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Il film del giorno: Tornare a vincere con Ben Affleck

Cinema sky cinema

Davide Pitinzano

È arrivato su Primafila Premiere, Tornare a vincere,  il nuovo film di Gavin O'Connor con Ben Affleck nel ruolo di ex campione di basket che riprende in mano la sua vita quando gli viene chiesto di allenare la squadra del suo vecchio liceo è disponibile per l'acquisto e il noleggio in digitale. Guarda video del film del giorno realizzato dalla redazione di 100x100Cinema

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Mai un film fu più terapeutico per un attore. Ben Affleck si rilancia con Tornare a Vincere, dove interpreta un operaio edile, Jack Cunningham, divorziato e in balia del vizio del bere a causa di un lutto familiare. Una vita allo sbando, così come quella dello stesso attore dopo il divorzio con Jennifer Garner e i recenti risultati negativi al botteghino. Una depressione che trovava conforto solamente con la compagnia dell’alcol. Da qui la decisione di cambiare rotta ed affidarsi alle cure di un centro di riabilitazione.

Tornare a vincere è stato il primo progetto del suo nuovo inizio, come ci ha raccontato il regista del film Gavin O’Connor.

Ben era in riabilitazione quando abbiamo iniziato la pre-produzione del film, così ho deciso di dedicare la prima settimana di riprese a tutte le scene in cui Jack si trovava a casa da solo. Volevo catturare il suo stato d’animo appena tornato alla vita normale, mentre stava ancora affrontando i suoi demoni.

A Jack viene data l’occasione di uscire fuori dal tunnel: gli viene proposto di allenare la squadra di basket nella quale è stato campione ai tempi del liceo. Una storia che ha intrigato subito la star di Berkeley, con un personaggio che ha sentito subito molto suo".

Ecco cosa ci ha raccontato lo stesso Ben Affleck qualche tempo fa a Los Angeles, poco prima dello scoppio della pandemia.

Il film parla di come si superano le difficoltà della vita. Jack sta affrontato un dolore tremendo a causa di una tragedia personale. Ha problemi con l’alcol, ma cerca di andare avanti e di superarli. Non è stato facile per me prepararmi a questo ruolo, non sono un appassionato di basket e non avevo molta famigliarità con le dinamiche questo sport. Ho dovuto approfondire. Ma la cosa più importante è stato capire in che modo un coach instaura una buona relazione con i suoi giocatori. Se ci riesce, nasce un grande rispetto reciproco. Quindi più che imparare le regole e le tattiche di gioco mi sono concentrato su come si instaura un rapporto con i giocatori. Tutto quello che succede ai giocatori nella loro vita privata, dai problemi relazionali con gli amici a quelli con i genitori… Parlano di tutto con il coach, e lui fa lo stesso con loro. Ognuno parla dei propri problemi e si superano insieme. Il film insegna proprio questo, a lavorare di squadra, a superare le difficoltà insieme.”