Governance-Il prezzo del potere, un noir con Massimo Popolizio e Vinicio Marchioni

Cinema

Petrolio e crimine  in un thriller  dalle sfumature shakespeariane firmato da Michael Zampino. Dal 12 aprile su Amazon Prime Video (visibile anche su Sky Q)

La trama di Governace il Prezzo del potere

 Renzo Petrucci, manager brillante e senza scrupoli, abile conoscitore dei meccanismi di potere, è costretto ad abbandonare l’incarico di direttore generale di un gruppo petrolifero dopo un’inchiesta per corruzione. Convinto che a tradirlo sia stata Viviane Parisi, la giovane collega che ha preso il suo posto. Renzo Petrucci, manager brillante e senza scrupoli, abile conoscitore dei meccanismi di potere, è costretto ad abbandonare l’incarico di direttore generale di un gruppo petrolifero dopo un’inchiesta per corruzione. Convinto che a tradirlo sia stata Viviane Parisi, la giovane collega che ha preso il suo posto, Renzo provoca un incidente stradale e lascia la donna morire intrappolata fra le lamiere della sua auto, coinvolgendo nel fattaccio l’ignaro Michele, un suo amico meccanico. Grazie al ruolo strategico che ricopre all’interno dell’azienda e alla sua rete di conoscenze, Renzo riesce a cavarsela nell’indagine poliziesca che segue l'incidente e torna al potere più forte di prima

Governance: Le note del regista Michael Zampino

“Governance” è il ritratto di un manager e al contempo l’affresco di un particolare mondo, il settore dell’energia, un connubio fatto di affari e politica. “Un settore che conosco bene per averci lavorato per quindici anni”. Il film è un'implacabile parabola sul potere del denaro e ci mostra quanto sia difficile la ricerca della verità quando sono in gioco importanti interessi economici. Gli ostacoli incontrati dalla polizia nello svolgimento delle indagini, mettono in evidenza le resistenze di una società ancora oggi caratterizzata da una grande commistione tra livelli politici ed affaristici. Specchio dei nostri istinti più cupi, Renzo ci ricorda che siamo sempre costretti a scegliere tra il bene e il male. 

Governance: I riferimenti cinematografici

L'tinerario di Renzo Petrucci in “Governance” ricorda per certi aspetti il destino di Griffin Mill in “The player” (“I protagonisti”), thriller sarcastico di Robert Altman ambientato a Hollywood. Questo classico del cinema americano racconta con ironia la decadenza di un mondo, la vacuità dei suoi valori, senza rinunciare all’umanità dei personaggi.

Recentemente alcune opere hanno raccontato con forza il potere e la corruzione usando toni e stili diversi. Si può citare “Il caso Kerenes” di Calin Netzer, feroce ritratto della società rumena, mondo malato in grado di utilizzare il denaro per qualsiasi scopo. Anche “Margin Call” di J.C. Chandor e “La Frode” di Nicholas Jarecki, ci proiettano in uno scenario lavorativo fallimentare che solleva numerosi quesiti etici.

In Italia, il successo di “Il capitale umano” e della serie “Diavoli” conferma l’esistenza di un pubblico sempre più sensibile alle tematiche legate al potere e alla corruzione. Trattandosi di un mondo, quello del petrolio, complesso e poco conosciuto, “Governance” propone uno stile visivo realistico, quasi documentaristico, al fine di immergere il più possibile lo spettatore nell’azione. Gli attori sono spesso “tallonati” dalla macchina a mano e i loro movimenti ci restituiscono immagini veloci e fortemente coinvolgenti.

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