Al cinema “I tre moschettieri - D'Artagnan”, il nuovo kolossal francese

Cinema
Federica Pirchio

Federica Pirchio

Tratto dal celebre romanzo di Alexandre Dumas, diretto da Martin Bourboulon, primo di due film, arriverà in sala il 6 aprile

La trama e il cast

 

D'Artagnan, giovane e vivace guascone, viene dato per morto dopo aver cercato di salvare una ragazza da un rapimento. Quando arriva a Parigi, cerca in tutti i modi di scovare gli aggressori ma non sa che la ricerca lo condurrà nel cuore di una vera guerra che mette in gioco il futuro della Francia. Alleandosi con Athos, Porthos e Aramis, tre Moschettieri del Re, D'Artagnan affronterà le macchinazioni del Cardinale Richelieu. Ma, innamorandosi di Constance, la confidente della Regina, si metterà in serio pericolo guadagnandosi l'inimicizia di colei che diventerà il suo peggior nemico: Milady. Le atmosfere sono quelle parigine della corte di Luigi XIII. La spada, l’onore, l’amore ma anche gli intrighi e la sete di potere dettano legge, tutto seguendo quanto scritto e immaginato dal genio creativo di Alexandre Dumas, rivisitato però con la sensibilità e lo sguardo rivolto ai nostri tempi. Il cast è “regale”, protagonisti del primo dei due lungometraggi che completeranno il racconto: Eva Green veste i panni di Milady de Winter, Vincent Cassel interpreta Athos e Louis Garrel è Re Luigi XIII. François Civil dà corpo e anima a D’Artagnan affiancato da Romain Duris nel ruolo di Aramis mentre Pio Marmaï è Porthos, Vicky Krieps interpreta la regina consorte Anna d’Austria. 

L’intervista

 

Per saperne di più incontriamo via streaming il regista Martin Bourboulon, al quale chiediamo come e quanto abbia sviluppato i personaggi femminili, che a nostro avviso sono stati raccontati in chiave moderna, per carattere e spessore. Lui, con il sorriso risponde:

” Abbiamo lavorato molto sui ruoli femminili, figure fondamentali nella scrittura della sceneggiatura, abbiamo subito realizzato che tutto era connesso al destino di queste donne, tutti i punti critici, di svolta sono riconducibili alle figure femminili, che si tratti di Milady, Constance o della Regina” La chiacchierata continua. Chiediamo da dove nasce l’idea di riportare sul grande schermo un classico che ha già visto, nel corso degli anni, tanti adattamenti, Bourboulon: “Quando si affronta un lavoro come questo, si è coscienti delle altre versioni, già realizzate, non le ho viste tutte…Il romanzo fa parte del patrimonio culturale francese, ma sono passati 60 anni dall’ultimo adattamento cinematografico francese. Mi interessava portare nuovi aspetti come le atmosfere “western” e far sì che il racconto fosse più potente possibile, non ho visto nessun motivo per non realizzare un film così, adesso”.

La parola passa a François Civil, che ci racconta il suo D’Artagnan:

“D’Artagnan, è un giovane guascone che si reca a Parigi per diventare un moschettiere, è ambizioso, forte, crede molto in sé stesso. Penso che la rivisitazione moderna stia nel modo di relazionarsi tra personaggi maschili e femminili. Il rapporto tra D’Artagnan e Constance Bonacieux è raccontato in modo più moderno rispetto al libro”, mentre un affascinante e sornione Vincent Cassell ci parla di Athos:

“Il conte (Athos) è come se fosse il fratello maggiore dei moschettieri, ne ha passate tante e si porta dietro un passato inquietante, dei rimorsi, penso che rappresenti il dramma nel film. Athos è il più anziano, il più scontroso, il più triste in qualche modo”. Insieme ai due attori ragioniamo sul sentimento di amicizia, di onore, del legame che hanno i tre moschettieri e D’Artagnan e che sono uno dei motori della trama. In modo provocatorio mettiamo in dubbio, che ancora oggi, questi sentimenti possano essere un valore. Cassel è sicuro che da sempre sono le donne a muovere il mondo e poi sottolinea:” Persone che credono nella fratellanza, nell’orgoglio, nella dignità non sono persone che questi tempi vogliono ma fortunatamente penso che ci sia ancora tanta gente che condivida e creda in questi valori”

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