J6, l'assalto a Capitol Hill diventerà un film prodotto da Adam McKay

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WASHINGTON, DC - JANUARY 06: Supporters of US President Donald Trump protest inside the US Capitol on January 6, 2021, in Washington, DC.  Demonstrators breeched security and entered the Capitol as Congress debated the 2020 presidential election Electoral Vote Certification. (Photo by Brent Stirton/Getty Images)

L'evento, considerato la più grave minaccia alla democrazia americana dai tempi della Guerra civile, sarà raccontato con una sceneggiatura e la regia di Billy Ray. Inizialmente avrebbe dovuto essere una miniserie in cinque episodi

L’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 diventerà un film. E a produrlo sarà nientemeno che Adam McKay, sceneggiatore, regista e produttore del recente Don’t Look Up, commedia apocalittica di Netflix visibile anche su Sky Q e tramite app su NOW Smart Stick. Il titolo del film sarà J6, scrittura e regia saranno affidati a Billy Ray, ideatore e regista della miniserie Showtime The Comey Rule, già regista di film come L'Inventore di favole e Breach l'Infiltrato, sceneggiatore di Captain Phillips, Hunger Games e Richard Jewels. Tra i produttori, oltre a Ray e McKay, ci saranno anche Todd Schulman, Josh McLaughlin, Cullen Hoback e Shane Salerno.

Inizialmente doveva essere una miniserie

La notizia è stata data in esclusiva da Deadline. Ancora da decidere quale studio si aggiudicherà i diritti sul film. Inizialmente, fa sapere il magazine online, Ray avrebbe dovuto occuparsi dei fatti del 6 gennaio attraverso un’altra miniserie. Colpito dall’attacco, il regista si era immediatamente recato a Washington per intervistare diversi testimoni. Tra questi gli ufficiali di polizia del Campidoglio Michael Fanone e Harry Dunn e i membri del Congresso rimasti intrappolati all’interno del Campidoglio.

L'incontro con Cullen Hoback

“L’obiettivo era quello di costruire una visuale da terra nell’immediato – ha spiegato Ray – si tratta di manifestanti che diventano rivoltosi e poliziotti che diventano difensori della democrazia. Qualcun altro potrà raccontare del caos alla Casa Bianca in quei giorni, io volevo restare nelle trincee”. Mentre lavorava alla sceneggiatura, Ray ha visto la docuseries HBO di Cullen Hoback’s Q: Into the Storm, un approfondimento sull’universo cospirazionista di QAnon. È stato proprio Hoback, contattato da Ray, a consigliargli di proporre il progetto a McKay e Schulman.

L'ingresso di McKay nel progetto

McKay, che si stata preparando all’uscita su Netflix di Don’t Look Up, ha letto la sceneggiatura e ne è rimasto colpito, tanto da decidere di unirsi al progetto. A quel punto, Ray ha iniziato a ricalibrare il suo progetto, trasformandolo dalla miniserie in cinque episodi che doveva essere in un film, riducendo la sceneggiatura da 300 a 120 pagine, e rendendolo qualcosa di completamente nuovo. “Billy ha scritto un copione che non è solo straziante e spaventoso, ma che sicuramente diventerà il documento cinematografico definitivo di quella giornata angosciante”.

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