Jojo Rabbit, la trama del film

Cinema

Un Hitler grottesco e caricaturale si trasforma nell’amico immaginario di Jojo: arriva in sala l’ultimo film di Taika Waititi

Arriva nelle sale italiane il 16 gennaio “Jojo Rabbit”, l’ultimo film del regista, attore e comico neozelandese Taika Waititi. Candidato all’Oscar per il miglior cortometraggio con “Two Cars, One Night”, il suo film “Boy” (2007) ha registrato il maggior incasso di sempre in Nuova Zelanda.

In “Jojo Rabbit”, Taika Waititi recita anche: è lui a interpretare la versione immaginaria di Adolf Hitler in questo film surreale, tratto dal romanzo “Caging Skies” di Christine Leunens. Una commedia nera drammatica, che parla di nazismo con intelligenza e con un bizzarro senso d’ironia.

“Jojo rabbit”: la trama

Jojo Betzler (Roman Griffin Davis) è un bambino tedesco di 10 anni che tutti chiamano “Rabbit” e che, sebbene sia dolce e timido, durante la II Guerra Mondiale entra nella Gioventù hitleriana. Suo padre combatte in Italia, sua mamma (interpretata da Scarlett Johansson) si prende cura di lui, figlio unico dopo la scomparsa della sorella.

Ogni giorno, Jojo si reca nel campo per giovani nazisti gestito dal capitano Klenzendorf (Sam Rockwell). E, qui, si sente un nazista con una marcia in più. I suoi compagni lo considerano strano, ma lui ha un amico immaginario davvero speciale: è Adolf Hitler, in versione caricaturale. Jojo pensa che gli ebrei debbano morire, anche se non ne ha mai visto uno. Ma tutto cambia quando scopre che la mamma nasconde una ragazza ebrea in soffitta. Che cosa ne sarà, del suo pensiero in merito al nazionalismo? Come dovrebbe comportarsi ora? A consigliarlo ci penserà il suo amico Adolf.

La satira di Taika Waititi

Figlio di un Māori della tribù Te Whānau-ā-Apanui e di una donna d’origine ebraica, Taika Waititi combatte da sempre contro il pregiudizio. Lo fa con la sua satira, con film anti-odio che mettono alla berlina il nazismo (come in passato fecero Mel Brooks, Charlie Chaplin ed Ernest Lubitsch). «Se riesci a rendere ridicolo Hitler, hai vinto», ha dichiarato il regista.

«Non era assolutamente mia intenzione interpretare Hitler. All’inizio abbiamo contattato qualche agenzia, non avevamo in mente un attore specifico, e abbiamo chiesto cosa ne pensassero del copione. Quando era ora di fare sul serio gli investitori hanno cominciato a chiedere attori di serie A per questo ruolo, ma io non ero d’accordo: se avessimo scelto un famosissimo attore, gli spettatori avrebbero visto solo lui. Ci sarebbe stato solamente lui sulla locandina, togliendo il senso ai veri protagonisti della storia: i bambini», ha spiegato in un’intervista. 

Poi, anni dopo la stesura di quella storia e dopo la fine delle riprese di “Thor: Ragnarok”, la Fox Searchlight andò da Waititi: si interessò al film, e si offrì di produrlo solamente se avesse interpretato lui Hitler.

Così, ecco che Waititi diventò Hitler. Un Hitler decisamente sui generis, bizzarro e grottesco. Che accompagna Jojo per tutto il film.

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