In attesa di riverdere il regista Danny Boyle nei cinema con il suo ultimo film Yesterday (dal 26 settembre) ecco una classifica dei suoi film che vale la pena rivedere
Lo vedremo presto nei cinema con la sua ultima regia, Yesterday (dal 26 settembre grazie alla Universal Pictures). E siamo sicuri che Danny Boyle riuscirà ancora una volta a sorprenderci e a divertirci. Cosa che del resto fa, da quando ha iniziato la sua lunga carriera dietro la macchina da presa.
Correva l’anno 1994 quando un giovane Boyle debutta al cinema con Piccoli omicidi tra amici, una black comedy in cui lavora per la prima volta con Ewan McGregor, che interpreta un ragazzo che con altri due amici trova un cadavere e una valigetta piena di soldi. Il film ottiene un discreto successo di critica e pubblico ma soprattutto regala al cinema mondiale l’accoppiata Boyle - Ewan McGregor, chiave vincente per il suo secondo film: Trainspotting (1996). Il film è senz’altro uno dei migliori film di Boyle e in breve tempo diventa una pellicola cult, amata da più generazioni e specchio soprattutto di quella degli anni 90.
Proprio grazie al film viene chiamato a Hollywood per girare alcune scene di Alien – La clonazione (1997). In America gira altre due pellicole interessanti ma di scarso successo: Una vita esagerata (A life less ordinary, 1997), ancora con Ewan McGregor e con Cameron Diaz e The Beach (2000) con Leonardo DiCaprio; quest’ultimo è imposto peraltro dalla produzione a Boyle, che aveva già promesso la parte a McGregor, arrivando a una netta rottura tra i due proprio per questo motivo.
Nel 2003 esce con un horror prodotto in patria, 28 giorni dopo, che ottiene un buon riscontro, a cui seguono Millions (2004) e il fantascientifico Sunshine (2007). La consacrazione arriva, tuttavia, solo nel 2008 con The Millionaire, che viene girato a Bollywood e vince ben 8 Oscar, tra cui quelli come Miglior Film e Miglior Regia.
In seguito e siamo nel 2010, Danny Boyle girerà 127 ore con James Franco, seguito nel 2013 da In Trance, con Rosario Dawson. Nel 2015 dirige Steve Jobs, biopic sul genio dell’informatica (interpretato da Michael Fassbender) impegnato nel dietro le quinte del lancio di tre prodotti iconici, il Macintosh 128K, il NeXT Computer e dell’iMac, ripercorrendo così i punti nodali della sua carriera dal 1984 al 1998.
Nel 2017 arriva T2 Trainspotting, che per l’occasione riunisce i quattro protagonisti del film originale, Ewan McGregor, Robert Carlyle, Jonny Lee Miller e Ewen Bremner. Ecco una speciale classifica dei film di Danny Boyle che vale la pena rivedere:
Trainspotting
E' il vero spartiacque nella filmografia di Danny Boyle. Trainspotting rimane, senza ombra di dubbio il suo indiscusso capolavoro proprio per aver affrontato il tema della droga e della tossicodipendenza da un punto di vista ironico al limite del grottesco. Nel 2017 con una operazione che lo stesso Boyle ha definito di nostalgia è arrivato l’atteso sequel, ma Trainspotting 2 non ha saputo essere all’altezza del primo film.
The Millionaire
Il primo e unico Oscar vinto da Boyle arriva nel 2009 come Miglior regista per il film The Millionaire. Ambientata nella Mumbai odierna e ispirata al romanzo di Vikas Swarup Le dodici domande, The Millionaire, forte di una colonna sonora travolgente, un inizio di quelli che non si dimenticano e personaggi teneri, è storia di un ragazzo del te'Jamal (Dev Patel) in un call center di Mumbai, dall'infanzia poverissima nelle baraccopoli alla vincita record nel quiz tv Chi vuol esser milionario.
127 ore
Una storia vera e drammatica per questo 127 ore, film del 2010 che racconta la storia vera di Aron Ralston, un'alpinista statunitense che precipitò in una crepa di canyon isolato nello Utah, con un braccio incastrato in una roccia. Ralston rimase intrappolato per 5 giorni, provato e disidratato, fino a quando, per salvarsi e guadagnare la libertà, si amputò un braccio. La pellicola ha un buon successo di pubblico e di critica, ottenendo complessivamente sei nomination all’Oscar, fra cui uno per la Migliore sceneggiatura non originale per Boyle e uno come Miglior film.
28 giorni dopo
Spesso il regista inglese con i suoi lavori cerca e riesce a farci volare oltre la realtà. È il caso del film post apocalittico del 2002 28 Giorni Dopo, horror nato dalla collaborazione con Alex Garland.in cui il mondo corre verso la sua fine mentre Jim (Cillian Murphy) giace in coma in un ospedale deserto. 28 giorni dopo, al suo risveglio, trova una Londra apparentemente desolata, ma in realtà infestata da esseri non più umani, in preda al furore omicida. Insieme a un gruppo di sopravvissuti, Jim cercherà di porre fine a questo incubo.
Steve Jobs
Dominano i sentimenti, molto più del genio, nel biopic che Danny Boyle realizzò su Steve Jobs nel 2015. La pellicola sul guru di Apple, interpretato da Michael Fassbender, punta soprattutto il lato umano, spesso oscuro, e le debolezze di padre all'inizio riluttante che alla fine trova un suo equilibrio con la figlia Lisa. Sullo sfondo la storia del colosso americano, che si snoda tra computer che hanno fatto la storia e altri ricordati come colossali insuccessi, dal lancio del MacIntosh nel 1984 fino a quello dell'iMac nel 1998.