"Se mi vuoi bene", Fausto Brizzi e il segreto per essere felici

Cinema

Paolo Nizza

Ecco cosa ci ha raccontato  Fausto Brizzi, il  regista di Se mi mi vuoi bene, commedia agrodolce interpretata da Claudio Biso, Sergio Rubini, Dino Abbrescia, Lorena Cacciatotre, Valeria Fabrizi, Flavio Insinna, Susy Laude, Maria Amelia Monti, Lucia Ocone, Cochi Ponzoni, Memo Remigi, Elena Santarelli e Gian Marco Tognazzi

“Io sono Diego, avvocato in un grande studio, sono divorziato da Giulia e ho una figlia, Laura, che non riesco mai a vedere. Senza contare che sono anche profondamente depresso, sto perfino pensando di.... " 

 

Inizia con queste parole, Se Mi vuoi bene, deliziosa e riuscita commedia drammatica con Claudio Biso, Sergio Rubini, Dino Abbrescia, Lorena Cacciatotre, Valeria Fabrizi, Flavio Insinna, Susy Laude, Maria Amelia Monti, Lucia Ocone, Cochi Ponzoni, Memo Remigi, Elena Santarelli e Gian Marco Tognazzi

A dirigere, un cast tanto eterogeneo, quanto azzeccato è Fausto Brizzi. Nel trasferire sullo schermo il suo romanzo (scritto nel 2015) il regista trova i toni giusti per commuover e far sorridere. Insomma, Se mi vuoi bene (in un perfetto esempio di "dramedy" made in Italy, nel solco della tradizione della grande commedia all'italiana.

Intervista a Fausto Brizzi

Quando hai scritto il libro, pensavi già di trarne un film?

Assolutamente no. Anche perché si trattava di un sequel di un libro precedente. Quindi, casomai, pensavo di girarli in ordine cronologico. Invece, poi, questo romanzo è entrato in corsia di sorpasso, per cui ho girato “Se mi vuoi bene”.

È stata una scelta coraggiosa decidere di fare un dramedy, un genere non molto frequentato dal recente cinema italiano.

In effetti proprio perché non riuscivo a fare film di questo tipo ho deciso di trattare queste tematiche. Il primo romanzo, “Cento giorni di felicità” era incentrato sull’eutanasia. Insomma, non è che l’avessi toccata piano la questione. Poi, improvvisamente, ho trovato un’apertura da parte dei produttori cinematografici di Medusa.  Così non mi sono lasciato sfuggire l’occasione, perché era un passion project, come si suol dire, un film che volevo fortemente fare.

Avevi già in testa il cast che poi effettivamente hai scelto per “Se mi vuoi bene” o hai fatto molti provini?

Ho chiamato tutti attori con cui avevo già lavorato o con cui ho instaurato un rapporto di amicizia. Questo ha creato un’atmosfera simile a quella che si respira sul set dei film di Gabriele Salvatores. Erano tutte persone che si conoscevano e avevamo voglia di lavorare insieme. E io credo che questo si veda se si guarda “Se mi vuoi bene”.

 

 

Perché hai scelto di girare a Torino?

Mi serviva una città grande. Girare a Roma è sempre un po’ complicato, anche perché nel film ci sono molte scene in esterno. Poi molte delle mie pellicole sono ambientate a Roma. Cercavo aria nuova. Dovevo scegliere tra Milano e Torino. E alla fine ho scelto quest’ultima perché l’unica volta che avevo girato a Torino, mi ero trovato molto bene e ho deciso di ripetere l’esperienza. E, in effetti, mi sono trovato bene anche questa volta.

Come sono nati i due momenti musicali presenti nel film: da Luca Carboni che interpreta sé stesso alla canzone “Un giorno credi” di Edoardo Bennato?

C’erano già in fase di sceneggiatura e rappresentano due mie passioni musicali. Ho corteggiato Luca perché facesse un cameo e, invece, non era la prima volta che utilizzavo le canzoni di Bennato: è uno dei miei miti assoluti.

“Se mi vuoi bene” inizia con questa frase di Monica Vitti “Dicono che il mondo è di chi si alza presto. Non è vero. Il mondo è di chi è felice di alzarsi.”

Sì, era una frase già presente nel romanzo. Monica Vitti è una mia grande passione. È un’attrice con cui avrei voluto fare dei film. Non sono mai riuscito a conoscerla personalmente e mi faceva piacere renderle omaggio con questa citazione. Anche per evidenziare che il film è una commedia all’italiana quindi dolceamara.

Il film divide gli uomini in 3 categorie: “primisti”, (quelli che vivono nel passato, “adesisti” (quelli che vivono nell’adesso) e  “dopisti” (quelli che vivono nel futuro) Tu a quale categoria appartieni?

Io sono assolutamente Primista, come può testimoniare chiunque mi conosca. Guardo sempre a quello che è successo prima per cercare poi di fare un passo avanti.

Secondo te potrebbe esistere nella realtà un negozio delle chiacchere, sulla falsariga di quello che vediamo nel film?

Questa idea era già presente nel primo romanzo. Ma, una volta uscito al cinema “Se mi vuoi bene”, in molti mi hanno chiesto di aprire un negozio delle chiacchere. La verità è che sarebbe un’anti-business perché è a offerta libera. Ma sarebbe un porto sicuro per persone che hanno voglia di chiacchierare e stare insieme. Oggi ce ne sarebbe molto bisogno. Credo non farebbe i soldi, ma sarebbe molto trendy.

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La Trama del film Se mi vuoi  bene

Diego (Claudio Bisio) è un avvocato di successo, un depresso cronico. Un giorno incontra Massimiliano (Sergio Rubini), proprietario di un eccentrico negozio di Chiacchiere che non vende nulla se non appunto conversazioni. Ed è proprio chiacchierando con lui che Diego capisce qual è la soluzione per uscire dalla sua palude emotiva: fare del bene a tutti i suoi cari. Diego individua chirurgicamente i problemi che secondo lui affliggono sua madre, suo padre, suo fratello, sua figlia, i suoi amici, perfino la sua ex moglie e, con la precisione di un cecchino bendato, finisce per rovinare l’esistenza ad ognuno di loro. Ma non tutto è perduto... 

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