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Tutti pazzi per Robert De Niro

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Fausto Galosi

Da lunedì 20 a venerdì 24 aprile Sky Cinema Collection rende omaggio a quello che è generalmente considerato il più grande attore vivente

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Sky Cinema Collection: Robert De Niro Mania

In prima e seconda serata

 Lun. 20 apr. NOVECENTO - ATTO I di B. Bertolucci. Con: R. De Niro, G. Depardieu 

NOVECENTO - ATTO II di B. Bertolucci. Con: R. De Niro, G. Depardieu 

Mar. 21 apr. MI PRESENTI I TUOI? di J. Roach. Con: B. Stiller, R. De Niro, D. Hoffman 

VI PRESENTO I NOSTRI di P. Weitz. Con: R. De Niro, B. Stiller, J. Alba 

Gio. 23 apr. THE UNTOUCHABLES - GLI INTOCCABILI di B. De Palma. Con: K. Costner, R. De Niro, S. Connery 

TORO SCATENATO di M. Scorsese. Con: R. De Niro, C. Moriarty 

Mer. 22 apr. TAXI DRIVER di M. Scorsese. Con: R. De Niro, J. Foster 

MISSION di R. Joffé. Con: R. De Niro, J. Irons 

Ven. 24 apr. C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA di S. Leone. Con: R. De Niro, J. Woods 

Altri flm del Ciclo 

BEING FLYNN di P. Weitz. Con: R. De Niro, P. Dano 

LA STANZA DI MARVIN di J. Zaks. Con: M. Streep, R. De Niro, L. DiCaprio 

LO SBIRRO, IL BOSS E LA BIONDA di J. McNaughton. Con: R. De Niro, U. Thurman 

MEAN STREETS - DOMENICA IN CHIESA, LUNEDÌ ALL'INFERNO di M. Scorsese. Con: R. De Niro, H. Keitel 

SLEEPERS di B. Levinson. Con: R. De Niro, B. Pitt, D. Hoffman 

STARDUST di M. Vaughn. Con: M. Pfeiffer, R. De Niro 

LE AVVENTURE DI ROCKY E BULLWINKLE di D. McAnuff. Con: R. De Niro, R. Russo 

WIZARD OF LIES di B. Levinson. Con: R. De Niro, M. Pfeiffer 


 

E’ il numero 1, parola Martin Scorsese: “è l’attore più grandioso della sua generazione, il cui impatto creativo nel mondo della recitazione sarà sentito a lungo, almeno fino a quando ci saranno degli attori che esprimono la propria arte”.

Poliedrico, versatile, perfezionista, Robert De Niro ha dato vita a una serie di personaggi spesso fuori dalla norma, rendendoli sempre credibili, grazie alla sua capacità di trasformarsi fisicamente, immergendosi nel ruolo “con la stessa naturalezza con cui potrebbe infilare un cappotto”, come ha dichiarato recentemente lo stesso regista italo-americano, con cui ha condiviso numerosi film e un’amicizia inossidabile.

La scuola è quella celeberrima dell’Actors Studio, la stessa di Marlon Brando tanto per intenderci, portata alle estreme conseguenze. Il “metodo” De Niro prevede un’approfondita documentazione sui personaggi e una preparazione maniacale. Cosi prima di girare Il Padrino-Parte II ha trascorso sei mesi a Corleone per imparare il dialetto siciliano. Per interpretare il protagonista di Taxi Driver ha preso la patente da tassista, dopo un paio di settimane di esercitazioni per le strade di New York. Per calarsi al meglio nel sassofonista di New York New York ha imparato a suonare il sax. Mentre per portare sullo schermo Jack La Motta in Toro Scatenato si è allenato per diversi mesi insieme al pugile italoamericano, ha combattuto tre veri incontri e in pratica è diventato un vero pugile (“uno dei migliori pesi medi attualmente in circolazione” secondo il giudizio forse un po’ generoso del Toro del Bronx). Poi ha fatto fermare la produzione per quattro mesi per accumulare quei trenta chili che gli consentissero di interpretare il pugile a carriera finita: chi non ricorda il patetico, commovente grassone che si carica davanti allo specchio ripentendo come un mantra “sono il più forte sono il più forte sono il più forte”?

Che De Niro fosse davvero il più forte lo testimonia il fatto di essere riuscito a girare due capolavori contemporaneamente. Quando ha iniziato le riprese di Taxi Driver infatti era ancora impegnato nella realizzazione di Novecento di Bernardo Bertolucci e per accontentare i due registi si è sottoposto ad un autentico tour de force, lavorando sul set italiano dal lunedì al venerdì e in quello americano nei weekend.

E a proposito di Taxi Driver  (e di specchi) sembra che una delle scene più iconiche del film, il flippatissimo Travis davanti allo specchio che ripete “ ma dici a me? Stai parlando con me?” fosse stata completamente improvvisata da De Niro, che probabilmente non immaginava potesse diventare uno dei tormentoni più celebrati della storia del cinema. Un po’ come la citatissima “sei solo chiacchere e distintivo” di Gli intoccabili, un altro film di enorme successo, realizzato insieme a un altro grande amico di origini italiane, il regista Brian De Palma, con cui fra l’altro De Niro ha iniziato a fare cinema.

Restando in tema di Italiani in America, fondamentale è stato anche l’incontro con Sergio Leone per la meravigliosa, travagliata avventura di C’era una volta in America, un gangster movie “proustiano” diventato un cult assoluto anche grazie alla superba performance di De Niro.

Nel corso degli anni poi, forse per evitare di sentirsi “imbalsamato” dal consenso della critica e dai diversi riconoscimenti (fra i quali 2 Oscar e il Leone d’Oro alla carriera) De Niro ha sentito un certo bisogno di “leggerezza” e si è cimentato spesso e volentieri nella commedia, mettendo in mostra un’invidiabile vena comica. Come nel caso della trilogia Ti presento i miei, dove si diverte a mettere sotto torchio il malcapitato Ben Stiller.

D’altra parte si dichiara convinto che le commedie abbiano meno restrizioni e consentano di osare di più. E fortunatamente non sembra aver perso la voglia di di mettersi in gioco, (come recentemente in Joker e The Irishman). Nella consapevolezza che, come sosteneva in Casinò, “ci sono tre modi di fare le cose: giuste, sbagliate e a modo mio”.