Walt Disney, 12 curiosità a 120 anni dalla nascita

Cinema

Marco Agustoni

UCLA Library Special Collection

Il 5 dicembre del 1901 nasceva l’inventore di Topolino, che nel giro di pochi decenni avrebbe rivoluzionato il cinema d’animazione e dato vita a uno dei più grandi imperi mediatici di sempre: ecco alcuni interessanti aneddoti su Walter Elias Disney

Walter Elias Disney, meglio conosciuto come Walt Disney, nacque il 5 dicembre del 1901 a Chicago, quarto dei cinque figli di Elias Disney, di origini inglesi e francesi, e di Flora Call, di origini tedesche. Sin da subito appassionato di disegno, ebbe modo di studiare le tecniche di illustrazione e animazione già durante l’adolescenza, periodo durante il quale conobbe tra l’altro l’amico Ub Iwerks, in seguito suo fondamentale collaboratore.


A soli 20 anni fondò i Laugh-O-Grams Studios, a cui seguirono i Disney Brothers Studios aperti nel 1923 assieme al fratello Roy, in seguito diventati la Walt Disney Company. La svolta arrivò nel 1928, con il debutto ufficiale del suo celebre Mickey Mouse - creato assieme al già citato Iwerks, che ne ha raffinato l’aspetto per renderlo più facile da animare - nel leggendario cortometraggio Steamboat Willie.

In seguito al successo delle sue celebri Silly Symphonies e dei corti animati con Topolino, Pippo, Paperino e gli altri personaggi da lui creati, Walt Disney poté cimentarsi con i lungometraggi, dando vita a classici dell'animazione come Biancaneve, Pinocchio e Fantasia e a successi live action come Mary Poppins.


Per quanto negli anni non mancarono le traversie (i già citati Pinocchio e Fantasia rischiarono di mandare in bancarotta la sua compagnia), nel corso del tempo Walt Disney riuscì a creare uno dei marchi cinematografici più riconoscibili di sempre. Walter Elias morì a soli 65 anni, il 15 dicembre del 1966. Da allora, la Walt Disney Company è diventato un vero e proprio impero mediatico che include franchise di successo come Marvel e Star Wars.


Celebrato, ma anche controverso, Walt Disney rimane uno dei personaggi più influenti dell’ultimo secolo: di seguito ecco alcune curiosità sul suo conto.

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Steamboat Willie
©Disney

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Walt il “francese”

Disney è l’anglicizzazione del cognome francese d’Isigny, dal paese della Normandia di Isigny-sur-Mer, da cui proveniva l’antenato Hugues D’Isigny, che di lì si sarebbe poi trasferito in Inghilterra.


Walt l’ardito

A soli 16 anni Walt abbandonò la scuola nella speranza di essere arruolato per combattere nella Prima Guerra Mondiale. Scartato per la giovane età, riuscì comunque a contraffare il suo passaporto e a partire alla volta della Francia assieme alla Croce Rossa.

Mortimer? Meglio di no!

In principio Walt Disney aveva deciso di chiamare il suo personaggio Mortimer Mouse. Fu la moglie Lillian, conosciuta nel 1925 perché era venuta a lavorare come illustratrice nella sua compagnia, a suggerire il nome – destinato a entrare nella storia – di Mickey Mouse, perché Mortimer le sembrava “troppo pomposo”.


La voce di Topolino

Fino al 1947 fu lo stesso Walt Disney a fornire la voce alla sua creatura più nota, ovvero Topolino.

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Oswald coniglio Walt Disney

Prima di Mickey

Per quanto fu Mickey Mouse a regalare loro il successo, negli anni precedenti Walt e il suo socio Ub Iwerks avevano già dedicato anima e cuore a un altro personaggio, ovvero Oswald il coniglio fortunato, realizzato però sotto contratto con la Universal Pictures, su sollecitazione del distributore Charles Mintz. Questi, accortosi del successo del personaggio, di fatto sottrasse a Disney buona parte dei suoi animatori: l’unico a rifiutare fu il fedele Iwerks. Non essendo proprietario dei diritti del personaggio, Walt non poté fare altro che “salutare” il suo Oswald. Per una beffa del destino, Mintz perse poi i diritti di Oswald giocando a poker con Walter Lantz, futuro creatore, fra le altre cose, di Woody Woodpecker, noto da noi come Picchiarello.


