Arnold Schwarzenegger ha ammesso la rivalità con Sylvester Stallone

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Per circa due decenni l'estrema competitività tra le due icone di film d'azione, che ora vivono invece una profonda amicizia, "è andata fuori controllo"

“Eravamo rivali cinematografici, ma abbiamo portato la competitività all’estremo”. In un episodio di The Graham Norton Show Arnold Schwarzenegger ha ammesso che durante gli anni Ottanta e Novanta la rivalità con Sylvester Stallone “è andata fuori controllo” e che entrambi hanno cercato di farsi "deragliare a vicenda”. I due attori, emersi nello stesso periodo come icone di film d’azione, rispettivamente Terminator per Schwarzenegger e Rambo per Stallone, hanno vissuto a lungo un antagonismo: “Ciascuno doveva avere il corpo migliore, dovevamo uccidere più persone nei nostri film e dovevamo avere i fucili più grossi”. Lontani ricordi, ora sostituiti da una profonda amicizia nata grazie all’investimento comune nel locale Planet Hollywood, che ha consentito una reciproca e fortunata scoperta. Schwarzenegger ha infatti cambiato opinione su Stallone: “È un meraviglioso essere umano e ora siamo inseparabili”.

L'AMICIZIA DENTRO E FUORI DAL SET

Schwarzenegger e Stallone hanno sia interpretato personaggi rivali nei primi due episodi della saga I mercenari, sia condiviso il set del film Escape Plan – Fuga dall’inferno, un successo cinematografico che ha guadagnato 137 milioni di dollari in tutto il mondo e che ha sviluppato due sequel con protagonista Stallone. In un’intervista rilasciata a Forbes lo scorso novembre, l’attore ha ammesso che entrambi “si sono odiati davvero immensamente” per oltre due decenni mentre i rispettivi film d’azione competevano al botteghino. Nel documentario Arnold la star di Rocky ha tuttavia espresso la rinnovata ammirazione per l’amico: “Era superiore” ha dichiarato. “Aveva semplicemente tutte le risposte. Aveva il corpo. Aveva la forza. Quello era il suo personaggio. Io dovevo essere costantemente preso a calci nel sedere, mentre Arnold, non è mai stato colpito molto. E io dicevo, “Arnold, potresti uscire e combattere contro un drago e torneresti con un cerotto””.

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