La febbre del sabato sera, 45 anni fa la première: tutto quello che c'è da sapere sul film

Cinema
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Il 14 dicembre 1977 l’anteprima di Saturday Night Fever lanciava una delle pellicole che ha segnato un’epoca. Dalle movenze cult di Tony Manero che fecero di John Travolta una star globale alla colonna sonora dei Bee Gees, simbolo della musica disco: ecco le curiosità del film diretto da John Badham

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Sono passati 45 anni dalla prima uscita mondiale di Saturday Night Fever, conosciuto in Italia come La febbre del sabato sera. Il 14 dicembre 1977, in un cinema di Los Angeles, si teneva la première del film, che due giorni dopo sarebbe sbarcato nelle sale di tutti gli Usa. La pellicola diretta dal quasi esordiente John Badham è entrata nell’immaginario collettivo per la performance di John Travolta nei panni dello spavaldo Tony Manero, simbolo (anche nel look) della gioventù americana nell’epoca d’oro della disco music. La colonna sonora, per buona parte opera dei Bee Gees, contiene veri e propri tormentoni (vedi Stayin’ Alive) ed è uno degli album più venduti di tutti i tempi. Questi ingredienti diedero al film un successo enorme facendolo diventare una pietra miliare della cultura popolare che resiste ancora oggi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Dalla produzione alle riprese

Nel 1976 Nik Cohn scrisse sul magazine New York un articolo titolato Tribal Rites of the New Saturday Night, una sorta di inchiesta che mescolava realtà e finzione per descrivere la vita notturna, la sottocultura “disco” e il nuovo fenomeno delle discoteche negli Usa. Un manager comprò i diritti e Norman Wexler lavorò a una sceneggiatura per il cinema. Per la regia, dopo l’allontanamento di John G. Avildsen, venne scelto il poco noto John Badham. Il titolo definitivo della pellicola arrivò solo dopo aver ascoltato la colonna sonora dei Bei Gees in cui è presente il brano Night Fever. Il budget era di appena 3,5 milioni di dollari, motivo per cui gli attori erano tutti semi-sconosciuti. Solo Travolta si era già fatto un nome nel settore grazie al suo ruolo nella sitcom Welcome Back, Kotter (che arriverà in Italia solo nel 1980 e per sfruttare il successo del film sarà ribattezzata I ragazzi del sabato sera). Il film è stato girato tra luglio e agosto del 1977, interamente in esterni a Brooklyn, spesso all’alba per evitare la curiosità degli abitanti del posto. La discoteca era un vero club situato all'802 della 64th Street ma l'interno è stato modificato per il film, inclusa l'aggiunta di un pavimento illuminato, costato 15mila dollari.

NEW YORK - DECEMBER 16: The movie "Saturday Night Fever", directed by John Badham. Seen here, Val Bisoglio as Frank Manero Sr. Initial theatrical wide release December 16, 1977.  Screen capture. Paramount Pictures. (Photo by CBS via Getty Images)

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La trama

Il film è ambientato nella New York degli anni Settanta. Il protagonista è Anthony Manero, detto Tony, 19enne italo-americano di Brooklyn. È un ragazzo impulsivo e superficiale, che di giorno lavora come commesso in un negozio di vernici e il sabato sera frequenta con il suo gruppo di amici una discoteca, la 2001 Odyssey. Tony è un talento nel ballo e questo gli regala ammirazione da parte di coetanei e donne. Manero e i suoi amici, spesso compiono bravate e risse, soprattutto contro i rivali Barracudas. Un giorno conosce Stephanie Mangano e le propone di diventare la sua partner in una gara di ballo. I due iniziano ad allenarsi insieme e la sera dell’evento vincono ballando su More Than a Feeling dei Bee Gees. Ma Tony non accetta l’esito e cede la vittoria a una coppia portoricana che si era dimostrata più brava di loro. Lui vuole solo conquistare Stephanie e quasi abusa di lei in auto ma la ragazza scappa. Il protagonista e i suoi amici, ubriachi, si lanciano in acrobazie spericolate tra i piloni del Ponte di Verrazzano. Uno di loro, il fragile Bobby, muore precipitando nel fiume. Tony dopo la tragedia abbandona il suo atteggiamento spaccone e decide di cambiare vita. Va a scusarsi con Stephanie e le dice che ha iniziato a cercare un nuovo lavoro. Lei lo perdona dandogli una nuova possibilità come amico.

