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Nomadland, il trailer del film con Frances McDormand in concorso a Venezia

Cinema

Dopo la partecipazione alla  77esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, il film diretto da Chloé Zhao arriverà prossimamente nelle sale italiane

 

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Interpretato dall’attrice premio Oscar Frances McDormand e diretto dalla regista Chloé Zhao, il nuovo lungometraggio Searchlight Pictures Nomadland arriverà prossimamente nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Nomadland sarà presentato in concorso alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia il prossimo venerdì 11 settembre.

La Trama di Nomadland

Dopo il collasso economico di una città aziendale nel Nevada rurale, Fern carica i bagagli sul proprio furgone e si mette in strada alla ricerca di una vita fuori dalla società convenzionale, come una nomade moderna. Terzo lungometraggio della regista Chloé Zhao, Nomadland vede nel cast la presenza dei veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells nel ruolo di mentori e compagni di viaggio di Fern durante il suo vagare attraverso i vasti paesaggi dell’Ovest americano

Nomadland è basato sul libro di Jessica Bruder “Nomadland. Un racconto d'inchiesta”, edito in Italia da Edizioni Clichy.  

 

 

 

approfondimento

Il Commento della regista Chloé Zhao

Nell’autunno del 2018, mentre giravo Nomadland a Scottsbluff, Nebraska, vicino a un campo ghiacciato di barbabietole, mi ritrovai a sfogliare Desert Solitaire di Edward Abbey, un libro che mi aveva regalato qualcuno incontrato sulla strada. Sfogliandolo incappai in questo passaggio: “Gli uomini vanno e vengono, le città nascono e muoiono, intere civiltà scompaiono; la terra resta, solo leggermente modificata. Restano la terra e la bellezza che strazia il cuore, dove non ci sono cuori da straziare... a volte penso, senz’altro in modo perverso, che l’uomo è un sogno, il pensiero un’illusione, e solo la roccia è reale. Roccia e sole” (Edward Abbey, Desert solitaire. Una stagione nella natura selvaggia, trad. Stefano Travagli, Baldini & Castoldi, 2015). Per i successivi quattro mesi, mentre ci spostavamo per girare il film, fu un continuo andirivieni di nomadi; molti di essi conservavano rocce raccolte durante le peregrinazioni a bordo delle loro case su ruote alimentate dal sole. Dispensavano storie e saggezza davanti e dietro l’obiettivo della telecamera. Essendo cresciuta in città cinesi e inglesi, sono sempre stata profondamente attratta dalla strada aperta, un’idea che trovo tipicamente americana: la continua ricerca di ciò che sta oltre l’orizzonte. Ho tentato di catturarne uno scorcio in questo film, sapendo che non è possibile descrivere veramente la strada americana a un’altra persona. Bisogna scoprirla da soli.