La regista aveva 42 anni. Il suo ultimo film, Faith, è stato presentato alla Berlinale del 2020
È morta oggi, prematuramente la regista Valentina Pedicini, dopo aver lottato contro una grave malattia. Lo ha reso noto la produttrice del suo ultimo film Faith, Donatella Palermo. La Pedicini era nata a Brindisi il 6 aprile 1978, si era diplomata in regia presso la Zelig International School of Documentary; con il documentario Dal Profondo (2013) aveva vinto il Premio Solinas, partecipato al Festival di Roma e ai Nastri D'Argento, entrando in cinquina ai David di Donatello. Il suo corto Era Ieri (2016) era stato selezionato alla Settimana Internazionale della Critica al Festival di Venezia. Dove Cadono Le Ombre con Elena Cotta e Federica Rosellini, è stato il suo esordio nella finzione, prodotto da Fandango e presentato alle Giornate degli Autori a Venezia 2017.
Così la ricorda Donatella Palermo, produttrice del suo ultimo film Faith:
"Oggi Valentina non c’è più. Questa appena trascorsa è stata la sua ultima notte. È difficile da accettare. Penso al suo film Dal Profondo: comincia con una discesa nell’oscurità della terra, un'immagine che si fa sempre piu' buia e una voce di donna che dice: 'Respira, respira piano, non aver paura; presto i tuoi occhi si abitueranno al buio'. E alla fine del film una donna cammina sull'orizzonte e appare una scritta: E non so passare ora a nuoto la notte | ho fatto qualcosa contro la paura | mi sono seduta a scrivere | per chi vorrà sedersi. Ecco, Valentina non ha passato la notte, ma ha scritto i suoi film. Noi possiamo sederci a guardarli e qualcosa di lei c’è ancora. "e la notte adesso fa meno paura" (da Faith)".
La ricorda anche Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema: "Sono molto addolorato per la scomparsa prematura di Valentina Pedicini, regista di talento che ci ha portato con il suo ultimo delicato e potente lavoro Faith all'Idfa di Amsterdam e poi a Berlino, documentario prodotto da Rai Cinema che ha raccolto meritatamente tanti riconoscimenti nel mondo".
Faith così è stato salutato dal prestigioso Variety, alla sua prima presentazione esattamente un anno fa all’IDFA di Amsterdam
“Faith, una potenziale esplosione internazionale per la docmaker italiana Pedicini”.
E la scrittrice Chiara Valerio (su Espresso): “La prima cosa che impressiona di questo magnifico lavoro è che non sembra ci sia nessuno a filmare, a registrare i suoni, che il primo occhio che guarda sia il nostro. Valentina Pedicini ci regala il mantello dell’invisibilità. […] Non è facile spiegare, con efficacia, cosa sia un regista, tuttavia guardando Faith è immediato pensare che Valentina Pedicini sia una grande regista”.
E così Piera Detassis sulle pagine di Elle:
“Bel film in bianco e nero di Valentina Pedicini. Un viaggio tra i lampi e i silenzi di un monastero di monaci guerrieri (nel vestire unica variante ammessa al bianco è il nero), comunità italiana isolata, senza voto di castità, che da vent’anni si prepara ogni giorno alla battaglia finale della fede tra arti marziali, kung fu, preghiere notturne, allenamenti massacranti, danze sfrenate sulla musica techno ipnotiche come i giri dervisci. […] da scoprire per bellezza e pericolo, non sulle montagne dell’Asia, ma a due passi da noi, sulle colline marchigiane”.