Verdone e De Sica premiati al Taormina Film Festival con i Nastri d'Argento

Cinema
Denise Negri

Denise Negri

©IPA/Fotogramma

Con l'inaugurazione della settantesima edizione del Taormina Film Festival e il ritorno dei Nastri d'Argento al Teatro Antico, si celebra il cinema e soprattutto la commedia con l'omaggio a Carlo Verdone e Christian De Sica

Il Taormina Film Festival compie 70 anni e riparte con la Direzione Artistica di Marco Muller. I Nastri d'argento tornano nella splendida cornice del Teatro Antico.

Doppio avvenimento in una serata che celebra il cinema e soprattutto la commedia con un premio speciale a Christian De Sica e Carlo Verdone, che oltre a essere parenti e amici da sempre, sono anche due maestri incontrastati della risata, anche amara. Ecco che cosa ci hanno raccontato

 

È molto bello vedervi insieme perché non è consueto, nonostante i film che avete condiviso, la vostra amicizia e naturalmente il vostro essere cognati.

Christian De Sica: È vero il nostro è un mestiere un po' da “zingari”, quindi, non è sempre facile trovare le occasioni giuste. Ormai ci vediamo a Capodanno, a Natale…

Carlo Verdone: Oppure su qualche aereo se siamo invitati a un Festival oppure a qualche funerale, battesimo o matrimonio!

De Sica: Io spero sempre di tornare a vederlo anche sul set perché con Carlo ho fatto due film meravigliosi come Borotalco e Compagni di scuola, che secondo me sono tra i suoi lavori migliori… magari il prossimo potrebbe intitolarsi I due cognati!

 

Oggi finalmente anche ai Festival si festeggia la “commedia” di cui entrambi siete assoluti maestri.

Verdone: È importante perché chi fa commedia è una persona che osserva la realtà nei suoi lati comici, divertenti e ironici o megalomani e folli. Per questo credo che andare a cercare quel dettaglio e riproporlo a modo tuo, significhi raccontare un po' il tempo e seguire il linguaggio che cambia. Io, ad esempio, anche se non sono più giovane, la mattina mi sveglio presto e vado al bar a fare colazione e mi fermo un po' a parlare; questo mi dà la possibilità di sentire un po' come la pensa la gente su quello che accade e capisco anche magari il gergo di adesso. Trovo che sia davvero importante farlo e soprattutto il segreto del fare commedia sia amare la gente e voler stare con loro.

De Sica: Concordo su tutto. Qualche anno fa, Beppe Cottafavi, che era l’editor di un libro che feci per la Mondadori, mi disse: “per raccontare bene il nostro Paese, più che i libri bisognerebbe andare a vedere tutti i film che hai fatto a Natale"... e sono d’accordo perché la commedia è anche questo appunto, raccontare il nostro tempo.

 

Che cosa avete imparato, professionalmente, l’uno dall’altro. Dai rispettivi film e non solo?

De Sica: Carlo è un grande osservatore e ha un’ipersensibilità quasi femminile direi perché è un misto di dolcezza, ironia e di malinconia. Io non l’ho imitato ma lo ammiro molto.

Verdone: Christian ha una gran forza fisica e affronta il lavoro con molta determinazione, mentre io in genere prima di ingranare ci metto parecchio tempo perché sono più lento e più pigro. Questa cosa gliela invidio molto, anche se alle dieci di sera Christian deve sempre andare a dormire perché non regge!.

De Sica: È vero, insieme ci aiutiamo… lui mi frena e io gli metto un po' di peperoncino nel...(risata)

 

 

 

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