Carlo Croccolo si è spento all'età 92 anni. Magnifico attore di cinema, teatro e tv, grande caratterista, Carlo è stata la spalla, ma anche la "voce" di Totò. Vinse un David di Donatello per il film O' Re. Ecco, secondo noi, le sue cinque migliori interpretazioni.
Si sa: signori si nasce, comici pure. Perché come diceva il grande Totò: "fare il comico, è la cosa più difficile che esiste, il drammatico è più facile, il comico no; difatti nel mondo gli attori comici si contano sulle dita, mentre di attori drammatici ce ne sono un'infinità. Molta gente sottovaluta il film comico, ma è più difficile far ridere che far piangere. “
E Carlo Croccolo, che con il Principe Antonio De Curtis ci ha lavorato spesso e volentieri era un autentico fucinatore di ilarità. Con Totò ci ha lavorato spesso e volentieri, sino addirittura a doppiarlo, quando sul finire della carriera, il principe non ci vedeva quasi più. Nei Due Marescialli prestò la voce addirittura a Vittorio De Sica. Come tutti i formidabili caratteristi che hanno reso grande la commedia italiana, Carlo Croccolo ha sempre lasciato il segno nei 118 film in cui ha partecipato. Basti pensare alla sua presenza in Miseria e Nobiltà. Poco più di un cameo, eppure quel “Bellezza mia”, pronunciato con smaccato accento partenopeo una volta ascoltato non lo dimentichi più. Spesso Croccolo, come spalla di Totò vestiva i panni del servo vessato, costretto a subire le ubbie del suo padrone. Da 47 Morto che Parla a Totò lascia o raddoppia, passando per Signori si nasce, il povero Carlo è stato cameriere, maggiordomo e domestico, sempre alla mercé dell’aristocratico squattrinato o avaro. I duetti con De Curtis erano da antologia del cinema. E spesso nascevano in un contesto collettivo. Nel libro “Io lo nacqui”, saggio su Totò scritto da Massimiliano Scuriatti, lo stesso Croccolo ricorda: “ognuno dei presenti faceva delle proposte runa volta scelto il materiale adatto, mettevamo tutto insieme come si fa a teatro e poi facevamo i movimenti provavamo due, tre, quattro volte la nuova versione e solo dopo aver provato un quarto d’ora, venti minuti, mezz’ora, se c’era il tempo, anche un’ora, allora uscivamo dal camerino e andavamo a girare.” Agli inizi della sua lunga carriera, Croccolo ha indossato la divisa del militare occhiuto e tontolone. Ma è stato anche un alieno in uno stracult dimenticato come I marziani hanno 12 mani. Vinse un David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 1989 per la sua interpretazione nel film storico O’re, dove ancora una volta interpretava un maggiordomo. Carlo Croccolo se n’è andato all’età di 92 anni. E con lui se ne va un altro pezzo di storia del cinema italiano. Ci piace ricordarlo, quindi con 5 delle sue migliori interpretazioni. Cinque film che hanno segnato un’epoca per omaggiare un grandissimo attore. Ecco l'elenco
• Miseria e Nobiltà
• Signori si nasce
• Casotto
• O'Re
• Tre uomini e una gamba
Miseria e Nobiltà
Il cinema è finzione. Nella vita di tutti giorni sarebbe difficile credere che Sophia Loren sia la sorella di Carlo Croccolo. Ma in Misera e nobiltà la parentela risulta assolutamente plausibile. Per una volta Croccolo indossa la marsina del benestante e non la livrea del domestico. Nei panni di Luigino, innamorato della spiantata Valeria Moriconi, Carlo è un gagà che ripete a loop la frase Bellezza mia” ed entra di diritto nella storia della commedia italiana. Perché non ci sono piccole parti, ma solo piccoli attori e come dice Pulcinella: ‘Nu maccarone vale cchiù ‘e ciente vermecielle”
Signori si nasce
La faccia che fa Carlo Croccolo quando è costretto a rimangiare il baccalà con le patate è di quelle che non si dimentica. Totò nei panni del barone Ottone degli Ulivi, detto Zazà, ha messo su un piedistallo il fido domestico Battista Signori. E per questo motivo non gli paga lo stipendio e lo costringe persino a fingersi il fidanzato della sua protetta Patrizia, nonostante Battista sia già sposato. Tra una mortadella sbattuta su un piatto e un “signore si nasce ma cretini come te si muore”, un capolavoro della commedia degli equivoci
Casotto
Nel film cult di Sergio Citti, Carlo Croccolo si mette letteralmente a nudo. L’attore è un imbranato e attempato parrucchiere arrostito dal sole e dal desiderio, con tanto di crocefisso gigante al collo. Carlo vorrebbe impalmare la sua fidanzata durante la giornata trascorsa al mare. Ma entrambi finiranno ustionati dai raggi solari e quindi impossibilitati a toccarsi.
O’Re
Questa volta il maggiordomo si siede alla tavola con il padrone. Con baffoni e favoriti, grazie all’interpretazione del domestico Rafele, Carlo Croccolo vince un meritatissimo David di Donatello come miglior attore non protagonista. Ed è straordinario quando annuncia la matrigna del re battendo un manico di scopa o quando duetta con Giancarlo Giannini che veste i panni Francesco II
Tre uomini e una gamba
Carlo Croccolo mostra il suo lato oscuro nei film che segna l’esordio cinematografico di Aldo, Giovanni e Giacomo. Nei panni di Eros Cecconi, pacchiano e iracondo imprenditore romano, proprietario di un negozio di ferramenta, Croccolo dà vita a un personaggio feroce e spassoso con tanto di fucile in mano. Indimenticabile le conversazioni al telefono come questa , “Lo sai come so' fatti 'sti artisti... Mezzi drogati, mezzi froci... ma comunque, se 'more, la gamba fa un sarto, uno zompo, e va a trecento milioni! Ma che sto a di', a te, che nun capisci niente, su! Per piacere, a' nano e passame er pignolo, và! Pronto, pignolo? Andò state?"