Berlino 2021 si svolgerà in presenza. E i premi saranno "genderless"

Cinema

La decisione è stata comunicata dai due responsabili Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian in una nota. La Berlinale si terrà dall'11 al 21 febbraio dell'anno prossimo, con speciali misure di sicurezza legate alla pandemia di coronavirus

La Berlinale 2021 si svolgerà in presenza. La notizia è arrivata direttamente da Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian, i due responsabili del Festival del cinema di Berlino, con una nota ufficiale pubblicata sul sito della manifestazione. L'evento si terrà dall'11 al 21 febbraio dell'anno prossimo con speciali misure di sicurezza dovute alla pandemia di coronavirus (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Sistema ibrido per European Film Market

Per lo European Film Market (Efm), invece, è previsto un sistema ibrido, sia distanza che in presenza. La novità di quest'anno è che non sarà più previsto un premio per il migliore attore e la migliore attrice ma sarà attribuito al migliore 'ruolo primario' e al migliore 'ruolo secondario'.  "Non separare più i premi secondo il genere è un segnale di una maggiore consapevolezza di genere nell'industria cinematografica", hanno detto Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian.

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Ma questa non è l'unica novità importante dell'edizione 2021: senza precedenti la decisione di abolire i generi nella categoria dei miglior attori, una convenzione adottata da tutti i festival del mondo che da sempre premiano il miglior attore e la miglior attrice. "Non separare più i premi secondo il genere sessuale è il segnale di una maggior consapevolezza di genere dell'industria cinematografica", hanno detto Rissenbeek e Chatrian.

L'edizione del 2020 è stata un successo per l'Italia

La speranza è che la prossima edizione del festival sia nuovamente sotto il segno dei film italiani, come è stata per l'ultima. Nel 2020, infatti, aveva trionfato Elio Germano, premiato come miglior attore grazie all’interpretazione del ruolo di Antonio Ligabue, nel film “Volevo nascondermi” e i fratelli Damiano e Fabio D’Innocenzo, che con “Favolacce” avevano ottenuto l’Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura.

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