L'eredità di Non essere cattivo

Su queste pagine abbiamo già parlato di “Non essere cattivo” e dei dieci anni dalla sua prima uscita al cinema. Oltre al valore profondo del film, però, ci sono altri temi che meritano di essere approfonditi e le varie attività che sono state organizzate ultimamente, nel corso della Festa del Cinema di Roma, rappresentano l’occasione giusta per farlo. Francesca Serafini e Giordano Meacci, che hanno scritto la sceneggiatura di “Non essere cattivo” con Claudio Caligari, hanno curato il nuovo numero di “Pantagruel”, la rivista pubblicata da La Nave di Teseo, questa volta interamente dedicata al film e al lavoro di Caligari. I segreti del film Per la prima volta, è stato pubblicato il copione di “Non essere cattivo” e sono stati raccolti contribuiti di varie persone ed esperti, legati più o meno direttamente a “Non essere cattivo”. In particolare, questo numero di “Pantagruel” si divide in tre parti: una che si concentra sul momento immediatamente precedente alle riprese, con la lettera che Valerio Mastandrea ha indirizzato a Martin Scorsese e con, appunto, la sceneggiatura. Poi c’è una parte che racconta il durante delle riprese, e qui sono presenti testi firmati dagli attori – Alessandro Borghi, Luca Marinelli, Silvia D’Amico e Roberta Mattei – in cui vengono presi in considerazione i personaggi e la sfida che è stata interpretarli. Infine, nell’ultima parte di “Pantagruel”, sono presenti testi firmati da esperti, intellettuali e scrittori, come per esempio l’intervista che Christian Raimo ha fatto a Claudio Caligari e che originariamente è stata pubblicata su Internazionale. L’Associazione “Banda Caligari” Insieme al numero di “Pantagruel”, uscito in questi giorni e disponibile per l’acquisto su Amazon e IBS, è stata ufficialmente presentata l’Associazione “Banda Caligari”, che si è data il compito – fondamentale – di raccogliere, tutelare e portare avanti l’eredità di Claudio Caligari. Ne fanno parte le persone che lo hanno conosciuto durante la lavorazione di “Non essere cattivo” e le persone che, in un modo o nell’altro, gli sono sempre state accanto, come Valerio Mastandrea e Simone Isola. Infine, sempre durante la Festa del Cinema di Roma, è stata organizzata una mostra fotografica con gli scatti di Matteo Graia e la supervisione di Stefania Plaza Mora. Le fotografie di “Non essere cattivo” sono una delle testimonianze più importanti del film e, più in generale, del percorso in cui sono state coinvolte così tante persone e così tanti creativi. “Non essere cattivo” ha giocato, e gioca tuttora, un ruolo fondamentale all’interno del nostro cinema. Ha lanciato la carriera di giovani talenti come Borghi e Marinelli, e ha influenzato enormemente una certa generazione di autori e autrici . Le fotografie di Graia sono state raccolte anche in un libro, acquistabile online in un numero limitato di copie. Il film torna al cinema Il 27, il 28 e il 29 ottobre “Non essere cattivo” di Claudio Caligari tornerà al cinema con Adler Entertainment, e sarà un’occasione per poterlo rivedere – o, magari, vedere per la prima volta – sul grande schermo. Nel corso di questi dieci anni, “Non essere cattivo” è stato in grado di coinvolgere un pubblico piuttosto trasversale, con sacche importanti di spettatori più giovani. Questo grazie sia alla distribuzione su alcune piattaforme streaming, come possono essere Raiplay e Netflix, sia ai suoi protagonisti . Una straordinarietà costruita sulle persone “Non essere cattivo” è, a suo modo, un’eccezione. E ha detto bene Valerio Mastandrea durante un evento che si è tenuto alla Festa del Cinema di Roma: la straordinarietà del film di Caligari non sta nella sua qualità, che è – aggiungiamo noi – abbastanza evidente; la sua straordinarietà sta soprattutto nelle persone che è riuscito a mettere insieme, in queste eccellenze del cinema italiano che si sono spalleggiate a vicenda per proteggere – e non è un termine che usiamo alla leggera – Caligari e la sua visione. Sul set di “Non essere cattivo” si è creata, quasi naturalmente, un’atmosfera più unica che rara di condivisione e amicizia. Anche per questo motivo gli attori del film e i professionisti che ci hanno lavorato lo ricordano ancora, dopo dieci anni dalla sua prima uscita in sala, con così tanto affetto. “Non essere cattivo”, per loro, non è stato semplicemente un film: è stato un pezzo importante di vita, a cui rimarranno legati per sempre.

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Gianmaria Tammaro