Tutto sulla musica trap italiana del 2018

Musica
Sfera-Ebbasta

La nuova tendenza musicale che spopola tra i giovanissimi è la trap. Scopriamo in cosa consiste questo fenomeno

Da Sfera Ebbasta a Young Signorino, passando per Ghali: la musica trap italiana è un genere che anche nel 2018 continua ad avere sostenitori, soprattutto tra i più giovani. Scopriamo più da vicino in cosa consiste la trap italiana e quali sono i principali esponenti di questo genere che ha cambiato il modo di intendere la musica.

Cos’è la trap

La musica trap ha origine nel Sud degli Stati Uniti, più precisamente ad Atlanta, alla fine degli anni ‘90. Già dal nome si comprende che è un genere musicale figlio diretto del rap. La parola trap deriva da “trap house”, quelle vecchie case o appartamenti diroccati di periferia simbolo dello spaccio e della malavita. I rapper hanno cominciato a raccontare cosa avveniva in questi luoghi, tra droga e delinquenza, e le canzoni che affrontavano questi temi sono state chiamate con il termine trap. I primi testi della trap americana non avevano altri argomenti al di fuori della droga e della vita criminale, con un occhio attento anche al sound, con tanti bassi.

Le origini della musica trap in Italia

La musica trap in Italia nasce nella periferia di Milano, a Settimo Milanese. È qui che nel 2014 si ritrovano un gruppo di amici, tra cui dei rapper che si fanno già chiamare con i nomi d’arte di Ghali e Sfera Ebbasta. Il loro amico comune Paolo, in arte Charlie Charles, diventa il loro produttore musicale e dà il via alla scena trap italiana. Oggi Ghali ha virato su un genere più pop mentre Sfera Ebbasta - all’anagrafe Gionata Boschetti - è il cantante simbolo della trap nazionale e colui che ne porta avanti la bandiera. Sfera Ebbasta ha poi abbandonato i classici temi “sesso e droga” dell’inizio per trattare anche altri argomenti. Oggi è l’artista di riferimento per la trap italiana, grazie anche alle collaborazioni con trapper americani del calibro di Quavo, che l’hanno fatto diventare il primo artista italiano ad entrare nella top 100 mondiale di Spotify.

Gli altri trapper italiani

Dopo Sfera Ebbasta e Ghali, tanti altri giovani rapper hanno abbracciato la trap, facendolo diventare uno dei generi più frequentati dai giovani italiani. Tra gli esponenti più famosi della trap nazionale c’è sicuramente il collettivo romano Dark Polo Gang, tre ragazzi che però non vengono dalle periferie ma da quartieri benestanti e fanno del look ultrafirmato il loro tratto distintivo. La capacità della DPG è quella di riuscire a parlare ai giovani con un linguaggio in cui tutti si riconoscono.

Tedua è un trapper genovese che usa sonorità tipiche della drill music, rappando a schema libero e anticipando il beat, con un risultato che sembra fuori tempo. Il cantante è anche modello per Dolce & Gabbana, confermando lo stretto legame tra la moda e la trap.

Genovese come Tedua, Izi ha cominciato come attore nel film “Zeta”, per poi dedicarsi esclusivamente alla musica. Rkomi, invece, è considerato il poeta della trap, poiché è un rapper molto attento alle rime e alle assonanze. Altri esponenti della musica trap italiana sono Achille Lauro, romano, ed Enzo Dong, napoletano, che vanta anche un singolo inserito nella colonna sonora di “Gomorra - La serie”.

I più giovani

I giovanissimi Capo Plaza, salernitano, classe 1998, e Drefgold, bolognese del 1997, fanno parte dell’ultimissima scena trap e sono molto amati soprattutto dagli adolescenti.

Capitolo a parte merita uno dei personaggi più discussi dell’ultimo anno: Paolo Caputo, in arte Young Signorino. Diciannovenne e già padre di un bambino di due anni, è famoso per essere il cantante con il viso tatuato e per i brani in cui parla quasi esclusivamente di droga. Diventato popolare per alcuni video pubblicati su YouTube, ha dichiarato di essere figlio di Satana.

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