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La colonna sonora

Un’enorme parte del successo del film è dovuto alla sua colonna sonora, realizzata principalmente dai Bee Gees, e uscita quasi in contemporanea rispetto alla pellicola. Si tratta di 17 brani, di cui circa la metà dei Bei Gees, tra cui le immortali Stayin’ Alive, How Deep Is Your Love, Night Fever. Ma ci sono anche la celebre Disco Inferno dei The Trammps, Open Sesame dei Kool & The Gang, Boogie Shoes dei KC and the Sunshine Band. Diventerà una sorta di best of della musica disco del periodo, oltre che uno degli album più venduti di tutti i tempi. Fino a Thriller di Michael Jackson è stato il disco più venduto della storia (ad oggi è al quarto posto in questa classifica e al secondo posto tra le soundtrack dopo quella di The Bodyguard). Arrivò in cima alle classifiche in oltre 30 Paesi, restandoci per mesi e risultando l’album più venduto dell’anno dall’Italia al Regno Unito fino all’Australia. Si stima che in totale questa colonna sonora abbia venduto oltre 40 milioni di copie nel mondo. Inoltre questo lavoro ha fruttato diversi Grammy: nel 1978 ha vinto quello per la categoria “Best Pop Vocal Performance by a Group” per How Deep Is Your Love. Nell’edizione del 1979 si è aggiudicato la sezione Album dell’anno (solo 3 soundtrack ci sono riuscite), e i premi per “Best Pop Vocal Performance by a Duo, Group or Chorus”, “Producer of the Year” e “Best Arrangement for Voices” per Stayin' Alive, oltre ad altre due nomination per questa canzone.

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Il successo

Dopo la première al Mann’s Chinese Theater di Los Angeles del 14 dicembre 1977, il film arrivò nelle sale americane venerdì 16 dicembre. Il disco con la colonna sonora era uscito la settimana prima e subito era schizzato in testa alle classifiche. La pellicola, dalla sua uscita, ha avuto ottime recensioni dalla critica. E il successo al botteghino è stato enorme. Ha guadagnato circa 95 milioni di dollari negli Usa e altri 143 milioni nel mondo, per un incasso totale di quasi 240 milioni, nonostante diversi limiti e divieti per i minori in alcuni Paesi. Per Travolta, l’anno dopo, arrivò una trionfale doppietta con Grease e la consacrazione come uno dei giovani attori più richiesti a Hollywood alla fine di quel decennio. Nel 1978 ha ricevuto anche una candidatura agli Oscar e una ai Golden Globe come miglior attore protagonista per il ruolo di Tony Manero (ma perse in entrambi i casi contro Richard Dreyfuss premiato per The Goodbye Girl). Anche la colonna sonora e le canzoni ottennero diverse nomination, conquistando, come detto sopra, svariati Grammy. Il film ha avuto un sequel nel 1983, titolato Staying Alive, diretto da Sylvester Stallone e sempre interpretato da Travolta. Nonostante il buon riscontro di pubblico è stato stroncato dalla critica. Nel 2004 il New York Times ha inserito Saturday Night Fever nella lista dei "1000 Migliori film di tutti i tempi”. È stato poi scelto per entrare nella National Film Registry della Biblioteca del Congresso per il suo valore "storicamente e culturalmente significativo”.

Parodie e citazioni

Un riscontro di quanto questo film abbia impattato nella cultura di massa, sono gli innumerevoli omaggi e citazioni che ha avuto: dal flashback della gara di ballo parodiato in L’aereo più pazzo del mondo, alla passeggiata della zebra Marty in Madagascar che rimanda alla celebre camminata di Tony Manero a inizio film sulle note di Stayin’ Alive, fino ai Red Hot Chili Peppers che nel video della canzone Go Robot si ispirano al film interpretandone i personaggi. O ancora Pablo Larraín che ha diretto un film, titolato Tony Manero, incentrato su un ballerino cileno ossessionato dal protagonista de La febbre del sabato sera, che cerca di vincere un concorso di sosia del personaggio.

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