Morto a 31 anni Tommaso Merighi, regista che aveva collaborato con Gabriele Salvatores
Cinema
L'ultimo lavoro del giovane regista è stato il documentario "Allacciate le cinture - Il viaggio di Io, Capitano in Senegal"
"Ciao Tommaso, fa buon viaggio": così la pagina Instagram di Cinemovel ha annunciato la morte di Tommaso Merighi, regista bolognese 31enne che, di recente, aveva firmato la regia del documentario Allacciate le cinture - Il viaggio di Io, Capitano in Senegal.
Chi era Tommaso Merighi
Tommaso Merighi si innamorò del cinema quando era solo un bambino. Nel 2014, a vent'anni, documentò a Ferrara la tappa locale di Libero Cinema in Libera Terra. L’anno successivo filmò per Repubblica i volti e i ricordi dei migranti nel liceo occupato di Jean Quarré a Parigi, centro profughi autogestito, senza mai abbandonare il suo sogno di regista. Laureatosi in Lettere Moderne a Bologna e diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano, ha diretto spot per start up e realtà sociali, come Vaia Cube e Sant’Ambroeus, ha collaborato con Il Post, con agenzie e case di produzione, con il Teatro Elfo Puccini e il Festival MilanOltre. In curriculum, anche un’assistenza alla regia con Gabriele Salvatores, nel 2020, per il docufilm collettivo Fuori era primavera sul periodo del Covid-19. Vicino ai movimenti politici milanesi di lotta per la casa, nel 2024, insieme a Niccolò Barca, ha vinto il Premio RAI al Festival del Cinema di Trento per Il ritorno del lupo.
L'ultimo lavoro
L'ultimo lavoro di Tommaso Merighi è stato il documentario Allacciate le cinture - Il viaggio di Io, Capitano in Senegal. “Poter girare questo film è stato un meraviglioso tuffo in acque inesplorate", raccontava il regista lo scorso marzo. "La nostra regola è stata quella di non aspettarci nulla, di essere pronti e di accogliere qualsiasi istanza perché potesse essere elaborata, ma non maneggiata; perché venisse ascoltata nella sua originalità. Questo è stato il nostro approccio: spogliarci di ogni nostro preconcetto nel bene e nel male, per poter essere al servizio dell’autenticità delle persone e delle loro voci, per raccogliere parte di questa esperienza dolorosa, una partenza verso l’ignoto". Il documentario - che racconta l'allestimento in Senegal di schermi itineranti per la proiezione di Io Capitano di Matteo Garrone, e per l'incontro tra il pubblico e Seydou, Moustapha e Mamadou - è disponibile su Rai Play.