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La Belle Epoque, un viaggio alla ricerca della felicità perduta

Cinema sky cinema

Daniel Auteuil in una commedia nostalgica con Doria Tillier e Fanny Ardant. Un disegnatore disilluso si affida a un'agenzia in grado di inscenare l'epoca in cui i clienti desiderano vivere. In prima tv su sky Cinema Due, martedì 22 dicembre

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Victor è un uomo all’antica che odia il presente digitale. Quando un eccentrico imprenditore, grazie all’uso di scenografie cinematografiche, comparse e un po’ di trucchi di scena, gli propone di rivivere il giorno più bello della sua vita, Victor non ha dubbi. Sceglie di tornare al 16 maggio del 1974: il giorno in cui in un café di Lione ha incontrato la donna della sua vita, la bellissima Marianne. Una sceneggiatura da Oscar® che vede protagonista un cast di stelle del cinema francese - da Daniel Auteuil a Fanny Ardant, da Pierre Arditi a Guillaume Canet fino ad arrivare alla rivelazione di Cannes 2019 Doria Tillier – riuniti insieme per mettere in scena una commedia elegante e nostalgica, capace di far ridere ed emozionare il pubblico di ogni età. Un film che si muove in un perfetto equilibrio fatto di dialoghi serrati, esilaranti ed emozionanti, scenografie meravigliose e una colonna sonora di grandi e indimenticabili successi. E voi, se poteste rivivere il giorno più bello della vostra vita, quale scegliereste? 

La parola al regista di La Belle Epoque

il fiilm è nato da un'immagine, o meglio da una situazione che mi è sembrata sia patetica che comica: ho immaginato un uomo avanti con gli anni litigare con sua moglie, a casa. Lei lo sta criticando per la sua misantropia, la sua incapacità di stare al passo con i tempi, con la tecnologia, con i suoi figli e così via. Quindi, l’uomo esce dalla cucina ed entra in una piccola stanza dove tutto - dalla decorazione interna agli LP fino ai vecchi nastri VHS - lo riporta agli anni '70. Una specie di bolla protettiva che lui stesso ha creato. L'ho visto accendersi una sigaretta, guardare una trasmissione in una vecchia TV di legno e tirare un sospiro di sollievo. Eccolo: un uomo che sta annegando nel presente e si rifugia in un periodo che lo rassicura e lo protegge. Volevo filmare la vertigine che a volte sento intorno a me. Soprattutto perché quest'uomo è nato dal riflesso di alcune persone che mi sono molto vicine e, per alcuni aspetti, da me stesso. Scrivere questa storia è stata una vera avventura… anche psicoanalitica!