Andrea Bocelli e l'Andrea Chénier al Teatro del Silenzio: RACCONTO il CONCERTO

Musica

Fabrizio Basso

Andrea Bocelli
Bocelli2018

Per il dodicesimo anno il Teatro del Silenzio apre la sua magia al popolo di Andrea Bocelli. Il tenore mette in scena l'Andrea Chénier di Umberto Giordano, una opera lirica con un valore speciale per l'artista in quanto è la prima che ha ascoltato e imparato nella sua vita, quella che più ha amato, quella da cui è tratta la prima aria che all’età di 8 anni egli ha cantato e fissato in una registrazione che ancora oggi è possibile ascoltare. Siamo andati a Lajatico per vivere questo momento unico: IL NOSTRO RACCONTO

(@BassoFabrizio
Inviato a Lajatico - Pisa)


Per capire cosa è il Teatro del Silenzio bisogna prima di tutto chiudere gli occhi. E poi, una volta riaperti, lasciarsi trasportare dallo stupore. Valli su valli che si distendono davanti allo sguardo, tra Lajatico e qualche colle più in là Volterra, con le sue storie di mattìa ed etruschi. Sabato sera, con replica questa sera, il Teatro del silenzio ha ospitato, per la dodicesima volta, Andrea Bocelli, nativo proprio di Lajatico, che ogni anno, a ridosso del solstizio d'estate, torna dove è nato (per l'esattezza nella frazione La Sterza), per una serata a cielo aperto. In questo torrido, irrespirabile 2018, ha portato in scena l'Andrea Chénier di Umberto Giordano. Noi abbiamo visto la serata di sabato ma si torna in scena questa sera, alle ore 20.15 con ancora qualche biglietto disponibile. Arrivano da tutto il mondo per assistere a questa rappresentazione, una spiga di grano nell'occhiello di questa nazione che in questa terra toscana profuma ancora più di bello.


ANDREA CHENIER

Andrea Chénier
 oscilla tra melodramma d’amore e dramma storico poliziesco. La vicenda, si ispira alla vita del poeta francese André Chénier (1762-1794). La musica deborda di emozioni, i personaggi portano in scena i loro animi impetuosi. Il ritmo è da thriller, si vuole giungere al finale. E un’opera che cattura anche chi proprio un melomane non è, è avvincente, commuove e vola diritta al cuore del pubblico. Andrea Chénier è l’opera lirica più importante legata alla rivoluzione francese, è un dramma in quattro quadri che segue i dettami del Verismo musicale. André Chénier è un letterato considerato precursore del movimento romantico e vittima del terrore giacobino. Oltre a un amore tragico ed appassionato, Andrea Chénier (debuttò al Teatro alla Scala di Milano il 28 marzo 1896) ci immerge nella rivoluzione: Giordano per rendere più forte la storia storia inserisce nella partitura anche canti rivoluzionari quali la Carmagnole, la Marseillaise e il Ça Ira. La storia inizia nel 1789 nel castello del conte di Coigny per poi spostarsi nel 1794 a Parigi dove il poeta, un tempo seguace della rivoluzione, ora è diventato un perseguitato. La nobildonna Maddalena di Coigny cerca rifugio presso lo stesso Chénier, per sfuggire agli sgherri della Rivoluzione. Sboccia l'amore ma Chénier viene imprigionato e condannato a morte. Maddalena non vuole che il suo amore resti incpmpiuto e lo segue in carcere per morire con lui. Non c'è solo la delusione per gli ideali che non hanno avuto un travaso nella realtà, ma ci sono due persone che danno la vita alla dittatura. La Francia è liberté, égalité, fraternité. Cosa resta? L'amore, quell'amore che porta Maddalena e Andrea a morire insieme.



I PROTAGONISTI DI LAJATICO 2018 E IL COMMENTO DI BOCELLI


Coem tradizione una parte dei costumi di scena per l'Andrea Chénier al Teatro del Silenzio sono all'insegna di una sostenibilità al 100 per 100. Tutti i capi sono realizzati all'interno dell'officina SCART®, il progetto artistico della Waste Recycling, società del Gruppo Hera, che da 20 anni trasforma i rifiuti che transitano sui suoi impianti di stoccaggio e trattamento in prodotti artistici e di design. Scarti di plastica, rotoli e sfridi di tessuto mandati a recupero, gomma e molto altro sono la materia prima con cui la costumista, Lorena Marin, sta creando i numerosi abiti per la tredicesima edizione del concerto che si volgerà nella splendida cornice naturale di Lajatico. Altri costumi sono stati realizzati dalla sartoria Tirelli, nata nel 1964. Così commenta Andrea Bocelli: "L’opera lirica mette in gioco emozioni primarie con un’intensità in grado di abbattere qualsiasi barriera culturale e generazionale. Nell’opera la parola fiorisce attraverso la musica, acquisendo una tale ricchezza di sottotesti, da arrivare diritta al cuore dello spettatore. Non c’è bisogno di alcuna competenza specifica per apprezzare questo giacimento di meraviglie: è uno spettacolo alla portata di tutti e può catturare a ogni latitudine. Ciascun titolo lirico ha una serie straordinaria di relazioni tra letteratura, arti figurative, storia e società, e potenzialmente è un grimaldello per comprendere meglio se stessi, la forza dei sentimenti e le relazioni umane. La regia dell'Andrea Chénier è di Stefano Trespidi; Steven Mercurio direttore d'orchestra; Roberto Covatta tenore; Simona Di Capua mezzosoprano; Emanuele Giannino tenore; Enrico Maria Marabelli baritono; Gianfranco Montresor baritono; Alessandra Palomba mezzosoprano; Sabina Cvilak soprano; Paola Sanguinetti soprano; Vladimir Stoyanov baritono; Matteo Ferrara basso e baritono; Mattia Denti basso; Roberto Accurso baritono; Sonia Franzese Direttrice del Coro del Teatro del Silenzio; Czech National Symphony Orchestra.

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