"L'incredibile storia dell'Isola delle Rose": amore e libertà con Elio Germano. VIDEO

Cinema

Denise Negri

Sydney Sibilia racconta una storia vera fatta di coraggio e tanta caparbietà. L'utopia di creare un mondo libero da tutto che accoglie tutti. 

“Tre anni fa ci domandavamo a che cosa servisse l’Isola artificiale costruita al largo di Rimini. Ora se lo è domandato anche la polizia”. Recitava più o meno così l’articolo di un quotidiano del 1968 riferendosi all’Isola che l’Ingegner Giorgio Rosa costruì a 11 km dalle coste di Rimini. Acque territoriali neutre, insomma di nessuno. L’ambizione era quella di regalare libertà a chiunque avesse il coraggio di cercarla. Ci approdarono naufraghi, ragazzi senza lavoro o passaporto, gente che aveva voglia di divertirsi e centinaia di turisti incuriositi dal passaparola. Come finì, lo racconta la cronaca dei fatti e ora anche il divertente e sofisticato film di Sydney Sibilia che si intitola appunto, “L’incredibile storia dell'Isola delle Rose” su Netflix dal 9 Dicembre.

 

TRAMA

 

A Elio Germano il compito di ridare vita a questo ingegnere bolognese dal cuore grande, dalla fervida immaginazione e dall’indubbia caparbietà. A Matilda De Angelis il ruolo della donna, per cui in fondo, il Sig. Giorgio fece tutto questo: un francobollo, una lingua (l’esperanto) e una moneta con l’aspirazione di diventare uno Stato Indipendente. Un film che ricorda come i sogni possano diventare realtà. Basta saperli costruire. “Dopo tanti film corali, ha detto il regista Sibilia, volevo raccontare la storia di un singolo. Una storia tra l’altro che dimostra che se vuoi davvero qualcosa puoi ottenerlo. In fondo non ci vuole molto: bastano tanta determinazione, un’idea, un gruppo di amici e 700 mila lire!.” Elio Germano invece su un' isola in mezzo al mare ci andrebbe “a vedere che aria tira, ma solo in estate!. Magari avrei mangiato le cozze che ci hanno raccontato crescevano sotto i piloni!”, dice ridendo. “Di certo Rosa non fece tutto questo per farsi acclamare sui giornali lo fece per il piacere di fare qualcosa e l’orgoglio di saperla fare per poi andare avanti in nuovi progetti", conclude Elio Germano. Anche Matilda De Angelis si è fatta conquistare da questa storia incredibile e romantica allo stesso tempo: “quando ho letto la sceneggiatura, ha detto l’attrice, mi piaceva molto che in qualche modo Gabriella ( la fidanzata) fosse il motore dell’ingegnere, che fosse stata lei la spinta propulsiva e che alla fine tutto sia nato da un luogo molto più intimo che non idealista”.

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