L’uomo che comprò la luna, un film di Paolo Zucca: trama e recensione

Cinema
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Arriva su Sky Cinema Due, sabato 20 luglio alle 21.15,L’uomo che comprò la Luna, film di Paolo Zucca presentato al Festival del Cinema di Roma 2018 e distribuito nelle sale cinematografiche nell’aprile 2019. La pellicola è uno stralunato road movie che porta il protagonista inconsapevolmente alla ricerca delle proprie origini, attraverso un percorso interiore alla ricerca delle ormai perdute e genuine radici natali. La sceneggiatura vede la firma di Geppi Cucciari e Barbara Alberti.

L’uomo che comprò la Luna arriva su Sky Cinema: il raffinato film diretto da Paolo Zucca, andrà in onda sabato 20 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Due.
La trama ruota intorno al personaggio di Kevin Pirelli, un giovane soldato sardo trapiantato a Milano (interpretato da Jacopo Cullin), il cui vero nome è Gavino Zoccheddu. Una coppia di agenti italiani (i cui panni sono indossati da Stefano Fresi e Francesco Pannofino) riceve una soffiata dagli Stati Uniti: qualcuno, precisamente in Sardegna, avrebbe comprato la Luna, diventandone il proprietario. I due agenti decidono di arruolare Gavino, avendo scoperto le sue origini sarde, affidandogli quindi la missione di trovare colui che si è impossessato della Luna. Tuttavia, prima di operare in incognito, dovrà trasformarsi in un vero sardo e viene ingaggiato un burbero formatore culturale, interpretato da Benito Urgu, che gli infonderà i valori, i modi e gli usi degli abitanti della Sardegna. Dopo essere stato preparato non senza qualche difficoltà, Kevin/Gavino è pronto a lanciarsi nella sua missione: chi ha comprato la Luna, e perché?

L’uomo che comprò la Luna è una commedia, innanzitutto, poiché vuole divertire, seppur con un riso amaro, a volte. Un riso che si riaggancia alla perdita delle tradizioni e della propria cultura originaria che viene ritrovata, dopo una serie di dure prove, dal protagonista.
A detta del regista, Paolo Zucca, il film modula il suo impianto drammaturgico secondo le strutture archetipe individuate da Chris Vogler nel suo celeberrimo “Viaggio dell’Eroe”. Difatti, racconta della crescita e dell’evoluzione interiore del protagonista, l’eroe della storia, che parte alla scoperta della propria cultura, di cui se ne riapproprierà, abbracciando una storia e una serie di valori che non gli appartenevano più. Gavino, dopo aver cambiato il nome in Kevin, si era ormai ben inserito nella realtà milanese, rifiutando e abissando le proprie origini che, però, tornato inesorabilmente a galla.
Lo spunto drammaturgico è nato dopo aver letto, sul giornale, un trafiletto che raccontava della vendita di lotti sulla Luna da parte di una società americana. A poche centinaia di metri dalla casa del regista, situata sulla costa occidentale sarda, si trova sul mare una grande e bianchissima distesa di roccia calcarea, piena di crateri, che ricorda proprio la Luna. Così, Paolo Zucca, ha provato ad immaginare che la Luna fosse sua e, soprattutto, di tutti i poeti. Da questo spunto è nato l’intreccio narrativo della sua storia assumendo inoltre, dopo aver studiato le leggi astronomiche del diritto internazionale, un andamento di tipo politico e legale, oltre che fortemente metaforico.

Come definire L’uomo che comprò la Luna? Sicuramente come una commedia d’autore che vuole sì, divertire e intrattenere, senza il timore di toccare le corde del dramma o di dirigersi verso atmosfere fantastiche e liriche pienamente riconducibili al mondo delle favole.

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