La prima volta di Stanley Kubrick a Venezia: aveva 23 anni. Il carteggio ritrovato

Cinema

Bruno Ployer

Scoperti negli archivi della Biennale i documenti della prima partecipazione di un film del grande regista alla Mostra del Cinema.  Era il 1952.

Un film “Bello e insolito, di produzione indipendente, realizzato da un giovane di 23 anni dal nome di Stanley Kubrick”. Così nel Luglio 1952 il distributore di New York Joseph Burstyn presentava, in una lettera al direttore della Mostra del Cinema di Venezia Antonio Petrucci, Shape of fear, il primo mediometraggio del regista americano che sarebbe stato nei decenni successivi riconosciuto nel mondo come artista geniale, autore di 2001: Odissea nello spazio, Arancia meccanica e tanti altri capolavori. Nella stessa lettera, Burstyn aggiunge che secondo lui il film avrebbe potuto suscitare una grande discussione e costituire la grande sorpresa del festival. Questa prima partecipazione di un film di Kubrick alla Mostra di Venezia è stata per la prima volta interamente ricostruita attraverso lettere e documenti dall’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) della Biennale. 

 

Fuori dal concorso principale

 

Shape of Fear non partecipò al concorso più importante della ventesima edizione, ma fu presentato il 18 Agosto 1952 nella sezione dedicata al film scientifico e al documentario d’arte. La proiezione avvenne pochi giorni prima della Mostra principale e dunque non risulta nel catalogo ufficiale.

Perché il film non venne incluso nella selezione principale? Per la durata e le caratteristiche. Lo spiega lo stesso direttore Petrucci in un telegramma al giovane Kubrick, un altro dei documenti pubblicati oggi.  Shape of fear dura un’ora e due minuti e l’argomento è una sconvolgente e sempre attuale visione: l’azione si svolge durante una guerra immaginaria, in un luogo imprecisato, tra soldati di cui non conosciamo la nazionalità. Si combattono e si uccidono uomini che hanno lo stesso volto. 

 

La reazione del regista alla comunicazione di Petrucci fu piuttosto risoluta, come racconta la terza parte del carteggio. Chiedendo informazioni più precise sui motivi dell’esclusione dal ‘big festival’, Kubrick rimarcava di essere confuso a proposito di ciò che Petrucci aveva in mente. Il giovane regista non dimostrava soggezione nei confronti del direttore di una delle principali rassegne cinematografiche mondiali.

La pubblicazione di questi documenti è avvenuta nell’ambito delle ricerche collegate alla pubblicazione del volume storico La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, di Gian Piero Brunetta, frutto della collaborazione fra la Biennale e l’editore Marsilio. Il volume verrà presentato il 9 luglio a Venezia, alla Biblioteca dell’Archivio Storico, in occasione del convegno dedicato alla celebrazione dei 90 anni della Mostra del Cinema.

In sala molti anni dopo

 

Shape of fear ricevette successivamente il titolo definitivo di Fear and desire. La pellicola non fu particolarmente apprezzata negli Stati Uniti e in Italia fu trasmessa in TV nel 1989, arrivando in sala e in DVD nel 2013, doppiata nella nostra lingua e con il titolo Paura e desiderio.

Stanley Kubrick non fu presente personalmente a Venezia alla proiezione del 1952, così come, 45 anni più tardi, non venne a ritirare il Leone d’Oro alla carriera che gli venne attribuito nel 1997. Fu la presidente di giuria Jane Campion a ritirare il premio, mentre sul palco veniva letto il messaggio del regista: “Vi ringrazio per il grande onore di ricevere questo prestigiosissimo premio di cui sono particolarmente orgoglioso pensando alle persone che lo hanno ricevuto prima di me. Sono molto rammaricato di non essere con voi questa sera ma attualmente sono impegnato nelle riprese del mio nuovo film e il lavoro quindi non mi ha permesso di partecipare”. 

Il film al quale il regista stava lavorando era Eyes wide shut, presentato alla Mostra di Venezia nel settembre 1999 in anteprima europea. C’erano i protagonisti Tom Cruise e Nicole Kidman. Stanley Kubrick era morto il 7 marzo dello stesso anno.

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