San Francisco, il festival si vede al drive-in

Cinema

Mauro Bevacqua

Credits Photo: Pamela Gentile-SFFilm Festival
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La sessantaquattresima edizione della Kermesse ( che si concluderà il 18 aprile,) si sta svolgendo, a causa dei divieti imposti dall'emergenza Covid, all'interno di un drive in che si affaccia sulla baia. A inaugurare il Festival, il film "Naked Singularity con Olivia Cooke, Bill Skarsgård e John Boyega

Dici drive-in, pensi (o sogni) California. Anche se il primo “vero” drive-in sorse nel New Jersey, nel 1932, e ci vollero altri 15 mesi prima che l’idea trovasse realizzazione a Los Angeles, la patria del cinema, all’angolo tra Pico e Westwood boulevard. Poi, lenta ma costante, la crescita che portò al boom degli anni ’50 (e in parte ’60): si conta che allora i drive-in tutta America fossero più di 4.000, molti anche negli stati rurali. A quella fece seguito un lento ma costante declino, gli schermi si spensero uno a uno e alla fine degli anni ’80 sembravano soltanto il ricordo di un romantico passato: si contavano non più di 200 drive-in in tutto il nord America. Ma l’immaginario è rimasto, e allora al San Francisco Film Festival (iniziato il 9 aprile, si chiuderà nel weekend) hanno pensato di sfruttare l’infausto momento — con il divieto di accesso alle normali sale, per le necessità di distanziamento e i divieti di assembramento imposti dal Covid — per resuscitare in grande stile il drive-in. Tutti dentro le proprie auto per gustarsi il film, come una vola, forse con più gusto ancora di una volta. Il panorama aiuta, perché il Fort Mason Flix — nell’ex area militare che ha ospitato il porto principale della città durante la Seconda Guerra Mondiale — affaccia sulla Baia, con il Golden Gate sulla sinistra e lo skyline della città alle spalle. 

Una coppia di spettatori attende la proiezione del film Naked Singulatity - Credits Photo: Pamela Gentile-SFFilm Festival
Sullo schermo John Boyega, uno dei protagonisti del film Naked Singulatity - Credits Photo: Pamela Gentile-SFFilm Festival

Lì ha preso via il festival con la proiezione di “Naked Singularity”, in prima mondiale, seguita poi a metà della manifestazione dall’appuntamento con un altro film made in USA (“Socks on fire”, di Bo McGuire) prima di preparare il gran finale con “Street Gang: how we got to Sesame Street”, il documentario (visto in anteprima al Sundance Film Festival) che racconta le origini dello show per bambini legato all’universo dei Muppets. In mezzo un’altra manciata di proiezioni e un concerto (Fantastic Negrito, che a Oakland — dall’altra parte del Bay Bridge — ci è nato), per provare a far festa anche in momenti difficile. E se il festival, ovviamente, si sta principalmente svolgendo online, anche solo una serata al drive-in sembra  voler metaforicamente indicare la strada a tutto il mondo del cinema: accendete i motori, si (ri)parte.

Credits Photo: Tommy Lau-SFFilm Festival

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