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Estate 85, François Ozon racconta il primo amore

Cinema

Tratta da un romanzo degli anni Ottanta dello scrittore britannico Aidan Chambers,  la storia di un triangolo amoroso ambientato in una località balneare della Normandia. Interpretato da Valeria Bruni Tedeschi, il film è attualmente in sala

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Nel corso dell’estate del 1985, l’estate dei suoi sedici anni, mentre si trova in vacanza inuna cittadina balneare sulle coste della Normandia, Alexis viene salvato eroicamente dall’annegamento dal diciottenne David. Alexis ha appena incontrato l’amico dei suoi sogni.mMa questo sogno durerà più a lungo di una sola estate, l’estate dell’85?

E' questa la trama del nuovo film di Ozon, Premio del Pubblico alla 15/ma edizione della Festa di Roma  e distrribuito nei cinema italiani dal 3 giugno cda Academy Two.

Estate 85, le parole del regista  François Ozon

Ho letto il libro nel 1985, quando avevo diciassette anni, e mi è piaciuto moltissimo. Mi è sembrato che si riferisse proprio a me. Il romanzo è giocoso e inventivo. Contiene disegni, trafiletti di giornale, diversi punti di vista… Mi sono divertito così tanto, nel leggerlo, che quando ho iniziato a fare cortometraggi ho pensato, “Se un giorno girerò un lungometraggio, il primo sarà un adattamento di questo romanzo.”

Fino ad ora non mi era venuto in mente di fare questo film perché mi sarebbe piaciuto vederlo da

spettatore! Ero convinto che qualcun altro lo avrebbe realizzato, probabilmente un regista americano.

Ma con mia grande sorpresa, non è mai successo. Dopo aver portato a termine Grazie a Dio ho riletto il libro e sono rimasto scioccato perché mi sono reso conto che avevo già inserito nei miei film parecchie delle tematiche del romanzo: i travestiti in Una nuova amica; la scena all’obitorio in Sotto la sabbia; una relazione con un professore in Nella casa, il cimitero in Frantz... Questo libro aveva alimentato la mia immaginazione, eppure io non avevo mai collegato le cose. Avevo dimenticato lo stile da album dei ritagli del romanzo, che mi era anche sembrato molto cinematografico. E mi sono ricordato che quando a diciott’anni avevo fatto una prima stesura della sceneggiatura insieme ad un amico, mi ero concentrato soltanto sulla storia d’amore e avevo invece rimosso tutto ciò che allora mi era sembrato secondario, come ad esempio le figure dell’assistente sociale, del professore e dei genitori, l’ebraismo ed i flashback. Forse a quell’epoca non ero in grado di gestire tutti questi diversi elementi. I film vengono realizzati nel momento preciso in cui devono esserlo. Questa storia evidentemente aveva bisogno che io maturassi perché fossi in grado di raccontarla. Alla fine, sono rimasto fedele alla struttura narrativa del romanzo. Ho trasferito la storia in Francia e l’ho ambientata nel periodo in cui io avevo letto il libro per la prima volta. Così, il film racchiude sia la verità presente nel libro che i miei ricordi delle sensazioni provate quando l’ho letto.