, così come la progettualità rivolta al mondo della scuola.
NID Platform, progetto speciale del 2019.
Il 2019 è anche l’anno della NID Platform a Reggio Emilia e la Fondazione Nazionale della Danza è partner organizzatore assieme ad ATER e alla Fondazione I Teatri. New Italian Dance (NID) Platform è un progetto che ha lo scopo di sostenere la migliore produzione coreutica italiana. Nata nel 2012 dalla collaborazione tra alcune realtà della distribuzione della danza (RTO), la Direzione Generale Spettacolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e gli enti locali, la piattaforma mette in contatto le compagnie italiane e gli operatori del settore italiani e internazionali, creando un dialogo tra produzione e distribuzione e dando visibilità alla qualità artistica della scena italiana, nel rispetto della pluralità di linguaggi e poetiche.
Il 2020, una sfida progettuale
Il 2020 rappresenta una vera sfida artistica. Il Don Giovanni, affidato a Johan Inger con debutto al Ravenna Festival, si presenta come uno fra i principali progetti creativi nello scenario coreografico europeo. Si tratta di un’idea importante sul piano produttivo, anche grazie ad un parterre di teatri e festival partner di assoluto rilievo. A Reggio Emilia, in autunno, si svilupperà un imponente progetto site specific tra arte e danza (MicroDanze: un’esposizione), condiviso con la Fondazione Palazzo Magnani in occasione di una mostra sulle rappresentazioni della danza nella collezione dell’Hermitage di San Pietroburgo. E intanto a Verona i 250 anni dalla morte di Giuseppe Tartini si celebreranno con una nuova creazione di Diego Tortelli, nuovamente con musica dal vivo in coproduzione con il Teatro Ristori. Sempre firmato da Tortelli nascerà inoltre, grazie alla partnership con Oriente Occidente Festival e al coinvolgimento in un progetto europeo, un duetto per interpreti con e senza disabilità, iscritto in uno scenario creativo davvero articolato e stimolante.
I progetti speciali.
Gran parte delle partnership produttive e programmatiche sono state incardinate attraverso specifici convenzionamenti triennali, i quali, prima che definire, indirizzano il fronte temporale e gli obiettivi dei progetti della Fondazione e dei suoi partner. In questo senso le collaborazioni che hanno preso avvio con partner afferenti anche a diversi ambiti della produzione culturale (Accademia Perduta, Reggio Children, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Palazzo Magnani) si sono immediatamente iscritte in un respiro di portata ampia e non contingente. È il caso per esempio della collaborazione aperta con Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, che ha accolto lo scorso luglio il progetto “IMMA”, risultato di una residenza creativa internazionale curata da Les Halles de Schaerbeek, e con cui è attualmente in corso una progetto di co-curatela di una programmazione dedicata alle arti sceniche greche. Allo stesso modo con Reggio Children si è strutturato un rapporto incentrato sulla produzione di uno spettacolo per l’infanzia preceduto e accompagnato da un vero e proprio progetto di ricerca sulle tematiche. Nell’ambito di questo nuovo corso progettuale, la Fondazione Nazionale della Danza ha da poco ottenuto un significativo riconoscimento da parte della Fondazione Stavros Niarchos, una delle principali Fondazioni culturali e sociali internazionali, che ha assegnato un importante contributo rivolto alla realizzazione del progetto della Fondazione Nazionale della Danza con partner greci. Il progetto prevede un ciclo di attività nel corso del 2019 rivolte alla scoperta di alcuni dei coreografi più interessanti della scena contemporanea greca, s’inserisce nell’ambito di una collaborazione istituzionale tra i Ministeri della Cultura di Italia e Grecia e sarà sviluppato in partenariato con Les Halles de Schaerbeek (Bruxelles), il Festival di Atene ed Epidauro (Atene), MM Contemporary Dance Company (Reggio Emilia), Centro Teatrale Bresciano (Brescia). La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli (Milano) sarà Partner scientifico e curerà un ciclo d’incontri d’approfondimento che anticiperanno gli spettacoli degli artisti greci.
Ospitalità in Fonderia
All’interno della stagione in Fonderia sono programmati ogni anno circa trentacinque appuntamenti di danza, rafforzando ulteriormente le relazioni con il territorio regionale e instaurando collaborazioni come quelle con la MM Contemporary Dance Company di Michele Merola e la Compagnia Simona Bertozzi / Nexus. Riflette il nostro interesse verso altre categorie “fragili” l’ospitalità in partnership con Reggio Emilia Città Senza Barriere, Il ballo del Teatro La Ribalta, punto di riferimento per la ricerca artistica sulla diversità. Uno degli obiettivi del 2019 sarà quello di aumentare le ospitalità di compagnie internazionali, affinché la Fondazione abbia un respiro sempre più europeo. Sul piano delle politiche culturali territoriali, è centrale la collaborazione strategica e anche concretissima con la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, e con l’Istituto di Studi Musicali Peri. Che si propone condivisione delle logiche di programmazione, attenzione verso gli emergenti come priorità condivisa, collaborazione intorno ad artisti importanti e riscoperta di un repertorio significativo per l’estetica contemporanea.
Nuova strategia di comunicazione
Il progetto artistico triennale e il riposizionamento della Fondazione Nazionale della Danza sono accompagnati da una opportuna strategia di comunicazione, che ruota intorno a un piano di re-branding complessivo. La prima azione forte, che ha segnato la percezione del cambiamento, è stata l’adozione di un nuovo logo e di una nuova immagine coordinata, metafora e simbolo di determinate visioni. Strettamente correlati all’immagine coordinata sono stati l’ideazione e lo sviluppo di un nuovo sito web, organizzato in modo da comunicare all’utente la complessità della Fondazione Nazionale della Danza e lo sviluppo dell’attività online attraverso i social media (Facebook, Instagram, Youtube, Vimeo). All’interno delle azioni di brand identity si colloca “La città della danza”, mostra urbana dal 15 novembre al 15 dicembre con affissioni pubbliche per la città di Reggio Emilia, utilizzando le fotografie fatte da Toni Thorimbert ai danzatori di Aterballetto per il progetto In/Finito in occasione di Fotografia Europea 2018. La mostra vuole testimoniare il ruolo fondamentale dell’arte, e in questo caso della danza, nel definire la percezione della propria città da parte di chi la vive. Un omaggio della Fondazione alla città, anche per rendere visibile il proprio processo di rinnovamento e il rilancio delle istituzioni culturali che il Comune di Reggio Emilia sta compiendo.