J-Ax, le 5 canzoni più conosciute

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J-Ax

Venticinque anni di carriera per J-Ax, il rapper che si è saputo reinventare. Il suo successo nasce dagli Articolo 31 e continua da solista, produttore e volto tv. Le sue canzoni più conosciute criticano l’Italia moderna e inneggiano ad una vita con meno regole

Da oltre vent’anni sulla cresta dell’onda, prima con gli Articolo 31 poi da solista, ha trasformato la sua musica, collaborando anche con artisti come Neffa e Fedez e producendo ben 14 album. La carriera di J-Ax, pseudonimo di Alessandro Aleotti, sembra essere infinita e densa di eventi importanti, comprese le “incursioni” in tv e al cinema e l’apertura di un’etichetta, Newtopia, per dare voce e spazio agli artisti in rampa di lancio. Il rapper milanese è partito da una base molto apprezzata ma è riuscito a reinventarsi senza sconfessare le sue origini, la sua filosofia di vita e il suo approccio alla musica. Dalle origini agli ultimi tormentoni in radio e sulle piattaforme digitali, i successi di J-Ax e degli Articolo 31 si susseguono rapidi e lasciano il segno, raccogliendo riconoscimenti e consensi da parte dei fan.

J-Ax e Fedez, l’ultimo brano insieme è “Italiana”

L’ultimo progetto in ordine di tempo ha visto J-Ax collaborare per tre anni al fianco di Fedez, uno dei rapper più controversi e chiacchierati anche in virtù del legame con la fashion blogger Chiara Ferragni. Il sodalizio artistico tra i due ha portato alla fondazione dell’etichetta discografica indipendente Newtopia e a lanciare una serie di tormentoni con ritornelli facili da memorizzare e testi pungenti. È il caso di “Italiana”, l’ultimo featuring prima del concerto conclusivo a San Siro di un’esperienza che ha portato la periferia sui palchi di tutta Italia. L’ultimo successo, prodotto da Takagi & Ketra, gioca sulle vicissitudini sportive e politiche dell’Italia e del mondo, senza dimenticare di criticare anche i modi delle nuove generazioni. Si parla dell’assenza della nazionale di calcio ai Mondiali, di Donald Trump e Kim Jong-un, ma anche di fake news e del caso Fausto Brizzi, riuscendo a far riflettere e a conquistare radio e piattaforme digitali, ma anche la certificazione del doppio disco di platino.

“Vorrei ma non posto” il tormentone di J-Ax con Fedez

Estate 2017, “Comunisti col rolex” e voglia di rispondere a Despacito con un tormentone tutto italiano. “Vorrei ma non posto” è il tentativo – riuscito – di J-Ax e Fedez, che riescono a conquistare 7 dischi di platino con un brano che rispecchia il loro stile musicale. Accanto ai due rapper ecco ancora una volta i produttori Takagi e Ketra, che contribuiscono al successo del brano con un tappeto dance hall. Il testo è probabilmente più pungente del solito e rappresenta una parodia delle abitudini della società moderna: dalla sovraesposizione ai social network alla corruzione in Italia. Con “Vorrei ma non posto” J-Ax e Fedez sono riusciti ad abbinare la riflessione ironica su vizi e virtù della nazione alla leggerezza tipica dei brani per l’estate.

Gli Articolo 31 vogliono “Volume” nella loro vita

Nel 2000, a sette anni dalla formazione del gruppo, gli Articolo 31 decidono di pubblicare il loro Greatest Hits, da cui estraggono un solo singolo: è “Volume”, brano sui generis per testo e sonorità. Il tappeto musicale è infatti caratterizzato da un mix di campionamenti in stile anni ’70: dominano videogames e cartoni animati, ma non mancano i riff delle chitarre elettriche. Ad affiancare J-Ax in voce il trio Wonderbra, allora composto da Lola Feghaly, Lalla Francia e Paola Folli, che lo avrebbero poi accompagnato anche durante alcune tappe dei suoi tour da solista. Il brano è stato scelto anche per la colonna sonora di “Senza filtro”, il film che racconta la storia musicale degli Articolo 31. In pieno stile rap, il gruppo canta la voglia di libertà di una vita a tutto volume.

“Domani smetto”, il manifesto degli Articolo 31

Uno degli album di maggior successo degli Articolo 31 è senza dubbio “Domani smetto”, che ha consacrato il duo milanese sulla scena rap italiana. “Domani smetto”, il title track dell’album numero sei, da cui saranno estratti anche “Spirale ovale”, “Fuck you” in collaborazione con Paola Turci, “Gente che spera” e “Non è un film” rappresenta in un certo qual modo il manifesto di J-Ax e Dj Jad. In questo brano, gli Articolo 31 cantano infatti la rabbia verso un mondo fatto di norme e regole, in cui l’individuo deve autolimitarsi per far parte della società. Il video ritrae il gruppo all’interno di un condominio, in cui ognuno degli inquilini, dopo aver accettato per anni le regole imposte, decide di fare quello che vuole e di distruggere il proprio appartamento, ma anche di vestirsi come preferisce. Per questo “Domani smetto” può essere annoverato a manifesto gli Articolo 31, da sempre schierati contro le convenzioni e fortemente critici nei confronti di una società rigida ma comunque degradata.

“L’italiano medio”, gli Articolo 31 contro l’uomo comune

Il settimo album degli Articolo 31 coincide con la definitiva consacrazione. “L’italiano medio” esce nel 2003 e conferma lo stile anticonformista di J-Ax e Dj Jad con una serie di brani che diventeranno poi molto conosciuti, da “La mia ragazza mena” a “Senza dubbio”. Ancora una volta però è il title track a riscuotere maggiore successo. Con il classico abbinamento tra il punk rock e il rap, gli Articolo 31 dipingono un ritratto cinico e disincantato dell’italiano medio, esaltandone i difetti e criticando fatti e personaggi di tv e politica che hanno condizionato decisioni e comportamenti della massa negli anni 2000. Particolare anche la scelta del videoclip: tutti i protagonisti sono infatti trasformanti in pupazzi, in omaggio alla serie tv “I Munchies”, e cantano di un uomo ricco di vizi e poco coerente, sempre alla ricerca di emozioni effimere ed eccessivamente legato a fenomeni di massa come il gossip e il calcio.

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