La pellicola che sarà trasmessa questa sera, mercoledì 26 gennaio, su Rai Uno racconta la storia di un uomo che finge di conoscere la lingua persiana per sopravvivere in un campo di concentramento. Si tratta di una trama che trae ispirazione da una storia vera. Catturato dai nazisti mentre attraversa la Francia nel 1942, il protagonista è un ebreo belga, Gilles, che riuscirà a scampare all’esecuzione spacciandosi per un iraniano. Ma dovrà impartire lezioni a un nazista di un idioma che in realtà non conosce
Lezioni di persiano è il film sulla Shoah ispirato a una storia vera che sarà trasmesso questa sera, mercoledì 26 gennaio, su Rai Uno.
Diretto dal regista ucraino Vadim Perelman nel 2019 e con Nahuel Pérez Biscayart, Lars Eidinger, Jonas Nay, Leonie Benesch e Alexander Beyer nel cast, racconta di un uomo che per sopravvivere in un campo di concentramento farà finta di conoscere la lingua persiana, spacciandosi per un iraniano.
L’ebreo belga Gilles è il protagonista della pellicola, catturato dai nazisti mentre sta attraversando la Francia nel 1942,
Riuscirà a scampare all'esecuzione spacciandosi per colui che non è, ossia persiano. L'idea di fingersi tale gli viene offerta da un libro che ha appena scambiato con un panino. Si tratta di un volume di poesia persiana che credeva di aver fatto male a scambiare con del cibo. E invece quel volume gli salverà la vita.
Il motivo per cui quel libro diventa la sua sopravvivenza? Perché l’ufficiale nazista Koch, comandante di un campo di transito, sta cercando qualcuno che sia in grado di impartirgli lezioni di lingua farsi.
È infatti sua intenzione trasferirsi dopo la guerra a Teheran, dove vorrebbe aprire un ristorante, così trova in Gilles la soluzione per i suoi progetti futuri.
Lo prende sotto la sua ala, chiedendogli lezioni quotidiane. Non immagina la verità, ossia che in realtà il prigioniero non conosce nemmeno una parola di quell'idioma. Dunque dovrà inventarlo e memorizzarlo assieme al suo allievo perché soltanto così potrà mantenersi in vita, ingannandolo.
Lezioni di persiano è un film di genere drammatico che si basa sulla struttura classica, di derivazione latina, della commedia plautina. La commedia degli equivoci, insomma. Tuttavia qui di commedia c'è ben poco: ciò che in un altro contesto magari avrebbe potuto muovere al riso, ossia vedere un uomo prendersi gioco di un altro inventando inoltre una sorta di gramlot, in questa cornice non può certo che farci riflettere. Riflettere in maniera dolorosa su ciò che è accaduto nel capitolo più buio e imperdonabile della storia moderna.
Sapere inoltre che il film si spira a una storia vera getta ancor più nello sconforto.
Tuttavia Lezioni di persiano è un titolo che va guardato assolutamente, al fine di non dimenticare mai gli errori commessi. Onde evitare di rischiare di farli nuovamente.
In occasione del Giorno della Memoria, che si celebrerà domani 27 gennaio, questa sera Lezioni di persiano è un film da guardare.
Il protagonista
Nahuel Pérez Biscayart, nel ruolo del protagonista Gilles, è frutto del proverbiale casting perfetto. Fisicamente ineccepibile, con una silhouette esile e occhi enormi che ben esprimono il pericolo sempre imminente e lo stato di allerta perenne in cui il suo personaggio si trova.
Inoltre questo interprete è un poliglotta: argentino di nascita, conosce parecchie lingue e ha già recitato in diversi set di titoli notevoli del cinema europeo, tra cui l'acclamato 120 battiti al minuto.
Il suo essere poliglotta lo aiuta a creare un idioma tanto improbabile quanto credibile, manipolando parole ed espressioni che verranno da lui create ad arte.
Lo affianca Lars Eidinger, volto noto del cinema tedesco che si cala in un personaggio abbastanza inedito, ossia un nazista caratterizzato da tanta meticolosità dietro la quale si cela un’enorme insicurezza.
approfondimento
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Il regista
A dirigere c’è il regista ucraino Vadim Perelman, famoso per il suo acclamato film uscito all’inizio del Nuovo Millennio con il titolo de La casa di sabbia e nebbia.
Perelman costruisce Lezioni di persiano tutto intorno ai due attori co-protagonisti.
L'Olocausto fa da sfondo ma la storia che viene raccontata non ha molto a che fare con la Storia con la S maiuscola, nel senso che la pellicola si concentra sul rapporto tra i due personaggi, raccontando i tanti equivoci e la macchina dell'inganno che viene costruita mirabilmente.
Tuttavia si tratta di una storia realmente accaduta, quindi non si può dire che la trama non abbia a che fare con la Storia con la S maiuscola: ne è una delle tantissime voci. Che non dovremo smettere mai di ascoltare, in qualsiasi lingua del mondo.