Recordman

Walt Disney è l’uomo che vanta il maggior numero di premi Oscar: nel corso della sua carriera di produttore ne ha infatti vinti ben 26, a fronte di 59 candidature. Il primo, per il Miglior cortometraggio di animazione, è arrivato nel 1932 con Fiori e alberi di Burt Gillett, parte delle citate Silly Symphonies, conosciute da noi anche come Sinfonie allegre; l’ultimo nel 1969, postumo, con Troppo vento per Winny-Puh di Wolfgang Reitherman.

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Walt Disney Papaerino
Encyclopædia Britannica, Inc.

Timidone

Per quanto in pubblico si mostrasse sicuro di sé al limite dell’arroganza, secondo molte persone che lo conoscevano bene Disney sarebbe in realtà stato timido e insicuro. Quella di presentarsi al mondo in maniera diversa sarebbe però stata una scelta ben precisa, come testimonia ad esempio questa dichiarazione dello stesso Walt Disney riportata nella sua biografia ad opera di Neal Gabler: “Io non sono Walt Disney. Faccio un sacco di cose che Walt Disney non farebbe. Walt Disney non fuma. Io fumo. Walt Disney non beve. Io bevo”.


Controversie

Walt Disney è stato accompagnato negli anni da accuse di antisemitismo e addirittura di simpatie per il regime nazista di Adolf Hitler. Queste accuse sono sempre state smentite da collaboratori e amici, anche se ad alimentare tali voci furono determinate frequentazioni di Disney, che ad esempio sul finire degli anni ’30 invitò Leni Riefenstahl, la regista e fotografa punta di diamante della propaganda nazista, a visitare i suoi studi di animazione.


Visioni di un futuro "migliore"

Walt Disney era un cosiddetto “utopista”: sognava di poter creare, o meglio ingegnerizzare, una società migliore. Il suo impegno in questo senso è testimoniato dal progetto Experimental Prototype Community of Tomorrow, una città idilliaca del futuro ipotizzata da Disney negli anni ’60, che sarebbe stata controllata e gestita dalla stessa Walt Disney Company.

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Un giovanissimo Kurt Russell, che aveva cominciato la sua carriera recitando nei film Disney - ©Getty

A 25 hot dog di distanza

Pare che Walt Disney fosse un grande amante degli hot dog, tanto che le prime parole mai pronunciate da Mickey Mouse sono proprio “hot dog”, nel cortometraggio del 1929 The Karnival Kid. In aggiunta, si racconta che nel parco dei divertimenti di Disneyland fece piazzare dei cestini a venticinque passi esatti dal chiosco degli hot dog, perché aveva calcolato che quella era la distanza che impiegava lui per mangiarne uno.


Il privilegio del baffo

Nonostante Walt Disney avesse i baffi, per sua precisa volontà gli impiegati dei suoi parchi dei divertimenti non potevano avere né baffi, né barba (e capelli lunghi). Questo rigido regolamento è venuto meno solo nel 2012.


Kurt Russell e le ultime misteriose parole

Leggenda vuole che le ultime parole non tanto pronunciate, ma scritte da Walt Disney siano state “Kurt Russell”. Per quanto non sia chiaro se siano effettivamente queste le sue ultimissime parole, è però certo che Disney scrisse effettivamente su di un foglio il nome dell’allora giovanissimo attore, messo sotto contratto per alcuni film della sua compagnia, quando ormai era prossimo alla morte. Nessuno, incluso lo stesso Kurt Russell, ha però mai trovato la spiegazione per questo misterioso messaggio, forse un’indicazione di quello che a detta di Disney poteva rappresentare il futuro della compagnia.

New York, USA. 8th April, 2017. Kurt Russell attends 'The Fate Of The Furious' New York Premiere at Radio City Music Hall on April 8, 2017 in New York City. credit: Erik Pendzich Credit: Erik Pendzich/Alamy Live News

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