Il film premiato a Cannes arriverà nelle sale italiane il 22 dicembre. L’ultima anticipazione ci mostra sprazzi di interazione tra Alessandro Borghi e Luca Marinelli, protagonisti sullo schermo dell’atteso adattamento del libro di Paolo Cognetti
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
Il cinema racconta spesso l’amore, forse perché di solito viene considerato il sentimento più puro o quantomeno quello maggiormente in grado di muovere l’essere umano anche oltre i propri limiti. Film come Le otto montagne si propone tuttavia di ricordarci anche il valore dell’amicizia e quanto quest’ultima possa essere a volte altrettanto preziosa e durevole, soprattutto quando viene legata a un luogo capace di diventare teatro del rapporto e custode di memorie condivise.
L’ultimo trailer del film diretto da diretto da Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch sembra insistere proprio sul valore di un legame forte tra due uomini, molto diversi ma ancora uniti dalla stessa montagna che li ha fatti conoscere.
Borghi e Marinelli strikes back
Non possiamo sapere quanto Luca Marinelli e Alessandro Borghi siano effettivamente amici fuori dal set. Quel che è certo è che la loro chimica almeno sullo schermo è chiara già dai tempi del meraviglioso Non essere cattivo di Claudio Caligari e risulta perfetta per rendere credibile una storia del genere. Borghi e Marinelli appaiono nel trailer come le differenti facce della stessa medaglia: sono due uomini che hanno condiviso molto e poi hanno tirato le somme in maniera diversa dalle medesime esperienze. La coppia di attori dà qui volto ai protagonisti di questa vicenda, già raccontata in un romanzo omonimo vincitore del Premio Strega: sono loro i due perfetti Bruno e Pietro raccontati sulle pagine di Paolo Cognetti perché rappresentano al meglio due modi diversi non solo di vivere ma anche di esprimersi. Pietro è il ragazzo di città, per cui la montagna è almeno all’inizio solo una parentesi. Nel trailer lo si sente dire che sogna di “trasformarsi, evolversi, partire”: è l’esatto opposto di Bruno che proclama orgoglioso che non andrà mai da nessuna parte. Il personaggio cui presta il volto Alessandro Borghi è un montanaro ma soprattutto uno che crede alle proprie radici, quelle che metti in un posto o che nascono quando ti leghi in maniera profonda a un amico vero.
vedi anche
Le otto montagne, Marinelli, Borghi e Timi sul set del film
Una tenera amicizia tra due uomini che ha appassionato Cannes
A dirigere Le otto montagne sono stati i belgi Felix van Groeningen e Charlotte Vandermeersch, conosciuti al grande pubblico soprattutto per il loro Alabama Monroe - Una storia d’amore (con cui furono candidati addirittura all’Oscar come miglior film straniero nel 2014). È la stessa Vandermeersch a spiegare cosa renda così speciale questa storia agli occhi dei due cineasti, tanto da averli spinti a pensare a un adattamento: “Quella de Le otto montagne è un’amicizia molto tenera tra due uomini. […] Io e Felix abbiamo amato la purezza di queste due persone che perdono le loro tracce e poi si ritrovano. È una storia epica che tocca i temi più essenziali della vita. Relazionarci l’uno con l’altro nello scriverlo e dirigerlo ci ha portato a riflettere su amore, famiglia, genitori, destino, vita e morte, e sul trovare il proprio destino”. È forse proprio l’universalità di queste vicende ad aver fatto breccia nel cuore anche di chi doveva valutare la pellicola all’ultimo Festival di Cannes. Le otto montagne ha infatti già vinto il Premio della Giuria nell’ultima edizione della kermesse francese, certificando come si sia di fronte a un titolo dal respiro internazionale e capace di colpire le sensibilità più diverse. Ora quest’opera dura e tenera allo stesso tempo è pronta ad arrivare finalmente nelle sale dal 22 dicembre, forse non a caso proprio quando per molti le cime diventano mete più affascinanti.