The Whale, la polemica di Daniel Franzese: “Perché Fraser e non un gay obeso, come me?”

Cinema

Camilla Sernagiotto

Immagini: frame del film The Whale e foto da Getty

L'attore statunitense Daniel Franzese, membro della comunità LGTB, ha criticato su People il casting di Brendan Fraser per il ruolo di un omosessuale obeso. “Ma perché? Perché indossare un vestito ingrassante per interpretare un queer da 200 chili?” si è domandato Franzese. “Attori come me e i miei colleghi coglierebbero al volo l’opportunità di recitare in un film come The Whale”

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Dopo che sono state spese solo ed esclusivamente parole di elogio per la grande interpretazione di Brendan Fraser nel film-capolavoro The Whale, adesso fanno capolino anche le critiche.
Alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia la pellicola diretta da Darren Aronofsky è stata una delle più apprezzate di tutta la kermesse, e in particolare proprio la performance da pelle d'oca del suo protagonista è ciò che ha fatto lacrimare gli occhi di tutti.

Recentemente però si è levata una voce che esprime dissenso nei confronti di quel casting: l’attore statunitense Daniel Franzese, membro della comunità LGTB, intervistato da People ha criticato la scelta di scritturare Brendan Fraser per il ruolo di un omosessuale obeso. “Ma perché? Perché indossare un vestito ingrassante per interpretare un queer da 200 chili?”, si è domandato Franzese. “Attori come me e i miei colleghi coglierebbero al volo l’opportunità di recitare in un film come The Whale”.

Quel “come me” si riferisce al fatto che Daniel Franzese è gay, dichiaratosi pubblicamente nel 2014. In più è anche una persona obesa, come lui stesso ha ammesso nella stessa intervista su People, aggiungendo che se c'era uno perfetto per la parte quello era proprio lui.

La scelta di casting criticata dalla comunità LGTB

Quella di Franzese non è l'unica voce che sta incrinando il coro (che sembrava unanime) di chapeau, applausi e standing ovation: in generale, la comunità LGBT non è d’accordo con l'ennesima scelta di un attore eterosessuale preso per interpretare un personaggio gay.
Brendan Fraser in The Whale impersona un uomo gay che vive recluso nel suo minuscolo appartamento, affetto da obesità patologica.

Tutti i commenti critici che si stanno levando in queste ore non vogliono in nessun modo ledere Brendan Fraser, che anzi tutti quanti ammettono di ammirare moltissimo. Quello che la comunità LGTB chiede a gran voce è di smettere con la consueta pratica dello scritturare un attore etero per farlo calare in un ruolo da omosessuale, esattamente come oggi per interpretare un personaggio nero non può essere scelto un attore bianco da truccare. Era questa la pratica detta blackface,  uno stile di trucco teatrale diffusosi nel XIX secolo che consisteva nel truccarsi in modo marcatamente non realistico per assumere le sembianze stilizzate e stereotipate di una persona nera. Benché oggi questa pratica sia fortunatamente quasi del tutto in disuso, fino a non molti anni fa capitava ancora di vedere attori bianchi che facevano il verso a persone nere, attraverso il blackface appunto. 

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Le parole di Daniel Franzese

Daniel Franzese ha voluto fare una premessa: lui non ha nulla contro Brendan Fraser, che dice anzi di amare moltissimo.

“Amo Brendan Fraser, quindi sono molto combattuto. Vederlo alzarsi così docilmente per ricevere la standing ovation a Venezia e vivere quel momento… sono stato molto felice per lui. È un uomo adorabile. Ed è fantastico. Ma perché? Perché indossare un vestito ingrassante per interpretare un queer da 200 chili?”, ha detto Franzese a People.

“Attori come me e i miei colleghi coglierebbero al volo l’opportunità di recitare in un film come The Whale. Avere finalmente la possibilità di essere in un film di prestigio che potrebbe essere nominato per un premio, in cui vengono raccontate storie di persone che ci somigliano? Questo è un sogno. Quindi, quando queste storie vengono raccontate e scelgono qualcuno come Brendan Fraser, io e gli altri grandi queer, pensiamo: ‘Cosa…?’ Non possiamo sopportarlo’ Aronofsky è uno dei miei registi preferiti. Ma mi sarebbe piaciuto essere preso in considerazione per questa parte. Voglio dire, chi sa cosa significhi essere un obeso omosessuale più di un obeso omosessuale? Ma penso che tu possa andare avanti e indossare un vestito ingrassante e fare quello che devi fare e ottenere il tuo Oscar. Staremo semplicemente seduti qui, ad aspettare”, ha detto con grande rammarico Daniel Franzese a People.

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Daniel Franzese: “Il problema più grande? Il mondo è omofobo”

Franzese prosegue nel suo discorso, affrontando la questione anche a livello più ampio. Non si vuole scagliare contro chi ha deciso il casting, contro un regista del calibro di Aronofsky (che ammette essere inoltre uno dei suoi registi preferiti): Daniel Franzese riconosce che alla base di tutto c'è un grosso, grossissimo, enorme problema, ossia quello dell'omofobia dilagante. E difficilissima da sradicare.

“Il problema più grande che abbiamo in questo momento nel nostro settore è che persone come me e i miei colleghi non possono davvero vendere film all’estero se siamo davvero queer perché il mondo è omofobo”, sottolinea Franzese. “Anche se l’America è pronta per una persona gay come protagonista, ha difficoltà a vendere il film all’estero, quindi si spaventa. Ma ci vorranno persone che corrano rischi e siano veri pionieri per permetterci di avere questi ruoli, così anche noi possiamo avere una possibilità di una carriera completa a Hollywood”, conclude Daniel Franzese.

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