Russia, attivisti ortodossi accusano Harry Potter di "stregoneria e satanismo"

Cinema

Camilla Sernagiotto

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Gli attivisti ortodossi del movimento Quaranta Sokorov hanno scritto una lettera al Ministero della Cultura della Russia, chiedendo di mettere al bando Harry Potter. A loro avviso, la storia del celebre maghetto di Hogwarts nato dalla penna di J. K. Rowling sarebbe “una propaganda della stregoneria e del satanismo”

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In Russia gli attivisti ortodossi del movimento Quaranta Sokorov hanno scritto una lettera al ministero della Cultura del Paese, chiedendo di mettere al bando Harry Potter.

A loro avviso, la storia del celebre maghetto di Hogwarts nato dalla penna di J. K. Rowling sarebbe “una propaganda della stregoneria e del satanismo”. Sono queste le motivazioni per cui chiedono a gran voce che il “pericoloso” (pericoloso secondo loro…) mago occhialuto venga bandito dalla Russia.
I film di Harry Potter sono prodotti dalla Warner Bros., casa cinematografica che ultimamente sembra non andare affatto d'accordo con la Russia: recentemente l'azienda hollywoodiana ha vietato di trasmettere i propri prodotti all’holding Ngm.

Nell’ottobre 2022 Dmitry Kuznetsov, membro del partito conservatore e socialdemocratico chiamato "A Just Russia - For the Truth", aveva affermato che solo i cinema possono ricevere contenuti dai “Paesi ostili”, mentre i canali televisivi e le piattaforme della nazione non avrebbero potuto farlo.

Adesso è quindi la Warner Bros. a ricevere un contraccolpo, con la notizia per cui c'è chi pretende che i suoi film tratti dai romanzi di Rowling vengano messi all'indice (anche in sala, dunque).
Il ministro della Cultura Olga Lyubimova ha ricevuto le segnalazioni dei membri di Quaranta Sokorov, che le hanno scritto che “in Russia sono apparsi dei furfanti che organizzano musical e concerti sulla vita dell'Anticristo con una cicatrice sulla fronte. Anche per il giorno di Natale. Il che significa che i senza Dio devono essere scacciati”.
Queste parole si riferiscono alla serie di musical a tema maghetto previsti a Mosca e in altre città del Paese per il periodo delle feste natalizie. Nelle settimane di dicembre e gennaio, inoltre, in Russia sono previsti parecchi concerti con le musiche della saga cinematografica, eseguite all'interno di chiese luterane e anglicane.

Le parole degli attivisti ortodossi

Gli attivisti ortodossi del movimento Quaranta Sokorov esprimono la propria preoccupazione con le seguenti parole, indirizzate al ministero della Cultura della Russia: “Siamo di fronte a una bomba a orologeria spirituale e culturale per i nostri bambini e giovani. La saga di Harry Potter è la quintessenza brillantemente progettata dalla cultura occidentale: razionalismo, individualismo e materialismo, saturi di valori spirituali a noi estranei. I principali personaggi dei romanzi non sono persone, ma stregoni, streghe e maghi, e le persone comuni in giro sono o mascalzoni o mezzi scemi, e comunque esseri di livello inferiore. La stregoneria e il satanismo, assolutamente proibite da Dio ai cristiani, sono il motore della trama”.
Questo è solo uno stralcio della lettera, che è stata pubblicata integralmente dal canale Telegram Mash.

NEW YORK, NY - APRIL 22:  J.K. Rowling poses at "Harry Potter and The Cursed Child parts 1 & 2" on Broadway Opening Night at The Lyric Theatre on April 22, 2018 in New York City.  (Photo by Bruce Glikas/Bruce Glikas/FilmMagic)

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Le proposte di Quaranta Sokorov

Gli attivisti ortodossi hanno anche suggerito di potenziare il ministero della Cultura, aumentandone i poteri in maniera tale che i funzionari siano in grado di vietare categoricamente tutto quello che non appare in linea con i valori tradizionali della Russia.
Hanno anche chiesto di promulgare una legge in base alla quale il ministero della Cultura possa controllare gli “eventi creativi”, per rispettare la politica statale e i valori morali e spirituali su cui la nazione si dovrebbe basare. Secondo la legge che Quaranta Sokorov vorrebbe fortemente, non potrebbero quindi circolare in Russia romanzi di Harry Potter né, ovviamente, i relativi adattamenti al piccolo e grande schermo, così come dovrebbero essere vietati anche gli adattamenti targati palcoscenico (dato che la querelle nasce proprio per via di musical teatrali).

La domanda che sorge spontanea è la seguente: per quale motivo i membri del Quaranta Sokorov chiedono proprio adesso di bandire i film di Harry Potter in patria, ora che in Russia tutti i prodotti della Warner Bros. (compresi quindi i vari capitoli dell'epopea del celeberrimo mago) sono stati rimossi sui canali televisivi e sulle piattaforme di streaming del Paese?

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Putin aveva paragonato il destino della cultura russa a quello di J.K. Rowling

E pensare che nel marzo 2022 Vladimir Putin in persona aveva usato proprio l’autrice di Harry Potter come paragone per l'ostracismo messo in atto nei confronti della cultura russa da parte dell’Occidente, a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
“La cultura russa cancellata come l’autrice di Harry Potter”, aveva dichiarato Putin. In un incontro televisivo organizzato dal Cremlino con diversi esponenti del mondo culturale, Putin ha accusato l’Occidente di voler fare tabula rasa e del suo Paese.
“Oggi stanno cercando di cancellare un’intera cultura millenaria: la nostra gente”, queste le sue parole. “Stanno vietando scrittori e libri. Ora stanno cercando di cancellare il nostro Paese. Sto parlando della progressiva discriminazione di tutto ciò che ha a che fare con la Russia”. Proprio nel corso di questo intervento, Putin ha citato J.K. Rowling, dicendo che il destino della cultura russa è vicino a quello della romanziera accusata di transfobia.
Il presidente della Federazione Russa ha detto che l’autrice di Harry Potter è stata cancellata da tutti i palinsesti culturali “solo perché non soddisfaceva le richieste dei diritti di genere”. Aveva poi menzionato i roghi dei libri organizzati negli anni ’30 a opera dei nazisti. “È impossibile immaginare una cosa del genere nel nostro Paese e contro questo siamo assicurati grazie alla nostra cultura. Ed è per noi inseparabile dalla nostra Madrepatria, dalla Russia, dove non c’è posto per l’intolleranza etnica, dove da secoli convivono rappresentanti di decine di gruppi etnici”, ha aggiunto Putin nel marzo 2022.

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