Una commedia romantica ambientata in una Sicilia descritta come terra di bellezza, arte, storia, e cultura, in una narrazione lontana dagli stereotipi tradizionali legati alle vicende di mafia a cui il cinema ha spesso associato il nome dell’isola. Una produzione internazionale con un cast italo-anglo-americano e la partecipazione del premio Oscar Adam Leipzig.
Mia è una giovane attrice americana dal passato tormentato, che arriva a Sciacca, sulla costa sud occidentale della Sicilia, e s’innamora di Nino, uno scultore che le farà conoscere la bellezza dei luoghi e il calore della gente, e la curerà dalle sue inquietudini. E nell'isola incontrerà Francesca, Claudia Gerini, sofisticata siciliana che vive a Londra e durante una vacanza nell’isola riscoprirà l’amore per la sua terra natìa e ritroverà le sue radici.
La bellezza
Ispirandosi alla frase di Goethe l'Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna Sicilian holiday è stato ribattezzato un "film cartolina" perchè racconta e descrive la Sicilia con gli occhi del turista e cioè come una terra ricca di civiltà antica, di tradizione popolare e letteraria, e per una volta mette da parte gli stereotipi legati alle storie di mafia. Già il titolo “Sicilian Holiday” suggerisce l’idea di un viaggio nella bellezza, nella passione, nei colori caldi di una Sicilia ricca di valori positivi, dove i personaggi semplici e colti al tempo stesso, sono ‘portavoce’ dei grandi artisti siciliani a cui si riferiscono e rendono omaggio: da Sciascia a Quasimodo, agli artigiani delle ceramiche.
La produzione
Il film è stato prodotto da FilmIn’ Tuscany in co-produzione con Adam Leipzig (premio Oscar per “L’attimo fuggente” e “La marcia dei pinguini”), Rai Cinema, Tramp Limited, con il supporto della Sicilia Film Commission e main partner Mangia’s Resort. Nel cast, oltre a Claudia Gerini alla sua terza volta sul set con la figlia Linda, ci sono Lilly Englert (nella parte della protagonista, Mia) Ivo Romagnoli, Fuschia Kate Sumner, Francesco Leone.
Le riprese
La regista Michela Scolari ha voluto girare il 93% delle riprese di “Sicilian Holiday” all’esterno e quasi sempre all’alba e al tramonto, approfittando della “luce naturale magnifica che l’isola offre” e per sublimare attraverso la macchina da presa i colori, il tono, la melodia dell’immagine che si crea e si muove al ritmo della natura e dei suoi abitanti: i pescatori che tornano dal mare carichi di pesce al mattino, le donne che intrecciano cesti, i bambini che giocano in piazza, gli artigiani che riproducono i colori del mare, dei fiori di eucalipto e della terra sulle loro ceramiche. Il luogo per eccellenza che diviene nel film il simbolo della creatività che trasforma la roccia in vita è il Castello Incantato di Filippo Bentivegna dove l’artista scolpì migliaia di teste nella roccia, oggi un museo a cielo aperto tra le più frequentate mete di visitatori in questo angolo di Sicilia selvaggio e incontaminato.
La regista
“Un Sogno fatto in Sicilia” è stato definito “una commedia romantica haute-couture”. Ma è stato anche scritto che “non rispetta il format di genere legato alla Sicilia”. Entrambe queste definizioni sono giuste" dice Michela Scolari. "Ho iniziato a scrivere questo film tanto tempo fa quando, durante i miei anni newyorkesi, i miei racconti sull’istrionica Sicilia di Pirandello, Sciascia, Quasimodo e Verga, mi si accusava di descrivere un ideale utopistico e non la ‘vera’ Sicilia, che gli americani associano, invece, alla Mafia, al mito del Godfather. Con questo film ho decisamente voluto uscire da questo “format di narrazione di mafia”, l’ho voluto distruggere in mille pezzi per tornare a dipingere la Sicilia “dei colori del vero” come diceva Verga. Con i colori di quella Sicilia che esisteva prima della mafia e che esisterà sempre. Perché storicamente (e la si vada a studiare la Storia ogni tanto!) la Sicilia è sempre stata terra d’accoglienza di culture e religioni diverse, terra di tolleranza, di rispetto e valorizzazione della diversità culturale. “Una terra dal potere salvifico”, come scriveva Goethe. E, in senso modernissimo, è anche la terra che ispira i Designer di tutto il mondo, dalla moda all’architettura. Ecco perché, con il mio Art Director Massimo Leotta, abbiamo voluto vestire i nostri attori con l’haute couture di matrice siciliana, quella, per esempio, meravigliosamente espressa negli abiti di Gianluca Alibrando che, nelle sue creazioni, rende ‘fluttuanti’ di sete e tessuti pregiati, le colonne millenarie del tempio della Concordia. Abiti d’Arte - indossati dalle nostre protagoniste: Lilly Englert, Claudia Gerini, Lee Levi, Kate Sumner, Nicoleta Nuca, Linda Zampaglione - immortalati sul set di “Un Sogno fatto in Sicilia” dalla macchina fotografica uno dei più grandi fotografi di moda del mondo, Stefano Azario.
“Un sogno fatto in Sicilia” è si, una commedia romantica, che racconta di intrecci amorosi e misteri ma è principalmente una storia d’amore tra i personaggi e la Sicilia che, da millenni, continua ad essere la “casa” privilegiata del mondo. E la mia, prima di tutto. Per questo abbiamo scelto di uscire nelle sale in Sicilia, prima che nel resto d’Italia e del mondo, perché a lei, la Sicilia, protagonista assoluta del mio film, devo il mio primo e più grande: “Grazie!”
La scuola Piano Focale
Alla realizzazione del film “Sicilian Holiday” hanno partecipato studenti e insegnanti della Scuola di Cinema Piano Focale di Palermo. Gli allievi, grazie all’alta formazione professionale di Piano Focale, hanno concretizzato il sogno di lavorare da professionisti in una troupe di livello internazionale. La loro partecipazione ha riguardato diversi settori produttivi: reparto Fotografia - Giulia Custumati, Bruno Bonafede, Grazia Bottiglieri; reparto Produzione, in cui è stato organizzatore generale il docente Rosario Calanni Macchio; Direttore di produzione Maria Francesca Tona; assistente alla regia Gabriele Vannini; capo reparto Audio presa diretta, Pietro Gigliorosso e microfonista Dario Genna.