Una mamma contro G.W. Bush, al cinema il film pluripremiato tratto da una storia vera

Cinema

Attualmente in sala distribuita da Wanted Cinema, una commedia basata su un drammatico e controverso caso legale e diretta dal tedesco Andreas Dresen. Oltre a due Orsi d’argento vinti alla Berlinale 2022, il film ha ricevuto una candidatura agli EFA come Migliore Attrice per Meltem Kaptan, due German Films Awards 2022 per i due protagonisti ed è stato presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma 2022 nella sezione “Best of"

E' sale italiane dal primo dicembre, “UNA MAMMA CONTRO G.W. BUSH” , diretto dal regista tedesco Andreas Dresen che, a dispetto del tono agrodolce con spunti di commedia, rievoca una storia vera di ingiusta detenzione, tortura e negazione dei diritti umani fondamentali che a noi italiani ricorda molto la tragica vicenda del giovane ricercatore triestino ucciso nelle carceri egiziane, seppur con le dovute differenze.

Con il patrocinio di AMNESTY INTERNATIONAL ITALIA, dopo aver vinto due Orsi d’argento al Festival del cinema di Berlino 2022, la pellicola  viene presentato localmente da incontri e interventi di esponenti della cultura e della difesa dei diritti civili.

Il film verrà proiettato anche in sue appuntamenti speciali: , lunedì 5 dicembre al Cinema Palestrina di Milano (ore 20.00) e martedì 6 dicembre al Cinema America di Genova (ore 20.45). A tutte e tre le proiezioni sarà presente in sala per un approfondimento l'avvocato Alessandra Ballerini, specializzata in diritti umani e immigrazione e avvocato delle famiglie Regeni, Paciolla e Rocchelli, accompagnata da altri interlocutori. Nelle presentazioni di Genova e Milano l’Avvocato farà una breve introduzione prima delle proiezioni mentre a Roma farà un commento a fine proiezione.

 

Considerato uno dei film-rivelazione di questa stagione, “Una mamma contro G.W. Bush” è un dramedy basato su una storia vera, che ha la capacità di far sorridere anche scavando in una realtà dai contorni molto drammatici di risonanza mondiale: un grande lavoro di sceneggiatura, (di Laila Stieler) che infatti ha ottenuto uno dei due Orsi berlinesi. L’altro premio è andato ad una straordinaria protagonista femminile, qui al suo felice debutto sul grande schermo: Meltem Kaptan, in un ruolo di donna forte alla “Erin Brockovich”.

È lei il perno di questa avvincente e toccante storia nei panni di Rabiye, una vitale casalinga tedesca che vive con la famiglia in una casetta a schiera di Brema. Quando, dopo gli attentati dell’11 settembre, suo figlio Murat di 19 anni viene accusato – senza alcuna prova - di terrorismo e internato nella famigerata prigione di Guantanamo Bay a Cuba, Rabiye si trasforma in una madre-coraggio, sempre più coinvolta in una strenua battaglia legale internazionale per difendere i diritti umani del suo ragazzo innocente.

Con l’aiuto di un avvocato idealista – interpretato dal celebre attore tedesco Alexander Scheer - e grazie alla sua arguta semplicità di madre proletaria, la donna arriva fino a fronteggiare il presidente americano Bush presso la Corte Suprema a Washington. Determinata ad andare fino in fondo per difendere i diritti umani di suo figlio, raccoglie attorno a sé, con la sua carica umana, anche un vasto movimento di opinione.

Una storia vissuta, che ha indignato il mondo (nel ventennale dell’apertura di Guantanamo, nel 2002), diviene materia per una coinvolgente commedia d’azione, grazie alla verve esplosiva della Kaptan, per un legal-thriller avvincente e una parabola umana capace di suscitare riso e pianto, sdegno ed empatia.

Anche la rockstar Patti Smith ha raccontato la storia emblematica di Murat Kurnaz nella intensa canzone "Without Chains" del 2006, un brano che resta tra le più forti ballate folk sull’ingiustizia e l’abuso di potere.

Secondo Amnesty International questo film ricorda “lo scempio dei diritti umani compiuto negli ultimi venti anni a Guantanamo, di cui bisogna continuare a parlare fino a che il famigerato centro di detenzione non verrà chiuso”.

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