Aveva interpretato il maestro Hattori Hanzo nel primo capitolo di "Kill Bill", punto più alto di una carriera da divo dei film di arti marziali
E' morto a 82 anni, a causa di alcune complicazioni legate al Covid, l'attore giapponese Sonny Chiba, leggenda dei film di arti marziali anni Sessanta e Settanta e restituito a nuova popolarità nei primi anni del Ventunesimo Secolo da Quentin Tarantino, che lo volle in "Kill Bill Volume 1" per interpretare la parte del maestro Hattori Hanzo.
Sonny Chiba, vero nome Sadaho Maeda, era nato a Fukuoka nel 1939 e si era subito appassionato alle arti marziali, diventando cintura nera di karate a 26 anni e sfruttando il suo talento per diventare uno degli interpreti più popolari dei film di kung fu. All'inizio di "Una vita al massimo" (Tony Scott, 1993), film sceneggiato da Quentin Tarantino, il protagonista Christian Slater cerca di abbordare una donna in un bar invitandola al cinema a vedere una maratona di tre film proprio di Sonny Chiba: il regista statunitense era uno dei massimi film del repertorio di Chiba, a cominciare da "L'astronave fantasma" (1961) per continuare con "Satsujin Ken", "Karate Kiba", "I due che spezzarono il racket", "The StormRiders" e decine di altri titoli. Affinò la propria abilità nelle arti marziali diventando cintura nera anche di judo, kendo, ninjutsu, goju-ryu e shorinji kempo. Nel primo capitolo di "Kill Bill" (2003), interpretava il mitico maestro Hattori Hanzo, forgiatore delle spade più affilate e letali al mondo, da cui si reca a Tokyo "la Sposa" Uma Thurman assetata di vendetta. Recitò anche in "The Fast and the Furious: Tokyo Drift”, nel ruolo del boss della yakuza Kamata.