Mad Max: Fury Road, Tom Hardy e Charlize Theron raccontano le liti sul set

Cinema

Intervistati dal New York Times, le due star hanno svelato il loro burrascoso rapporto  durante la lavorazione del capolavoro  fanta-action diretto d George Miller nel 2015

Mad MAx; Fury Road, scontro tra star

15 anni fa usciva al cinema Mad Max Fury Road diretto dal regista australiano George Miller. . Un film premiato con  6 Oscar (miglior trucco, miglior scenografia, migliori costumi, miglior montaggio, miglior montaggio sonoro e miglior sonoro), Un capolavoro che ha rivoluzionato e  travalicato i confini del genere fanta-action trasfigurandosi in un film simbolo di una nuova e vincente idea di blockbuster. Ma come spesso accade dietro i grandi successi, ci sono grandi litigi. Così, grazie al New York Times abbiamo potuto scoprire cosa è accaduto durante le riprese di Mad Max Fury Road. Nello specifico i due protagonisti, Tom Hardy, che nel film interpretava Max Rockatansky, e Charlize Theron che vestiva i panni dell'Imperatrice Furiosa hanno rivelato che il loro rapporto sul set non era proprio idilliaco. Ecco cosa hanno dichiarato le due star all'edizione online del quotidiano statunitense.

Charlize Theron

"L’elemento principale che guidava l’intera produzione era la paura. Personalmente ero terrorizzata perché non avevo mai fatto niente del genere. Penso che la questione principale fra me e George era che chiaramente lui aveva un’idea ben precisa in testa di come doveva essere e di come sarebbe stato alla fine il film, mentre io ero disperatamente desiderosa di comprenderla. Tutte le mie giovani colleghe si rivolgevano a me come se fossi la loro problem-solver e, ovviamente, nessuno può essere incolpato di qualcosa. Ma è una roba che capisco solo adesso perché conosco George e ho attraversato tutto questo insieme a lui, motivo per cui ora avrei completa fiducia in lui. In passato mi è capitato di fidarmi dei registi in situazioni analoghe in cui cercavo di comprendere cosa stessero cercando di fare per poi scoprire che il film era un casino totale.

In retrospettiva, devo ammettere di non aver provato l’empatia necessaria a capire realmente come Tom deve essersi sentito al pensiero di dover indossare delle scarpe che erano già state portate da Mel Gibson. Un’eredità pesante. E a causa delle mie stesse paure, c’era questo muro di protezione che ci separava e non dialogavamo fra di noi. “Tu sei spaventato, io sono spaventata, cerchiamo di essere gentili l’un l’altra”. E invece, in una bizzarra maniera, funzionavamo come i nostri personaggi: era tutta una questione di sopravvivenza."

 

Tom Hardy

Dovevamo fidarci del fatto che la visione d’insieme fosse effettivamente tenuta insieme da qualcuno. Fondamentalmente perché tutto si muoveva molto velocemente – si giravano frammenti di storia necessari a far funzionare il final cut – non avevamo troppi dettagli e controllo e la situazione era alquanto ostica da elaborare.

d’accordo. Col senno di poi, era un contesto incomprensibile in così tante maniere. Il livello di pressione per entrambi era, a volte, letteralmente insostenibile. Quello di cui Charlize aveva bisogno era un partner migliore, forse con maggiore esperienza. L’esperienza è qualcosa che non può essere simulata. Mi piace pensare che adesso sono più vecchio e brutto potrei effettivamente cogliere l’occasione.

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